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(PDF) A un passo dall'Altro

A un passo dall'Altro

Autori: Barbotti Marta, Casarotti Benedetta, Lena Lucrezia, Prelli Francesca, Romagnoli Massimiliano, Zatti Simone Parlare oggi di indifferenza non significa solo gettare uno sguardo sui drammi del secolo scorso, di cui Liliana Segre è eccezionale testimone, ma anche riconoscere in essa uno –forse il più grande – male dei nostri tempi. L’indifferenza emerge prepotentemente «nel momento in cui non riusciamo più a volere bene alla realtà, nel momento in cui ci sembra che nessun altro ci voglia bene» Essere indifferenti significa non riuscire ad instaurare i giusti legami con il mondo esterno e con le altre persone, oltre che rinunciare a ricercare attraverso gli altri la nostra vera natura. La condizione storica attuale ci mette di fronte al pericolo di una recrudescenza di questo male: privati della presenza dell’altro, rischiamo di chiuderci in una monade, indifferenti a tutto e a tutti. Tuttavia, proprio nell’esperienza della distanza ci è stata data la possibilità di ridefinire i nostri rapporti con gli altri, arricchendoli in modi che non ci saremmo mai immaginati; paradossalmente, la distanza ha permesso di sentire l’altro in un modo nuovo. Scopo di questo lavoro sarà dunque cercare di esplorare il rapporto tra indifferenza e distanza, laddove la prima non è immediata conseguenza della seconda, anzi: una giusta distanza è presupposto fondamentale per creare una comunità non indifferente, come direbbero i porcospini di Schopenhauer. In questo senso, si cercherà prima di tutto di mostrare, analizzando l’esperienza totalitaria novecentesca, come proprio la fusione totale e la cancellazione di ogni distanza creino l’indifferenza, che del totalitarismo è componente essenziale. In seconda battuta, ripercorrendo il pensiero di M. Scheler, E. Mounier ed E. Stein, si mostrerà come sia possibile pensare i rapporti interpersonali e comunitari proprio a partire dalla dimensione della distanza.