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2013
Although the case of the lamb who instinctively flees the wolf was one of the most discussed cases of animal psychology of the Middle Ages - we'll call it the case of the lamb of Avicenna, since Avicenna was the inventor of the "estimative faculty" that the case esemplifies - Descartes never mentions this case. Its only occurence in Descartes' work is due to Arnauld in the fourth objections. Nevertheless, this quite voluntary silence cannot hiide the importance of the connected problem of the animals' seemingly rational behaviours. Descartes' rejection of the doctrine of animals' intelligence has different sides and perhaps doesn't stay identical along time. In this paper, Descartes' rejection is analysed starting from the still Aristotelian language of his "Regulae ad directionem ingenii" and arriving progressively to his last writings, which face the hard question whether non-human animals have "passions" or not.
Miniatura. Lo sguardo e la parola. Studi in onore di Giordana Mariani Canova, a cura di F. Toniolo, G. Toscano, 2012
In: Almum Studium Papiense. Storia dell'Università di Pavia 1 p. 579-580.
Figura 1 -Avicenna, con i medici Ezio di Amida e Giovanni Mesue, in un'incisione di Giacomo Franco. AVICENNA, Canon Medici-nt1e, Yenetiis, Indusrria ac sumpribus Iunrarum, 1555, dettaglio del fronrespizio.
Forme di vita, 2007
Published on the Italian philosophical magazine "Forme di vita", n. 6/2007 and including a translation of the chapter 1 of the 5. part of the Kitab-al-Shifa, which is here translated following the latin translation as Liber de Anima seu Liber sextus de naturalibus (critical edition by S. van Riet; Avicenna Latinus, Louvain-Leiden 1968, pp. 69-77).
SULr;APPENDIX VERGILIANA E I SUOI ENIGMI
Left, 27, 6 luglio, 2007
Per Cèzanne, «la tecnica - e lo stile, possiamo aggiungere - comporta un linguaggio ed una logica»; perciò i segni, i tocchi di pennello e le forme che ne risultano non hanno valore tautologico, non indicano la cosa figurata, tanto meno la confermano. Anche quando questa richiama un motivo riconoscibile come quello naturale, «dipingere… non è copiare l’oggettività, è realizzare le proprie sensazioni».
M. DAVID, “L’esercito imperiale a Ravenna prima e dopo l’istituzione dell’Esarcato. Nuovi spunti di riflessione”, in Italia settentrionale e regioni dell’arco alpino tra V e VI secolo d.C. (atti del convegno online: 15-17 aprile 2021), a cura di M. Buora, S. Magnani e L. Villa (Storia e archeolog..., 2021
La vita di Ravenna è segnata dal 540 d.C. fino all’VIII secolo dalla presenza di contingenti militari dell’esercito imperiale. L’esame combinato delle testimonianze letterarie, documentarie, iconografiche, archeologiche ed epigrafiche relative ai soldati, oltre che lo studio delle chiese intitolate ai santi militari, permette nuove considerazioni.
Tesina per l'esame di Filosofia Medievale (Unipr a.a. 2014-2015), utile per lo studio. L’assunzione a cui Avicenna si richiama è quella secondo cui l’essenza, intesa come l’oggetto di definizione, non è di per sé universale. Alessandro giustifica questa tesi sostenendo che se esistesse un solo animale al mondo, “animale” non potrebbe essere universale, in quanto si potrebbe predicare di un solo individuo e non di molti. Poiché il fatto che esistono più animali è accidentale, ne consegue che l’applicabilità della definizione di “animale” a più individui è essa stessa accidentale. Detto in altri termini, l’universale non rientra nella definizione dell’essenza, ma pertiene all’essenza come accidente. Ora, il fatto che l’universale (il genere) possa pertenere all’essenza significa che questa non sarà nemmeno singolare, altrimenti precluderebbe la possibilità di predicazione ai molti. Questa essenza né universale né particolare Alessandro la chiama ‘pragma’, per poi affermare che essa è presente nei molti senza essere la stessa in molti.
La Cultura. Rivista di Filosofia e Filologia, 2019
Note di alcuni frati di Santa Croce nei margini del Plut. 15 dex. 6 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Un aggiornamento francescano e fiorentino al «Martirologio» di Adone di Vienne , 2023
This paper aims to analyse the marginal notes of a well-known twelfth-century manuscript, Florence, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 15 dex. 6, from the Franciscan convent of Santa Croce. After a brief reconstruction of the tradition of the Martyrologium by Ado of Vienne, the authors offer a short survey on the history of this manuscript (which bears one of oldest poetic text in the Italian vernacular, the so called Ritmo Laurenziano) until his arrival to the Franciscan cloister, around 1307. In Santa Croce it was read and annotated by some friars within the first quarter of the century. The friars were interested in updating the calendar in many ways, by adding saints from other traditions. Among the marginal notes, some additions are intended to update the martyrology from a Florentine point of view. Albeit the manuscript was acquired for the use of Illumanato de’ Caponsacchi, it is not possible to identify his hand in any of the readers’ glossae, on the basis of the comparison with other notes ad usum.
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Bertoni R. (ed.). La Rete Italiana per la Ricerca Ecologica a Lungo Termine (LTER-Italia): situazione e prospettive dopo un quinquennio di attività (2006-2011). , 2012
in C.Viano (ed.), 'Aristoteles Chemicus'. Il IV libro dei 'Metereologica' nella tradizione antica e medievale, Academia Verlag, Sankt Augustin, 2002.
Studi sull’aristotelismo medievale (secoli VI-XVI), 2, 2022, ed. A. Conti, G. Fornasieri. Festschrift Onorato Grassi, 2022
Bollettino di studi latini, 2017
Rivista di Studi Fenici XLV- 2017, 2018
La Scuola delle Donne®, 2012
Claudia Cieri Via , 2020
A.GUERRA (a cura di), La Chiesola di Corianino, Faetano e Corianino - Storia di una comunità, storia di un Circolo, San Marino - Carlo Filippini Editore, 2020, 2020
Revue d'Histoire des Textes, 2011
Bollettino ASAC, 2013
Paolo Mastandrea, Linda Spinazzè (a cura di), Nuovi Archivi e mezzi d'analisi per i testi poetici. I lavori del progetto Musisque Deoque. Venezia 21-23 giugno 2010, Amsterdam, Hakkert, 2011., 2011
"Pallas", 83, 2010, 331-341, 2010
Intrecci virtuosi. Letterati, artisti e accademie tra Cinque e Seicento, a cura di C. Chiummo, A. Geremicca e P. Tosini, De Luca: Roma, 2017