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2022, Prassi Ecdotiche della Modernità Letteraria
https://doi.org/10.13130/2499-6637/16389…
7 pages
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Analisi grafica dei presunti abbozzi de L'Infinito di Giacomo Leopardi pubblicati da padre Cozza Luzi nel 1898. Il lavoro dialoga con P. Stoppelli, Riaffiorano gli abbozzi de L’infinito Sono davvero dei falsi? pubblicato nel fasc. 6 (2021) di questa medesima rivista. Resta tutta da fare la storia delle falsificazioni leopardiane sotto il profilo grafico.
2024
Short comment on a correction hypothesis of the Tabula Peutingeriana
Considerazioni metodologiche sul caso del già presunto “terzo autografo” dell’Infinito leopardiano, in realtà una stampa dalla matrice usata per la tavola XI dei Canti editi criticamente da Francesco Moroncini (1927).
La nozione di icona infinita va compresa nel contesto transatlantico e internazionale del modernismo, all’interno del quale il nostro Paese gioca un ruolo determinante. Nel caso di Panza l’icona infinita designa, è la mia ipotesi, un altro modernismo, legato a doppio filo alla storia della pittura italiana nel contesto dell’arte europea ed eurocentrica.
Questo articolo propone sulla base di una minisperimentazione reale, l'insegnamento dell'analisi matematica nei licei secondo l'approccio dell'analisi non.standard di A.Robinson; i risultati sembrano interessanti anche per la possibilità di anticipare i concetti di derivata e integrale in seconda liceo (quarto anno di corso) con migliore integrazione con il programma di Fisica.
eudia, vol. 13, 2019
Testo dell’omonimo seminario tenuto il 26 luglio 2019 nell’ambito della settimana meranese di ScienzaNuova (www.scienzanuova.org). Il seminario, muovendo dalla fenomenologia aristotelica dell’ἄπειρον, e attraverso un cenno al “frammento breve” di Anassimandro, giunge a una puntualizzazione del senso leopardiano dell’infinito. Il testo è stato pubblicato sulla rivista on line www.eudia.org, vol. 13 — 27 agosto 2019.
"L'Orto". Rivista di lettere e arte - Un' avventura culturale nella Bologna degli anni Trenta, a cura di B. Basevi, M. Nottoli, D. Schiavina. Maggioli Bologna, 2019
La rivista "L'Orto" fu il periodico culturale più importante della Bologna degli anni Trenta. Pubblicato fra il 1931 e il 1939, era stato fondato da un gruppo di giovani artisti e intellettuali bolognesi: Giorgio e Otello Vecchietti, Nino Corrado Corazza, Gianni Poggeschi e Giannino Marescalchi. Ripercorrerne la storia significa indagare cosa furono dal punto di vista culturale gli anni Trenta a Bologna e in Italia.
Nel corso degli anni sessanta il disegno contribuisce all'estensione del concetto di operazione estetica. Attraverso diversi esempi, da Mauri a La Rocca, da Boetti a Paolini, lo scritto illustra l’idea di un disegno da intendere non come tecnica, ma come rappresentazione del pensiero e della visione, cosi che disegnare diventa abbozzare, tracciare dei segni, scrivere degli appunti, immaginare su un foglio uno spazio, compiere un’azione: è – per parafrasare un’importantissima mostra – visualizzare processi di pensiero. During the Sixties the drawing contributes to extending the concept of aesthetic operation. Through several examples, from Mauri to La Rocca, from Boetti to Paolini, the script illustrates the idea of intending drawing not as a technique, but as a rendering of thought and vision, so that to draw could be to sketch, to draw signs, to write notes, to imagine a sheet of space, to do something: it is - to paraphrase a an important exhibition – to show thought processes.
The aim of this paper is to analyse the concepts used by Gilles Deleuze and Félix Guattari in their elaboration of the notions of plane of immanence and processes of subjectification, which are connected through a complex interrelationship. More specifically, the essay proposes to cross the concept of 'diagram', which Deleuze inherited from the thought of Michel Foucault, with the concept of a life, singular and impersonal. To this end, an argument is made for a concept that can be called the virtual body, where this is understood as something other than a biological or social body, even if this difference remains inscribed within them. Since by virtual body what is intended is not something that someone is – which means it isn't a essence – but something that someone 'owns', it can also be used to think the subject outside the limits of ontology.
Testi E Linguaggi, 2008
Il presente lavoro ha come obiettivo quello di mettere a disposizione del lettore italiano un quadro di insieme sulle principali problematiche riguardanti l'infinito in russo e i suoi usi. A premessa di quanto verrà detto nelle pagine che seguono, occorre infatti notare che la pur vasta letteratura esistente sui costrutti infinitivi russi si concentra per lo più solo su una determinata categoria di frasi infinitive peculiari della lingua russa (quelle definite infinitivnye predlozenija, vedi oltre), spesso lasciando sullo sfondo altri tipi; a rendere l'analisi parziale contribuiscono inoltre le sensibili differenze di prospettiva che talvolta è dato osservare nei singoli studi, nonché le non trascurabili oscillazioni terminologiche, che talvolta possono introdurre confusione persino nel banale inquadramento dei singoli tipi di frasi infinitive.
1 Stampato in Italia (c) Copyright 2006 by giacomo ricci edizione in formato ebook for educational purpose CreativeCommon licence -con restrizioni ArchigraficA, live architecture on the web www.archigrafica.org info: redazione@archigrafica.org quaderno didattico edizione per il master di II livello il progetto di architettura per la città storica giacomo ricci L'infinito e la regola frammenti di un discorso metalinguistico sulla rappresentazione dello spazio dell'architettura ArchigraficA paperback "Ogni tecnica sottintende una metafisica" Jean Paul Sartre
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Geomedia, 2006
Lo snodo/la svolta. Permanenze, riemersioni e dialettica dei livelli di cultura nel testo, 2022
Su alcuni disegni di Giulio Romano e del suo ambito, 2016
GIORNALE DI ASTRONOMIA - Rivista di informazione, cultura e didattica della Società Astronomica Italiana, 2020
"Gli Altri" - speciale Quentin Tarantino, pp. 14-15, 2013
Franco Purini, Pareti: sette incisioni, 1977
Pólemos. Materiali di filosofia e critica sociale, 2014
»Immagine dell’Immagine dell’Immagine: la radicale teoria costruttivista dell’immagine di Fichte« In: Polemos. Materiali di Filosofia e Critica sociale (2014), 102-114.
Leonardo e il Rinascimento nei codici napoletani. Influenze e modelli per l'architettura e l'ingegneria, 2020
L'infinito & oltre. Omaggio a Gunver Skytte, 2002
Ikhnos. Analisi grafica e storia della rappresentazione, Lombardi editori, Siracusa, 2005