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Da molto tempo mia moglie ed io, cerchiamo di trovare simboli in giro per la nostra amata Lombardia, che possano in qualche modo dare testimonianza di una celticità ancora esistente. Se non vi è dubbio che le origini delle città di Milano, Como, e molte altre città sparse per il nostro territorio che una volta era l'Insubria sono celtiche è più difficile dimostrare una continuità storica o quanto meno trovare testimonianza di una coscienza delle radici che arrivi fino ai giorni nostri. I luoghi in questione sono già abbastanza suggestivi da poter "trasmettere" una forte e arcaica presenza, anche in una città come Milano, se cerchiamo bene e ci guardiamo bene attorno, possiamo trovare simboli di differenti epoche che riconducono alla natura celtica della città. Ho voluto scegliere solo un simbolo, il Triskell, per dimostrare che seppur qualche volta in modo quasi "occulto", questo simbolo è stato rappresentato nelle epoche più svariate sul nostro territorio. La scelta dei luoghi tra Milano e Como è dettata dal fatto che in questi luoghi mia moglie ed io abbiamo una maggiore conoscenza del territorio e vi passiamo certamente più tempo.
Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità, a cura di C. Riccardi (Atti dei convegni di Pavia, novembre 2018 - marzo 2019), Novara, Interlinea, 2020, pp. 325-335., 2020
Il "milanese" Arrigo Beyle conobbe bene la realtà lombarda del primo Ottocento: i paesaggi lacustri del Varesotto non lo interessavano meno delle tensioni politiche che si respiravano a Pavia, presso gli studenti dei collegi. Il suo giudizio su persone e cose resta l'esempio di un'intelligenza acuta e prensile, specie se confrontata ai viaggiatori contemporanei.
Gabriella Tassinari, Tabacchiere in Lombardia, in «LANX», Studi di amici e colleghi per Maria Teresa Grassi, anno XIV, n. 29, 2021, pp. 259-280 (https://doi.org/10.54103/2035-4797/17765)
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. Tutti i diritti riservati. L'editore è a disposizione per eventuali diritti non riconosciuti Prima edizione: maggio 2024 Scalpendi editore S.r.l. Sede legale e operativa piazza Antonio Gramsci 8 20154 Milano www.scalpendi.eu ansperto da biassono. milano e la chiesa di ambrogio in età carolingia tomo i l ' età di ansperto Prefazioni V L'impero carolingio e le Chiese nel secolo IX Giuseppe Sergi l ' episcopato di ansperto tra società locale e poteri di vertice Effector voti propositique tenax. Biografia di Ansperto da Biassono, arcivescovo di Milano (868-881
Dislivelli Ricerca e comunicazione sulla montagna, 2013
Nella grotta della Ciota Ciara, sul versante occidentale del Monte Fenera, nei pressi di Borgosesia, 70 mila anni fa viveva l'Uomo di Neandertal piemontese. Era un periodo interglaciale a clima temperato, e la grotta veniva usata come "luogo di villeggiatura estiva" dai predecessori dell'Homo sapiens.
La storia, le monete e i documenti d'archivio inerenti la zecca della citta di Brescello (1570-71 e 1595). Pubblicato su Panorama Numismatico n. 304 del marzo 2015
1816-1891) non era un uomo che passava inosservato: "di statura piuttosto alta e ben complesso della persona, diritto, spalle quadrate, occhio vivace, e sorriso frequente sulle labbra, che indicava certo la fine, per non dire maliziosetta indagine, che egli andava facendo delle cose e delle persone. Nel parlare era assai compito e cortese; in confidenza anche vivo e piacevole con tendenza allo scherzo satirico" 1 . Il ritratto postumo di Pasino Locatelli restituisce un profilo classico: scolpito nel marmo, come un epitaffio. È esistito però anche un Morelli neofita della storia dell'arte, innamorato di una materia che presto si sarebbe trovato a riplasmare. Il primo amore non si scorda mai, ma neanche il primo errore se è per questo. È un po' il cuore di questa storia: la più antica attribuzione messa a segno da Morelli, il conoscitore più in vista del XIX secolo. 7 Ringrazio Giulio Orazio Bravi, Andrea Di Lorenzo e Francesco Frangi, primi e pazienti lettori del testo.
tesi di laurea triennale, 2020
Come Giuseppe Carpani portò, a Monza l'opéra-comique, cercando di dargli una nuova veste. Storia del Teatro Arciducale di Monza sotto il governo dell'Arciduca Ferdinando d'Austria.
Linguistica E Filologia, 2012
The Tristan legend was one of the most represented literary themes between the late Middle Ages and the beginning of the Modern Age: its depictions are to be found in a variety of different media, from illuminated manuscripts to painted walls, from ivory baskets to tapestries. The present essay analyzes a paradigmatic example of this secular artistic production, the cycle of frescoes of Castel Runkelstein (Bozen, Italy), hosted in one of the few surviving "Camere Lanzeloti" (Lancelot's rooms), expression used in ancient inventories to designate boardrooms of castles and noble palaces decorated with scenes inspired by famous poems of chivalry. The frescoes are analyzed in relation to their literary source, which I propose is to be identified with Gottfried von Strassburg's Tristan romance, on the ground of a series of striking parallels and analogies between the painted images and the text. La leggenda di Tristano e Isotta fu, assieme alle gesta di Orlando, il tema letterario più rappresentato fra l'epoca basso medievale e l'inizio dell'Età moderna, e conobbe una straordinaria diffusione nei più diversi media figurativi, dai manoscritti miniati alle pareti affrescate, dai cassonetti di avorio agli indumenti di vestiario 2 . Esempio eclatante di questa particolare produzione artistica è costituito da un ciclo di affreschi realizzato sul finire del Trecento a Castel Roncolo, maniero situato alle porte di Bolzano: le scene ispirate alla vicenda tristaniana decorano in questo caso le pareti di una cosiddetta 'Camera Lanzaloti' (Stanza di Lancillotto), espressione usata negli anti-
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Dante a Bismantova , Viaggio alla montagna del Purgatorio + Medioevo n. 326 marzo 2024, , 2021
Les grands officiers dans les territoires angevins - I grandi ufficiali nei territori angioini, études reunies par Riccardo Rao, Ecole Française de Rome, 2016
Storia dell'architettura nel Veneto, il Settecento, a cura di Elisabeth Kieven e Susanna Pasquali, Marsilio, Venezia, 2012
La storia in pdf (Accademia di Studi Storici Brig) n. 16, 2021
Johann Joachim Winckelmann (1717-1768) nel duplice anniversario”, Studi sul Settecento Romano, Quaderni diretti da Elisa Debenedetti, n.34, 2018