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The realization of the rich drawing collection of the Ambrosiana in Milan goes back to the years of Federico Borromeo, who positively wanted to ensure the institution he had founded with a large number of "book of drawings", the characteristic format such collections were given by the taste of the time. No recollection exists of the original organization of these volumes, on which several drawings were attached. A coherent recognition of documentary sources found both at the Library and at other structures - covering a time-span that goes from the early 17th century to the late 19th century - allowed to retrace the history, as well as most of the original features, of one of the most ancient among such precious books. The collected data seem to bring up the possibility that the former owner - and maybe maker - of the Book was the milanese - though born in Urbino - architect Giovanni Battista Clarici (1542-1602). The drawings included in the Book were taken after works by several artists from the 16th century, perhaps with the intent of representing the most relevant pictorial schools of the Renaissance. Despite that, a truly milanese character stands out, particularly in a striking series of caricatures inspired by the example of Leonardo, alternated with some outstanding original drawings by the Florentine master.
La ricerca apre uno squarcio su un aspetto distintivo della ricca produzione grafica di Giovan Ambrogio Figino, allo scopo di riconsiderare sotto diversi punti di vista il suo interesse per l’Antico. A partire dall’analisi di un disegno conservato all’interno di uno dei più antichi nuclei di grafica della Biblioteca Ambrosiana, il cosiddetto "Libro dei Disegni", l’indagine si estende ad altri esempi significativi appartenenti al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia, come il disegno con un “profilo maschile barbato”, che è stato ricondotto alla copia di un bassorilievo dei Musei Vaticani proveniente dalla casa-bottega di Bartolomeo Cavaceppi. Si annoverano anche i due "Studi dalla statua di Venere", che ripropongono un piccolo torso femminile mutilo mai rintracciato prima, di cui è attestata la notorietà nel ’500 attraverso numerose copie e derivazioni, tra cui anche i disegni di Michelangelo e Girolamo da Carpi. È stata offerta una diversa lettura anche di un disegno generalmente identificato come copia dal "Laocoonte", che in realtà presenta una maggiore pertinenza con la celebre testa cosiddetta "Alessandro Morente" agli Uffizi. Gli assidui confronti hanno consentito così di gettare nuova luce sul fascino dell’arte antica mostrato da Figino, guardando anche al periodo della giovinezza e già prima del viaggio a Roma, allorquando nella città natia era presente la collezione di Leone Leoni costituita da calchi in gesso tratti dalle più celebri sculture romane antiche e moderne.
Nel contesto degli studi fioriti intorno al cardinale Federico Borromeo e alle sue collezioni d'arte, ci sembra interessante orientare l'attenzione su un aspetto poco indagato, vale a dire la sua collezione di stampe e il nucleo primitivo di incisioni agli albori della Biblioteca Ambrosiana. La mancanza (o apparente mancanza) di elementi e dati oggettivi ha probabilmente costituito la causa del disinteresse per il nucleo di incisioni che doveva con tutta probabilità appartenere al cardinale, vista la difficoltà di individuare con certezza, tra i fogli ancora conservati presso la Biblioteca, quelli appartenuti effettivamente a Federico, diversamente da quanto accade per altre tipologie di operedipinti, sculture e parte dei disegni, patrimonio assai più indagato e documentabile attraverso varie fonti. Eppure, sia la stessa personalità del cardinale, uomo di cultura e amante dell'arte 1 , sia alcuni elementi documentari e noncome il * Questo testo riprende, aggiornandolo, uno studio condotto nell'A. A. 2003-2004, nell'ambito del corso di Storia del collezionismo tenuto dal compianto Professor Luigi Spezzaferro, presso la Scuola di specializzazione in Storia dell'arte dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e che ebbe una prima pubblicazione in forma elettronica nel CD-rom a cura di Giovanna Gallina che accompagnava M. ROSCI (ed.), Il Cerano 1573-1632. Protagonista del Seicento lombardo (1573-1632, catalogo della mostra (Milano, 2005), Milano, F. Motta, 2005. È qui riproposto con un'Appendice documentaria che offre la trascrizione, sotto forma di schema, delle voci riguardanti le stampe dell'inventario del 1661, fonte che ebbi modo di conoscere grazie alle indagini di Stefania Vecchio, cui sono debitrice. Ringrazio gli organizzatori del convegno, in particolare il Prefetto Mons. Franco Buzzi, il Presidente della Fondazione Trivulzio Gian Giacomo Attolico Trivulzio, Marino Viganò, il Direttore della Biblioteca don Federico Gallo, il Prof. Fabio Trazza e il personale, Fernando Righetto e Trifone Cellamaro, cui va un ringraziamento particolare. Sono inoltre grata a
più illustre cittadino di Abano sembra in questi anni essersi ripreso. Dal momento che le ultime bibliografie risalgono a qualche decennio fa, quando ancora non erano disponibili gli strumenti di consultazione odierni, ritengo e mi auguro che questo strumento possa essere di qualche utilità agli studiosi o a chiunque voglia approfondire le sue conoscenze in merito.
2018
in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", 60, 2, 2018, pp. 295-309. Sono qui presentati i risultati di una ricerca avviata da oltre un decennio, incentrata su un "libretto in quarto di disegni" anticamente attribuito ad Antonio Pollaiolo, acquisito dagli Uffizi in età lorenese insieme alla collezione di Ignazio Enrico Hugford (1779) e del quale è documentata la scomparsa già nel 1793. Si affrontano le vicende storiche e collezionistiche dell'album, l’individuazione dei disegni di cui era composto, oggi riferiti a Maso Finiguerra o cerchia, una sua ricostruzione codicologica e la ricomposizione di alcuni fogli smembrati. Attraverso un inventario settecentesco e l'analisi dei meno battuti nuclei collezionistici di disegni finiguerreschi è stato possibile giungere a conferme e novità.
Arte Lombarda, 2017
The main aim of this essay is the publication of the first catalogue raisonné of Ambrogio Besozzi’s drawings by following a rigorous method of classification which, in addition, implies where possible the reconsideration of their certain attribution to our Artist. The search starts with a letter sent by Father Sebastiano Resta to Lanzani; such a letter is written on the verso of a red chalk sketch showing The Cast in Bronze Serpent preserved at the Ambrosiana Library and wrongly attributed to Besozzi. Some relationships between Father Resta and Andrea Lanzani and then between Lanzani and Carlo Maratti are clearly inferred from the letter in which Besozzi and Federico Maccagno themselves are also mentioned. The four pen sketches on white paper of Warsaw’s Bonola Code, eight drawings of both profane and sacred subject at the Ambrosiana Library and a small charcoal portrait belonging to the Malaspina Gallery in Pavia are, with no doubt, attributable to our Milanese Artist. Other drawings at the Ambrosiana Library, once believed Besozzi’s own works, are now rejected from his corpus. Finally this essay mentions some Besozzi’s graphic works which are hard to be traced, that is, four drawings sold by auction in Germany, Austria and Switzerland and several preparatory studies for prints and engravings.
A cura di Sandro Bertelli e Clio Ragazzini. 🔗 https://bit.ly/2Y7WNCd. Il volume contiene la descrizione di 64 manoscritti datati conservati nella Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna. Il catalogo è introdotto dalla storia dei fondi ed è corredato dagli indici, dalla bibliografia e da 65 tavole in bianco e nero. This volume contains a description of 64 dated manuscripts preserved in the Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna. The volume is introduced by the history of the collection, by the bibliography and is accompanied by 65 black and white plates.
Fonti per la storia della congregazione benedettina di Monte Oliveto negli Archivi di Stato italiani. Atti del Convegno di studi per i 50 anni della presenza benedettina in Basilicata. Matera – Picciano, 13-15 ottobre 2016, 2019
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La donazione della raccolta d'arte di Federico Borromeo all'Ambrosiana 1618-2018. Confronti e prospettive, 2019
La collana «Studia Borromaica» è in distribuzione presso l'Editore ITL. Per l'acquisto di singoli volumi e la sottoscrizione di un ordine continuativo rivolgersi al medesimo.
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Su alcuni disegni di Giulio Romano e del suo ambito, 2016
Grande Dizionario di Bevagna, 2024
Filippo Juvarra regista di corti e capitali. Dalla Sicilia al Piemonte all'Europa., 2020
Les marques de collections/II, sixième rencontres internationales du Salon du dessin, 30 et 31 mars 2011, sous la direction de Peter Fuhring, a cura di C. Hattori, Societé du Salon du dessin, Paris, pp. 45-56 ISBN 9782953325737
L'età dell'Abate Desiderio. II. La decorazione libraria, Atti della Tavola rotonda (Montecassino, 17-18 maggio 1987), a cura di G. Cavallo, Montecassino 1989, pp. 65-93., 1989
Archivi di disegni, disegni in archivio. Atti della giornata di studi, Università Ca' Foscari Venezia, Biblioteca Servizio didattico, Zattere, 20 maggio 2010, 2012
L’Archivio Cesare Ghezzi: disegni di bambini e storia di un maestro, 2024
Dispensa. Esempi di grafie dialettali utilizzate dai principali autori abruzzesi e molisani., 2021
Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana, 2022
Segno e Testo, 2011
"L'Orto". Rivista di lettere e arte - Un' avventura culturale nella Bologna degli anni Trenta, a cura di B. Basevi, M. Nottoli, D. Schiavina. Maggioli Bologna, 2019