The first book to be dedicated to the topic, Patronage and Italian Renaissance Sculpture reappraises the creative and intellectual roles of sculptor and patron. The volume surveys artistic production from the Trecento to the Cinquecento in Rome, Pisa, Florence, Bologna, and Venice. Using a broad range of approaches, the essayists question the traditional concept of authorship in Italian Renaissance sculpture, setting each work of art into a complex socio-historical context. Emphasizing the role of the patron, the collection re-assesses the artistic production of such luminaries as Michelangelo, Donatello, and Giambologna, as well as lesser-known sculptors. Contributors shed new light on the collaborations that shaped Renaissance sculpture and its reception.

Sommario 03 Giovanni Tuccari nella Sicilia sud-orientale di Gaetano BONGIOVANNI 11 Triocala / Caltabellotta dalla Diocesi al sito d'altura di Fortunatina VACCARO 23 Un'opera pittorica di Giuseppe Tomasi a Geraci Siculo e la questione sulla città d'origine dell'artista di Nuccio LO CASTRO 33 Il Castello Chiaramonte di Favara il restauro di Carmelo ANTINORO 43 Il cantiere del Palazzo Ducale di Luigi Guglielmo Moncada a Caltanissetta Architettura, decorazione e scultura di Giuseppe GIUGNO 53 Archeologia resiliente il progetto di architettura e la (ri)configurazione critica del paesaggio antico in Sicilia di Ivana ELMO Rivista trimestrale di studi siciliani Segreteria di redazione: Armando Fontana Grafica e impaginazione: Angelo Pettineo Responsabile sito Internet: Ciro Artale www.paleokastro.it nel sito è possibile consultare l'elenco delle edicole e delle librerie convenzionate in cui è presente la rivista. Stampa: Officine Grafiche società coop., Palermo, dicembre 2016 In copertina: Castello di Favara (AG), il portale della Cappella Palatina (foto N. Lo Castro) Crediti fotografici V. Riproduzione parziale o totale di testi e immagini vietata senza l'autorizzazione scritta dell'Autore e dell'Editore. I materiali inviati in redazione non saranno restituiti (salvo diversi accordi). HANNO COLLABORATO A qUESTO NUMERO: Gaetano BONGIOVANNI. È nato a Palermo, da una famiglia di origine messinese, il 4 settembre 1962. Ha studiato presso l'Università "La Sapienza" di Roma, con specializzazione post-lauream in Storia dell'Arte Medievale e Moderna. Dal 1990 è negli organici dell'amministrazione dei beni culturali della Regione Siciliana e dal 2005 in qualità di funzionario direttivo storico dell'arte, presso la Soprintendenza di Palermo. Si occupa prevalentemente di cultura artistica siciliana con particolare riguardo al Settecento. Nel 2013 ha pubblicato un'ampia racconta degli studi sulla pittura (Studi e ricerche sulla pittura in Sicilia). Fortunatina VACCARO. Si è specializzata in Archeologia Cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e in Archeologia Tardo Antica e Medievale presso l'Università "La Sapienza" di Roma; nel 2013 ha conseguito il Master di II livello in Archeologia Preventiva presso l'Università di Siena. Si interessa degli aspetti della cristianizzazione nella Sicilia tardo antica e altomedievale e dei processi di cristianizzazione degli spazi urbani a Roma nei secoli di transizione dall'antichità al medioevo. Nuccio LO CASTRO. Architetto, giornalista e storico dell'arte, si occupa di restauro dei monumenti e museografia. Come fotografo ha realizzato mostre in Italia e all'Estero. Ha pubblicato saggi di storia, arte, tradizioni popolari, cataloghi di mostre, guide turistiche e ha collaborato con riviste specialistiche. Carmelo ANTINORO. È architetto, dirigente dell'Assessorato Regionale per i BB. CC. e Identità Siciliana. Ha maturato la sua esperienza professionale presso la Soprintendenza di Agrigento, il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, il Polo regionale di Agrigento per i siti culturali (museo archeologico P. Griffo, biblioteca e casa natale L. Pirandello). È impegnato nella ricerca storica ed ha all'attivo la pubblicazione di diversi saggi. Giuseppe GIUGNO. Dottore di ricerca in storia dell'architettura e conservazione dei beni architettonici, ha pubblicato opere in volume e articoli sull'architettura e l'urbanistica siciliana in età moderna. Tra i suoi ultimi lavori si ricordano gli scritti sulla committenza artistica dei Moncada a Caltanissetta e sulle trasformazioni urbane a Modica nell'Ottocento.

rom the Contents:
Abkuerzungsverzeichnis; 1. Einleitung; 1.1. Zum Begriff Strenger Stil; 1.2. Problemstellung. Methode und Ziel der Arbeit; 2. Antike Schriftquellen; 3. Einzeluntersuchungen; 3.1. AUS DEN FFENTLICHEN BEREICHEN; 3.1.1. Die Tyrannenmrder auf dem Kapitol (Kat. Nr. 31); 3.2.1. Die Dioskurengruppe vom Lacus Iuturnae (Kat. Nr. 31-32); 3.3.1. Eine Apollonstatue vom Lacus Iuturnae (Kat. Nr. 33); 3.4.1. Die Statue des Zeus aus der Piazza Campitelli (Kat. Nr. 28); 3.5.1. Die Theseusgruppe aus der via del Parione (Kat. Nr. 41-42); 3.6. AUS DEN PRIVATEN BEREICHEN; 3.7.1. Die Horti Tauriani auf dem Esquilin; 3.8.1. Die myronische Kuh (Kat. Nr. 2); 3.9.1. Penelope (Kat. Nr. 3); 3.10.1. Der Wagenlenker des Esquilin (Kat. Nr. 1); 3.11.1. Die Statue eines Kriegers vom dem Esquilin (Kat. Nr. 18); 3.12.1. Die Horti Sallustiani (Kat. Nr. 4-15); 3.13. DIE HORTI LUCULLIANI ; 3.13.1. Die Gruppe der Athena und Marsyas (Kat. Nr. 16; 20;); 4. Katalog; 5. Typen; 5.1. Maennliche Gestalten; 5.2. Weibliche Gestalten; 6. Schlussfolgerungen; 7. Zusammenfassung; 8. Tafelverzeichnis; 9. Abbildungsnachweis.

Auguste Rodin, soprattutto negli ultimi anni della sua carriera, è stato il centro di un mondo ricco di relazioni tra artisti visivi e danzatori. Nel cuore di quel mondo ci sono allievi e collaboratori che hanno visto la danza attraverso gli occhi del maestro, e la hanno fatta loro nelle opere, o nelle biografie. Il saggio è una ricognizione di quel mondo che ha lasciato tracce nelle figure e nelle autobiografie, nel tessuto che intreccia esperienza, immagini e memoria. Due allieve di Auguste Rodin, Malvina Hoffman, la “scultrice” di Anna Pavlova, e Kathleen Bruce, l’amica di Isadora Duncan, sono qui due guide che aprono diversi sentieri nella selva di queste relazioni.

Το κείμενο επικεντρώνεται στη γλυπτική του Κώστα Βαρώτσου και στην άμεση σχέση των έργων του με την πόλη. Ειδικότερα αναφέρεται στον διάλογο της γλυπτικής με την αρχιτεκτονική, σε σύγχρονες παρεμβάσεις που υπογραμμίζουν την ιστορική αξία παλαιότερων αρχιτεκτονημάτων ή σε άλλες που προκύπτουν παράλληλα με τη δημιουργία κτηρίων τονίζοντας τον χαρακτήρα και τον ρόλο τους μέσα στην πόλη.    ||||||||||||||||||||||||||||||||||   
The essay focuses on the sculpture of Costas Varotsos and the direct relationship of his works with the city. More specifically it refers to the dialogue between sculpture and architecture, through contemporary interventions which highlight the historical value of older architectural model, or through others which occur concurrently with the construction of buildings and stress their character and role in the city.