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Il ponte sulla Chiassa, andato perduto a seguito dei bombardamenti della II gurra mondiale, permetteva l'attraversamento di una importante via di comunicazione, romana, verso il nord e verso il Casentino. Strutturalmente simile a quello di Buriano il ponte era meno lungo e fu citato da Montaigne.
Micromega, 2009
Tutti a far festa per il Ponte. Innanzitutto Silvio Berlusconi e lo stato maggiore della coalizione di centro-destra. Poi gli “autonomisti” siciliani di Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia e azionista di minoranza della società concessionaria per la realizzazione del Ponte, la Stretto di Messina S.p.A. (a capitale interamente pubblico). Sono ovviamente felici azionisti ed amministratori d’Impregilo, la capofila del consorzio che si è aggiudicata progettazione e lavori della megainfrastruttura. Di certo avranno brindato pure piccole e grandi cosche in Calabria e in Sicilia e forse anche aldilà dell’Oceano. È tanto il clamore sollevato sullo sblocco dei lavori e un primo finanziamento del CIPE che sembrano passati anni luce da quando organi di stampa, ambientalisti e qualche parlamentare denunciavano le tante zone d’ombra della lunga gara d’appalto.
Archigrafica edizioni, 2015
la storia riscritta di un monumento inconsapevole dell'Acquedotto Carolino
Riflessioni di Nikos Salingaros e Ciro Lomonte sull'opportunità di costruire il Ponte sullo Stretto di Messina.
Δόσις δ'ὀλίγη τε φίλη τε. Studi offerti a Mario cantilena per i suoi settant'anni. A cura di A. Porro, S. Barbantani, Milano, Ricerche. Letteratura greca e latina, 2019
The most important poets of the Hellenistic period (Callimachus, Aratus, Apol¬lonius of Rhodes) seem to avoid the hexameter’s structure which consists of three adonii delimited by word-end (ds|ds|ds||): they may observe a double bridge, unknown to the scholars hitherto, which includes the already known Hilberg and Naeke’s bridges. The exceptions to the double bridge, which are almost absent in the considered Hellenistic poets, are already rare in Homer, as rare as the exceptions to the Hermann’s bridge. The percentage difference be¬tween the double bridge and Hilberg and Naeke’s bridges indicates that the for¬mer is perceived as an independent law.
«Percorsi Storici», 1 rivista on-line, 2013
Il ponte sull’Àposa in via Codivilla, sotto San Michele in Bosco.
Terra Insubre n°64, 2012
La storia e il significato di un’opera tutta ticinese che ha cambiato il paesaggio del lago di Lugano, aprendo un fondamentale collegamento tra la pianura insubre, le Alpi e l’Europa.
2022
equilibrato, dando l'impressione di una mano esperta nella progettazione. Cerchiamo di raccontarne la storia, attraverso le notizie finora reperite.
2012
Attraverso lo studio delle immagini satellitari e delle ricognizioni topografiche è stato individuato un percorso di età protobizantina che dal centro della città permetteva di raggiungere la collina orientale sulla cui sommità sorgeva il Martyrion di San Filippo. Le indagini hanno permesso di individuare una porta che si apriva nelle fortificazioni ed i resti di un ponte con il quale si superava il canalone formato dall’erosione di un torrente invernale. Tra la fine del IV e gli inizi del V sec. d.C., fu addossata al fianco meridionale della collina una monumentale scalinata, lunga circa 70 m, che permetteva di arrivare fino allo spiazzo su cui sorgeva l’aghiasma, la fontana per le abluzioni. Nella parte inferiore della collina, a nord della scalinata, è stato messo in luce un edificio termale a pianta ottagonale con un’articolata planimetria interna. In età mediobizantina all’interno del complesso termale in parte crollato furono sistemati due edifici abitativi che sfruttavano i muri proto bizantini ancora in buono stato. All’esterno delle terme, tra queste e la scalinata, sono state individuate alcune sepolture a fossa, coperte con lastre di travertino e orientate tutte in direzione est/ovest.
S trutture spesso nobili ed affascinanti, i ponti costellano con la loro presenza città, strade e sentieri. Utilizzati sovente come semplice strumento per l'attraversamento di un corso d'acqua o di un avvallamento, secondo la loro precipua funzione, i ponti offrono però spunti interessanti per altre riflessioni, se analizzati un poco più attentamente. Nell'ideazione e nella realizzazione di un ponte si sono sempre affiancate diverse motivazioni ed istanze, sia razionali che irrazionali, che ne hanno fatto una figura strutturale tra le più interessanti e nello stesso ambigue, tanto che a volte il progettista si è trovato e si trova, ancor oggi, a dover conciliare aspetti di natura strategica, tecnica ed economica, senza tener conto poi della concezione simbolica del ponte, talvolta inconscia ma presente in ogni cultura, come tramite verso l'ultraterreno ed il soprannaturale. L'ottica di vedere un semplice e puro ponte su un guado, specialmente per la Basilicata, terra ricca di strutture sconosciute e ancora degne di restauri, può aiutare a comprendere, anche in un'epoca che spinge verso finalità ben precise come l'attuale, come possa essere possibile la valorizzazione di queste opere, specialmente se con risultati contrastanti, producendo talvolta opere deformi in assoluto contrasto con l'ambiente circostante, ed in altri casi invece opere eleganti e raffinate, tappe importanti dell'evoluzione dell'architettura e dell'ingegneria. Con il presente lavoro si è inteso osservare più da vicino
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Il Ponte sullo Stretto nell'economia del debito - Sicilia Punto L, 2013
Per una critica della società dello spettacolo partecipato, 2018
Lotus international, 2020
Festa Internazionale della Storia-Parma, Atti della VI e VII edizione, 2018-2019, pp. 285-292., 2024
in G. Ceraudo (a cura di), Lungo l’Appia e la Traiana. Le fotografie di Robert Gardner in viaggio con Thomas Ashby nel territorio di Beneventum agli inizi del Novecento, British School at Rome Archive X, Grottaminarda (Av) 2012, pp. 96-97, 102-103, 108-109, 112-113.
G. Cantoni – A. Capurso (a cura di), On the road. Via Emilia 187 a.C. >> 2017. Catalogo della Mostra (Reggio Emilia, 2017-2018), Parma 2017, pp. 92-93.
in R. Comba, P. Grillo (a cura di), Santa Maria di Casanova. Un’abbazia cistercense fra i marchesi di Saluzzo e il mondo dei comuni, 2006