Loi, Firpo e le stragi di partigiani, 2020

When Franco Loi was 14, he looked at the massacred partisans in Piazzale Loreto; thirty years later, he wrote a long poem where (with great empathy) he recalled the scene, blamed the fascists, guilty of the slaughter, & celebrated the heroic partisans. Edoardo Firpo also wrote a poem to celebrate the sacrifice of the heroic Genoese partisans killed in Cravasco. Here an analysis & comparison between the two dialectal poems.

Repubblica di San Marino / Il presunto Colpo di Stato del giugno 1933 Due fazioni, entrambe fasciste, si scontrano per il potere: la prima, capeggiata dai fratelli Gozi, la seconda da Ezio Balducci

2023

Che mi fanno raccontare storie partigiane / Che avevo dimenticato e pensavo ... nel '39 si formò a Bordighera un gruppo orientato verso i partiti della classe operaia e in particolare verso il partito socialista guidato da Guido Seborga, coadiuvato da Renato Brunati, Lina Meiffret e Beppe Porcheddu. Gli aderenti stabilirono contatti a Torino con il gruppo di

2010

Sul convegno dedicato a «Valentino Gerratana "filosofo democratico"» (Roma, 18/19-11-2010). Un convegno di studi in memoria di un importante esponente del pensiero politico italiano, Valentino Gerratana, a dieci anni dalla sua morte. Essenzialmente noto per aver curato nel 1975 l'edizione critica dei Quaderni del carcere di Gramsci, Gerratana fu in realtà uno studioso politicamente appassionato e uomo politico di estrema cultura.

Palermo, Istituto Poligrafico Europeo, 2022

Prefazione e introduzione a "Francesco Marotta. Sulle tracce di un partigiano siciliano", volume che ripercorre l'itinerario esistenziale di un calzolaio di origini siciliane morto a Genova, il 24 aprile 1945, durante la liberazione della città dall'occupante nazifascista.

Renato Berardinucci , figlio di emigranti, rientra in Italia con la madre e inizia a frequentare il Liceo a Pescara, tutto sembra tranquillo fino a quando l'08 settembre viene chiamato come molti suoi coetanei a compiere una scelta.

Quaderni Vicentini, n.5, 2019

The article analyses two books, by Sergio Luzzatto and Frediano Sessi, which deal with the complex and controversial issue of Primo Levi's brief partisan career. The piece raises some issues about Luzzatto's interpretation of Levi's Resistance and also makes some observations about the role of the historian in contemporary Italy.

Il testo, finora inedito e proposto ora all'attenzione dei lettori grazie al paziente scavo archivistico di Dario Borso, sorprende per il nome dell'autore, notissimo filosofo e storico della filosofia, ma affatto sconosciuto come storico tout court. Si tratta di un'opera nella quale la ricostruzione erudita degli avvenimenti occupa uno spazio soverchiante rispetto all'elaborazione di categorie interpretative e alla sistemazione propriamente storiografica. ma propone anche un modello espositivo che resterà un modello almeno fino ai classici lavori di Battaglia e Bocca, preoccupati in primo luogo, come tutti gli attori della Resistenza, di far conoscere i fatti, che la maggior parte degli Italiani, non soltanto nel Sud rimasto libero dall'occupazione tedesca, ignorava virtualmente del tutto.