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This volume collects five years of studies conducted by various researchers coordinated by the author and describe the different phases of the restoration project and the construction site of Rocca San Silvestro. The restoration project developed in the awareness that the site needed, not just a set of technical operations, but also of a critical act that led to the drafting of a project not only reversible, recognizable and compatible but above all a sustainable restoration. This is to be considered as a moment of confrontation between archaeologists and architects and follows on from the book written by Andrea Arrighetti, Rocca San Silvestro: Archeology for the restoration, published in 2017.
Il castello di Sorana: materiale per la ricerca, 2010
Contributo (ITA) che, a partire dai dati del rilievo integrato e dai documenti di archivio, descrive e analizza le fasi di formazione e trasformazione storica dell’antica rocca di Sorana (Pescia, PT), rintracciando nell’odierno tessuto urbano dell’insediamento alcuni caratteri peculiari del sistema fortificato medievale.
Quaderni dell'Archeoclub di Benevento, 2021
Vita e opere dell'artista beneventano Nicolino Silvestri, con la storia del suo monumento del 1922, realizzato a Benevento e dedicato a Dante in occasione del 6° centenario della morte.
Bollettino di Numismatica, 2005
Durante le campagne di scavo dal 1984 al 1994 condotte a Rocca S. Silvestro, 1) sono stati rinvenuti complessivamente 560 pezzi, 28 dei quali riferibili a monete romane di epoca repubblicana e imperiale e 522 medievali. Solo 10 esemplari non sono stati identificati per la pessima conservazione. Ad eccezione di alcuni esemplari, la conservazione non è buona, a causa sia della giacitura nel terreno, che talvolta ne ha compromesso la leggibilità, sia soprattutto della prolungata circolazione che ha determinato la consunzione delle superfici. La parte più consistente dei reperti proviene dalle aree abitative (Fig. 1): ciò non deve risultare strano se pensiamo che, eccetto i casi in cui il nominale si trova all'interno dei crolli delle strutture, o nei vespai per il livellamento della roccia, con più frequenza le monete venivano smarrite accidentalmente, cadendo sui livelli pavimentali costituiti a Rocca S. Silvestro quasi sempre da terreno compattato, in grado di occultare ben presto un'eventuale piccola moneta caduta. Un caso a parte è costituito dall'area signorile, che presenta il piano di calpestio pavimentato a lastre e nella quale, forse non a caso, è stato rinvenuto un solo picciolo pisano. Tra le aree funzionali (Fig. 2) il cimitero è quello che presenta il numero maggiore di nominali. In nessun caso le monete sono state trovate in posizioni particolari rispetto all'inumato, tali da suggerire una collocazione volontaria, una sorta di "obolo di Caronte" per il trapasso nell'aldilà. Resta comunque difficile stabilire se il nominale accompagnasse il defunto nella deposizione, poiché le sepolture presenti a Rocca S. Silvestro sono tutte fosse terragne vicine tra loro, che una volta rimosse venivano di nuovo interrate con le altre, procurando evidenti danni alle deposizioni precedenti. È molto probabile che parte del nominale rinvenuto nell'area cimiteriale sia la testimonianza di perdite casuali, in quella che era 'anche' una zona obbligata di passaggio tra l'area signorile e il sottostante borgo. 2) * Questo lavoro è il frutto di uno studio iniziato con la tesi di laurea e successivamente puntualizzato; prima di inoltrarmi nella trattazione desidero ringraziare Fausto Lucherini per la pazienza e la disponibilità dimostratami durante la realizzazione delle foto, la dott.ssa Fernanda Cavari per il sapiente restauro dei pezzi ed il prof. Riccardo Francovich per i preziosi suggerimenti. Sono profondamente grata alla prof.ssa Lucia Travaini, il cui aiuto prezioso mi ha permesso di migliorare il testo e ad Angelo Finetti, che con passione, sapere e umanità mi ha accompagnato alla scoperta della numismatica medievale insegnandomi con sempliticità il valore ed il significato della ricerca. Un grazie di cuore, infine, ai miei familiari per la disponibilità e l'infinita pazienza. 1) Si tratta di un insediamento medievale, fortemente specializzato per l'attività metallurgica e lo sfruttamento minerario, fatto costruire per volontà signorile (conti Gerardeschi) nell'XI secolo e abbandonato nel XV. Per maggiori approfondimenti sul sito, si veda FRANCOVICH 1991. 2) Su alcuni esempi di monete rinvenute in aree funerarie e sul loro uso rituale, cfr.
Questo itinerario si può definire la “apoteosi” dei monti Peloritani; la forma della punta, la collocazione geografica, la formazione geologica, rendono Rocca Salvatesta unica nel suo genere. http://cataniagiovani.wordpress.com/2012/05/21/rocca-salvatesta/
Bibliografia topografica della Colonizzazione greca in Italia e nelle isole tirreniche, XVIII, Pisa-Roma-Napoli 2010, pp. 7-9. , 2010
di studi del mondo classico e del Mediterraneo antico. Sezione filologico-letteraria. AION (ling) Annali dell'Istituto Universitario Orientale di Napoli. Seminario di studi del mondo classico. Sezione linguistica.
Un percorso iniziatico e simbolico nel Sacro Bosco di Bomarzo.
Breve discorso pronunciato il 22 luglio 2015 per la visita a Chieti di Stefan Tebruck dell'Università di Gießen e dei suoi studenti. Viene presentata una tesi di Francesca Rossi sulla cronaca di S. Vincenzo al Volturno. L'autrice sta preparando un volume su tale argomento, nella cui introduzione figurerà, ampliato, quanto ora si può leggere.
2021
Edizione 2021 correzione errore Nomem-Numen NICHOLAVS Perché Gerbertus d’Aurillac (Papa Silvestro II) scelse come luogo e la costruzione di uno dei monasteri più importanti del Medioevo "La Sacra" dedicati all’Angelo Michele, il monte Pirchiriano. Non è una mera casualità che sia il conte Hugues Montboissier e sia il Papa erano di origine alverniate, cioè di Auvergne. Il sito rupestre individuato, quello del Pirchiriano, doveva essere assai congeniale tanto ad Hugues quanto a Gerbertus d’Aurillac, poiché appariva molto simile al picco su cui sorgeva la chiesa di Saint Michel d’Aiguilhe, e che ospitava una cappella consacrata all’arcangelo dall’anno 962 situata nella loro terra d’origine, l’Alvernia, nel territorio di Le Puy en Velay.
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Archeologie Sperimentali. Temi, Metodi, Ricerche, 2020
http://www.ub.edu/claustra/Monestirs/view/774, 2013
de Valle Sicida, 2007
“Archeologia dell’Architettura”, XVI, pp. 81-91., 2011
Vivere nell'età di mezzo. Archeologia e Medioevo nel territorio agrigentino, a cura di Valentina Caminneci, 2011
Costruire il passato in Etruria Il senso dell’archeologia nella società contemporanea, 2018
San Rocco di Villafranca. Dal restauro alla consocenza, 2015
http://www.ub.edu/claustra/Monestirs/view/599, 2013
S. Bonaventura da Bagnoregio - Miracoli, 2020
Bibliografia topografica della Colonizzazione greca in Italia e nelle isole tirreniche, XVIII, Pisa-Roma-Napoli 2010, pp. 63-64., 2010
Voce "S. Agata sul Santerno (RA)", in "Repertorio degli statuti comunali emiliani e romagnoli (secc. XII-XVI), a cura di A. Vasina, II, Roma, Istituto storico italiano per il Medio evo, 1998 (Fonti per la storia dell'Italia medievale Subsidia 6**), pp. 91-98., 1998
Annali di Storia e Archeologia Sulcitana - 2011, 2011