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2022
equilibrato, dando l'impressione di una mano esperta nella progettazione. Cerchiamo di raccontarne la storia, attraverso le notizie finora reperite.
Viven Homo VI/2, 1995
SOMMARIO Si riprende il tema della santità della chiesa, rimettendo a fuoco il problema del rapporto fra santità e peccato, alla luce della dottrina della giustificazione, sulla quale in un recente documento della Commissione mista cattolica roana - evangelica luterana, si sta profilando un ampio consenso ecumenico. Attraverso alcuni testi di Barth e di Journet da un lato, di Bonhoeffer e di Von Balthasar dall'altro, si delinea sullo sfondo della questione il più vasto tema del rapporto della chiesa con la storia. Se non si vuole costruire un'ecclesiologia astorica, bisognerà - questa è la tesi dell'articolo - ripensare l'idea della santità della chiesa, sviluppando di più la sua dipendenza dal concetto della misericordia e del perdono di Dio e considerandola inclusiva di un principio-conversione e di un principio-riforma.
“La chiesa di S. Maria in Canonica dalle origini alla consacrazione del 1603”, in “Studi e memorie per Lovanio Rossi”, a cura di Curzio Bastianoni, (Biblioteca della «Miscellanea Storica della Valdelsa», n. 24) Castelfiorentino, Società Storica della Valdelsa, 2011, pp. 353-373.
2024
Il Santuario di Santa Maria di Palmentata, frazione di Sant'Agata de Goti, ha una storia molto interessante, sia per la dedicazione, sia per gli aspetti costruttivi. La genesi dell'edificio è la cavità sotterranea, utilizzata per varie funzioni.
Quaderni Storici Esini IV, 2013
Una pagina della storia di Jesi quasi sconosciuta, in cui si ricostruiscono le vicende del Borgo del Mercatale che sorgeva fuori delle mura cittadine e della sua chiesa parrocchiale.
The rock’s field of St.Mary of Castellabate is a ancient quarry mainly underwater for the extraction of the sandstone, it occupy a area of about 2 Km in length and 500 meters in width. The zone was attended since VIth century b.C. from greeks, later from lucans, and finally from romans and than to be abandoned at the early middle ages for cause your complete flooding by the sea. Documentation thereupon are given from the tracks presents, costituited from numerous recesses and blocks of the form circular (the rocks) or rectangular, signs of the activity extractive them given informations about how was organizzated the cave in the different ages and from the different populations that was attended. The quarry has the same features found in archaeological sites of the same type known worldwide as the Cusa in Sicily or of Miletus in Turkey and this gives an additional value to the Cilentan’s area
2021
Edizione 2021 correzione errore Nomem-Numen NICHOLAVS Perché Gerbertus d’Aurillac (Papa Silvestro II) scelse come luogo e la costruzione di uno dei monasteri più importanti del Medioevo "La Sacra" dedicati all’Angelo Michele, il monte Pirchiriano. Non è una mera casualità che sia il conte Hugues Montboissier e sia il Papa erano di origine alverniate, cioè di Auvergne. Il sito rupestre individuato, quello del Pirchiriano, doveva essere assai congeniale tanto ad Hugues quanto a Gerbertus d’Aurillac, poiché appariva molto simile al picco su cui sorgeva la chiesa di Saint Michel d’Aiguilhe, e che ospitava una cappella consacrata all’arcangelo dall’anno 962 situata nella loro terra d’origine, l’Alvernia, nel territorio di Le Puy en Velay.
2022
Una storia millenaria e assai intricata quella della chiesa di Santa Maria al Poggiolo nei pressi di Monteriggioni. Situata su di un'altura non lontano dalla località di Badesse essa fu un riferimento per secoli e secoli di una comunità che, a partire dalla fine del XIII secolo, prese a chiamarsi proprio come la sua chiesa.
Nel complesso monumentale denominato "Villa Imperiale", a circa un miglio dal tempio della dea Fortuna Primigenia, si trova il monumento archeologico costituito dalla Villa di Adriano (da non confondere con Villa Adriana a Tivoli); in un secondo livello si trova inglobato il cimitero civico di Palestrina all'interno del quale vi è la chiesa di Santa Maria in Villa. E' questa una "scoperta" recente dal punto di vista cosmatesco ed ho il piacere di darne una presentazione in queste pagine grazie alla collaborazione della dott.ssa Roberta Iacono dell'Associazione "Comitato di Quartiere Villa di Adriano" che ringrazio di cuore anche per avermi messo a disposizione delle eccellenti foto del monumento che mi accingo a descrivere e per essersi offerta quale preziosa "guida turistica" per la mia visita alla cattedrale di Palestrina. La chiesa di Santa Maria in Villa è stata di recente studiata in modo approfondito sotto ogni punto di vista. Restano però gravi lacune sulle origini, fondazione e consacrazione della stessa in quanto le prime notizie storiche si hanno a partire dal XIV secolo 1. Secondo le ricerche effettuate dagli studiosi la chiesa avrebbe avuto delle opere cosmatesche al suo interno e se è vero, come riportato in nota, che era dotata anche di un pavimento musivo del genere, le sue origini dovrebbero essere all'incirca coeve a quelle della cattedrale di Palestrina. Tuttavia, basandomi sull'esperienza acquisita dalle numerose ricerche cosmatesche che ho portato avanti fino ad oggi, non mi sento di scartare a priori una ipotesi che purtroppo ho avuto modo di verificare più volte nei miei itinerari sui Cosmati: cioè che la cattedrale, monumento certamente più importante nel XII secolo, fosse dotata di opere cosmatesche le quali, in seguito alle devastazioni della moda barocca furono in parte salvate e trasportate in altri luoghi. L'altare, o le sue decorazioni musive in paste vitree e parte del pavimento cosmatesco di S. Maria in Villa potrebbero provenire quindi dalla cattedrale. Con una certa difficoltà si potrebbe fare anche il ragionamento inverso, ma bisognerebbe ammettere che i Cosmati (o i marmorari di allora) fossero stati chiamati a quel tempo per decorare la piccola chiesetta e non la cattedrale! Infine, si potrebbe pensare che essi avessero lavorato in entrambi i luoghi, ma siamo nel campo della fantasia più che delle ipotesi. Sarebbe interessante, invece, smantellare l'inutile pavimento del 1920 per riportare alla luce, se ancora esiste, quello antico cosmatesco. Sarebbe utile per eventuali confronti con i pavimenti di Tivoli e di Genazzano e capire se essi fossero originali del luogo o se trasportati da qualche basilica romana. L'altare cosmatesco E' ritenuto l'elemento medievale più antico e importante della chiesa di Santa Maria in Villa. Come hanno già rilevato gli studiosi, esso appare ricavato da un elemento di trabeazione romano, ma il fatto che sulle superfici laterali non vi siano decorazioni, potrebbe far pensare che un tempo esso fosse destinato ad un uso diverso dell'altare, come ad un tabernacolo murato ai lati fino alle decorazioni di ovuli e foglie lanceolate. In effetti, la configurazione frontale, con le due colonnette 1 "Non abbiamo però documenti diretti che attestino la fondazione di questa chiesa. Sappiamo che era già esistente dalla "Cronaca della Vita di Cola di Rienzo" dell'Anonimo Romano che riporta che nel 1354 il tribuno si accampò nei pressi della chiesa: "allocao lo tribuno all'oste de Santa Maria della Villa" durante l'attacco a Palestrina. I documenti consultati attestano concordemente l'antica età della chiesa di Santa Maria in Villa e per tale motivo probabilmente se ne persa memoria della fondazione…L'interno della chiesa di Santa Maria si compone di un'unica navata terminante in un'abside decorata in stucco con motivi a grottesca, ha un unico altare, preziosa testimonianza medievale. Infatti l'altare è stato ricavato da un elemento di trabeazione romano, come si evince dalla decorazione a ovuli e foglie lanceolate posta ai lati destro e sinistro. La faccia frontale è stata rilavorata in epoca successiva e presenta una decorazione in tessere musive a pasta vitrea con lo stile dei marmorari romani. Con lo stesso stile era decorata l'intera chiesa e anche il suo pavimento, che però venne ricoperto nel 1920 dalla attuale pavimentazione a mattonelle bianche e nere. La decorazione della chiesa e del suo altare in stile cosmatesco è presumibilmente coeva alla ristrutturazione della Cattedrale di Palestrina voluta dal Vescovo Conone e inaugurata solennemente dal papa Pasquale II nel 1117, di cui anche nella Cattedrale, come nella chiesa di Santa Maria, si conserva un altare nella cappella del Crocifisso.". (notizie ricavate da www.villadiadriano.it) 370
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Studi sull'oriente cristiano, 2019
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Le teorie, le tecniche, i repertori figurativi nella prospettiva d'architettura tra il '400 e il '700, a cura di Maria Teresa Bartoli e Monica Lusoli, 2015
Santa Maria della Pietà di Bibbona tra Cinque e Seicento, 2019