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Autori: Barbotti Marta, Casarotti Benedetta, Lena Lucrezia, Prelli Francesca, Romagnoli Massimiliano, Zatti Simone Parlare oggi di indifferenza non significa solo gettare uno sguardo sui drammi del secolo scorso, di cui Liliana Segre è eccezionale testimone, ma anche riconoscere in essa uno –forse il più grande – male dei nostri tempi. L’indifferenza emerge prepotentemente «nel momento in cui non riusciamo più a volere bene alla realtà, nel momento in cui ci sembra che nessun altro ci voglia bene» Essere indifferenti significa non riuscire ad instaurare i giusti legami con il mondo esterno e con le altre persone, oltre che rinunciare a ricercare attraverso gli altri la nostra vera natura. La condizione storica attuale ci mette di fronte al pericolo di una recrudescenza di questo male: privati della presenza dell’altro, rischiamo di chiuderci in una monade, indifferenti a tutto e a tutti. Tuttavia, proprio nell’esperienza della distanza ci è stata data la possibilità di ridefinire i nostri rapporti con gli altri, arricchendoli in modi che non ci saremmo mai immaginati; paradossalmente, la distanza ha permesso di sentire l’altro in un modo nuovo. Scopo di questo lavoro sarà dunque cercare di esplorare il rapporto tra indifferenza e distanza, laddove la prima non è immediata conseguenza della seconda, anzi: una giusta distanza è presupposto fondamentale per creare una comunità non indifferente, come direbbero i porcospini di Schopenhauer. In questo senso, si cercherà prima di tutto di mostrare, analizzando l’esperienza totalitaria novecentesca, come proprio la fusione totale e la cancellazione di ogni distanza creino l’indifferenza, che del totalitarismo è componente essenziale. In seconda battuta, ripercorrendo il pensiero di M. Scheler, E. Mounier ed E. Stein, si mostrerà come sia possibile pensare i rapporti interpersonali e comunitari proprio a partire dalla dimensione della distanza.
A proprio agio nell’Altro , 2019
Recensione di B. C. HAN, Che cos’è il potere?, Nottetempo, Milano, 2019
Leggere «Da un altro all'altro». Il Seminario XVI di Jacques Lacan, 2021
Nel seminario Da un Altro all'altro, Lacan intraprende una revisione della struttura del grande Altro alla luce dell'invenzione dell'oggetto piccolo a. 1 Si dedica dunque allo studio dei rapporti tra il significante e il godimento. Certamente, quest'ultima, una posta in gioco rintracciabile nell'intero corso dell'insegnamento lacaniano, essendo essi - significante e godimento - forse i due concetti chiave della psicoanalisi lacaniana. Ciò che invece fa lo specifico di questo seminario è che tale indagine avviene nel campo della logica, attraverso gli strumenti della formalizzazione logica e matematica, la teoria degli insiemi e i teoremi di incompletezza di Kurt Gödel.
Breve riflessione sull'importanza del tema dell'alterità nel pensiero contemporaneo e del suo rapporto col linguaggio
DALL'ALTRO LATO DELLE COSE Tradurre O verão selvagemdos teus olhos (2008) di Ana Teresa Pereira Gaia BERTONERI ABSTRACT • From the other side of things. Translating O verão selvagem os teus olhos (2008) by Ana Teresa Pereira. The author presents through her own translation experience the novel O verão selvagem dos teus olhos (2008) by contemporary Portuguese writer Ana Teresa Pereira.
2020
Terminata la fase più intensa e drammatica del contagio da Coronavirus, l'osservazione di alcune sue conseguenze sugli spazi aperti urbani potrebbe essere utile per l'avanzamento del progetto, al di là della contingenza emergenziale. In particolare, si sollevano due questioni. La prima: dopo che l'assenza degli umani ha rivelato la presenza di altri esseri viventi, vegetali e animali, nello spazio urbano, potrebbe ora essere possibile e persino desiderabile stabilire con essi rinnovate condizioni di compresenza, alla luce delle più avvertite posizioni del pensiero contemporaneo sulla necessità del superamento del dualismo oppositivo tra natura e cultura, tra natura e città. La seconda questione ci interroga su dove e come saranno gli spazi attraenti, centrali e capaci di coesione sociale del futuro prossimo, ora che, esautorati dagli spazi pubblici tradizionali, abbiamo fatto esperienza della qualità silenziosa di molti ambiti di amnesia urbana, fuori dall'ortodossia...
2019
Il saggio accompagna la traduzione del breve carteggio tra Sigmund Freud e WIlhelm Jensen ("Non è vana curiosità"). Vi si avanzano ipotesi sulle origini dell'intensa fascinazione di Freud per la novella di Jensen, "Gradiva", indagando le dinamiche interiori di Freud, le sue relazioni con i colleghi e sorpattutto il suo rapporto con il tema e il fenomeno del controtransfert.
Secondo il Wittgenstein delle Ricerche filosofiche se c’è sofferenza nel mondo ciò che importa è che qualcuno sta soffrendo. Quando una persona sente dolore gli si rivolgono parole di conforto, “a lui si guarda negli occhi”1. Come osserva Mulhall il dolore di un Altro non è semplicemente un fatto fra gli altri che lo riguarda, non si può trascurare di osservarlo, al contrario si tratta di una condizione che avanza una pretesa. Richiede una risposta… da me. Rispondere ai dolori degli altri si configura come una caratteristica del nostro essere umani, mancando ciò o non si è compreso il significato stesso della parola “dolore”, oppure si imbocca la via della vuotezza spirituale e quindi dell’indifferenza. Cavell in Must we mean what we say? introduce il concetto di riconoscimento, secondo il quale non basta che si sia certi che un essere umano soffre. È altresì necessario riconoscere questa sofferenza, pena il rifiuto del concetto di relazione interpersonale e quindi la perdita del concetto di persona. Il riconoscimento di cui parla va oltre il sapere, non per quanto riguarda il piano del contenuto, ma in quanto pretende che si faccia qualcosa sulla base di questo sapere.
L'articolo tratta delle due composizioni realizzate da Walter Branchi durante la sua collaborazione con il Gruppo Altro, Synergy e ecLIPSe, illustrando in che modo esse realizzino il concetto di "intercodice", teorizzato e sperimentato dal Gruppo Altro nel corso degli anni Settanta.
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Postfazione di "Li Cuonti. La collina degli uccelli di passo", di Antonino De Angelis (CAPRI: Edizioni La Conchiglia, 2015), ISBN: 8860910633, 2015
Anche i cani feroci ridono (quando nevica) di Maxi Obexer, a cura di Cristina Vezzaro, 2021
G. D'Acunto- A. Meccariello (edd.) Fenomenologia Etica dialogica Antropologia dell’alterità, 2019
in M. Bottiglieri (a cura di) Dossier "Immigrazione e cultura, immigrazione è cultura" in Coscienza 5/2000, 2000
AM. Rivista della Società italiana di antropologia medica, 2020