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(PDF) SANTACROCE, Girolamo

SANTACROCE, Girolamo

in Dizionario Biografico degli Italiani, 90, 2017

degli Italiani -Volume 90 (2017) SANTACROCE, Girolamo. -Le notizie biografiche relative a questo grande scultore, orafo e architetto napoletano sono scarse e di interpretazione problematica. La più antica citazione di lui si deve all'erudito Pietro Summonte, il quale lo dice «di anni circa ventidue» in una lettera del 1524 all'indirizzo di Marcantonio Michiel. Summonte ricorda anche la formazione da orefice di Santacroce, che si sarebbe successivamente «voltato in marmo», e gli assegna una medaglia fusa per il poeta umanista Iacopo Sannazaro, insieme a un perduto Apollo in marmo (Nicolini, 1925, p. 168). In uno scampolo biografico inusualmente elogiativo, Giorgio Vasari ricorda la morte dello scultore napoletano «d'anni trentacinque», avvenuta nel 1537 (Vasari, 1568. La perfetta corrispondenza tra le testimonianze di Summonte e Vasari, tra loro indipendenti, ha indotto la critica a collocare la data di nascita verso il 1502 (Naldi, 1997, p. 13). Oltremodo complessa si è rivelata la questione della formazione di Santacroce. L'ipotesi di un apprendistato da orefice sembra comprovata non solo dai possibili legami con una famiglia di orafi documentati a Napoli nell'ultimo quarto del Quattrocento (Filangieri, 1891, pp. 417 s.), ma anche da un gruppo di opere di oreficeria già ricordate da fonti letterarie e documenti d'archivio. La medaglia del poeta Iacopo Sannazaroconosciuta in molteplici esemplari, di cui il più importante nella collezione Parkes Weber al British Museum di Londra (Hill, 1917, pp. 100-105) -fu commissionata dalla marchesa di Mantova Isabella d'Este tra il 1516 e il 1519, come si ricava da una missiva spedita l'11 giugno 1519 da Iacopo Perillo, persona di fiducia della marchesa a Napoli (Naldi, 2007b, pp. 217-221). Quella di Andrea Carafa conte di Santaseverina, pure al British Museum nelle collezioni del re Giorgio III, è stata datata invece ai primi mesi del 1524 (Hill, 1917, pp. 100-105); un altro interessante esemplare della medaglia carafesca si conserva presso la Wallace Collection di Londra. La «patena» in oro che Ferrante Rota commissionò al Santacroce, «di tanta bellezza che fu donata dal signore Alfonso Rota [fratello minore di Ferrante] all'illustrissimo signor marchese del Vasto per una delle più belle cose di quei tempi; e poi dal detto signor marchese a Carlo V imperador nostro» (Rota -Ammirato, 1726, pp. 178 s.), non è stata identificata, ma va forse datata verso il 1528 -35 (Naldi, 1997. Sembra plausibile ritenere, pertanto, che per lunga parte del suo percorso artistico Santacroce abbia svolto l'attività di orefice parallelamente a quella di scultore.