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2007, Left, 27, 6 luglio
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Per Cèzanne, «la tecnica - e lo stile, possiamo aggiungere - comporta un linguaggio ed una logica»; perciò i segni, i tocchi di pennello e le forme che ne risultano non hanno valore tautologico, non indicano la cosa figurata, tanto meno la confermano. Anche quando questa richiama un motivo riconoscibile come quello naturale, «dipingere… non è copiare l’oggettività, è realizzare le proprie sensazioni».
2011
Viene descritto il ritrovamento, nella piana di Lucca, di un'imponente glareata etrusca extraurbana che risale a un arco di tempo compreso tra la fine del VI e la metà del V secolo a. C..
eSamizdat 2008 (VI) 1, pp. pp. 117-134, 2008
H O l'impressione che esistesse più come persona che non come poetessa, o forse il fatto che fosse una poetessa, e per di più eccellente, era ormai fuor di dubbio" 1 . Con queste parole Jarosław Mikołajewski riassume brillantemente la complessità e le contraddizioni alla base della ricezione di Zuzanna Ginczanka, figura importante e nello stesso tempo assente dal canone letterario polacco. Il suo personaggio (enigmatico, atipico e singolare) ha dato vita a una leggenda, la sua esistenza ha assunto contorni simbolici, mettendo spesso in ombra il suo talento artistico. Le pagine che seguiranno sono un tentativo di ridare voce alla sua poesia e di mettere in luce le ambiguità del suo mito.
Le "lunghe strade verdi" degli armenti. Gli antichi tratturi tra competenza statale e regionale (commento alla sentenza Corte costituzionale 5 luglio 2005, n. 388) di Gabriella De Giorgi Cezzi Sommario: 1. Premessa. -2. Privilegi, conflitti e usurpazioni nella storia dei tratturi. -3. La speciale natura del "demanio armentizio". -4. Verso la ricerca di una nuova identità. -5. La disciplina regionale. -6. L'ordine delle censure. -7. I poteri soprintendizi come poteri decisori. -8. Pareri soprintendizi e desacralizzazione del nomen iuris. -9. La verifica dell'interesse archeologico.
Teatro Cristallo, 2007
Breve descrizione: Lo spettacolo nasce dalla volontà di dare peso ed importanza agli aspetti storici della viabilità antica tra Nord e Sud con la particolare relazione alla linea di confine culturale tra l'ambiente teutonico e quello mediterraneo. Si tratta di un evento che fonde assieme gli aspetti storici della cultura antica del nostro territorio con la fenomenologia dell'arte contemporanea. Proprio per questo il progetto si muove sul confine tra teatro, concerto e performance. Lo spettacolo si divide in due atti, che rappresentano il passaggio dal confine interiore e del rapporto a due verso il confine esteriore, geografico, culturale e sociale: Atto primo:
2012
Interrogarsi sulla genesi storica del concetto di scienza, porta lo studioso ad analizzare testi e realtà culturali ben precedenti a quello che si definisce per convenzione il «secolo della rivoluzione scientifica»; il XVII. Nel corso di questo saggio si ripercorreranno i primi passi, i presupposti, le condizioni di possibilità della scienza moderna; in particolare di una scuola chirurgica sorta in un piccolo borgo umbro e poi diffusasi in tutta Europa. In un piccolo paesino della Valnerina, in Umbria, fin dal XIV secolo è documentata la presenza cospicua di chirurghi specializzati in litotomia, operazioni di calcoli vescicali e alla cataratta. Un'arte e una tecnica consolidata, efficace e precisa caratterizza i chirurghi preciani che, tramandandosi il sapere di padre in figlio, arrivano ad operare personalità insigni tra cui la Regina Elisabetta I d'Inghilterra. Tale fu la fama da parlare di una vera e propria Scuola. Nei prossimi capitoli si tratterà ampiamente l'argomento, cercando di indagare i presupposti teorici della nascita di questa scuola, attraverso l'analisi della relazione tra la scienza chirurgica di Preci e gli innovativi e rivoluzionari apporti ontologici e gnoseologici dei movimenti francescano e benedettino. UNA FAMOSA TRADIZIONE CHIRURGICA IN UN BORGO UMBRO Un interrogativo apparentemente di poca rilevanza per la storia della chirurgia e della medicina è quello che lo studioso Giovanni Maria Giuliani esprime nella conferenza tenuta all'Accademia Medica di Genova il 19 gennaio 1949 ed alla Società Medica di Parma il 3 giugno 1949: "Come mai i chirurghi preciani e norcini hanno potuto costituire una Scuola che per ben quattro secoli-dal 1200 al 1600-ha irradiato i suoi allievi per le città d'Italia e per quasi tutte le contrade d'Europa?" 1. Tale questione, in realtà, ha attraversato le menti di tutti gli studiosi di tale scuola chirurgica e della chirurgia in generale ed ancora oggi non possiede una risposta certa, documentata, completa e conclusa 2. In realtà ritengo che tale domanda non ha una risposta univoca ma alcuni momenti di cambiamento concorrono, come tessere di un mosaico, alla genesi di una scuola che occupa un posto di primo piano nella storia della chirurgia. Facendo riferimento al quesito appena posto, Giuliani continua dicendo: "la risposta mi è sempre apparsa tanto più ardua riflettendo quali centri abitati dovevano essere Norcia e Preci intorno al mille, epoca in cui la scuola era certo già organizzata e nota se Lanfranco, vissuto nel XII secolo la nomina. Queste due località che per tanto tempo sono state le depositarie della cultura chirurgica italiana, sorgono presso il limite orientale dell'Umbria nel tratto di confine con le Marche: sono quasi appartate, isolate dal resto della regione umbra perché lontane da grandi strade e situate alle falde di alti monti […]. Oggi il centro abitato di Norcia conta poco più di 2000 anime e quello di Preci 900, e non si sarà lontani dal vero supponendo che sette secoli or sono, esso fosse inferiore alla metà dell'attuale. Tuttavia questi due modestissimi centri hanno prodotto tanti illustri chirurghi, anzi i chirurghi preciani sono stati più numerosi e più famosi di quelli norcini. L'interrogativo, a meditarlo, si fa più assillante e complesso: come mai in vallate così impervie, così lontane dalle città che favoriscono la formazione e la cultura del chirurgo anche col maggior apporto di malati, si è avuta una così prodigiosa fioritura di chirurghi? E come mai Preci ha avuto una scuola chirurgica più importante di quella di Norcia? Oggi che la chirurgia è divenuta vigoroso albero dal quale molti rami si sono prodotti e slanciati vuole, con ragione, conoscere il suo atto di nascita" 3. Gian Franco Cruciani ci offre un quadro abbastanza competo delle riflessioni e considerazioni di vari studiosi del XX secolo riguardo la genesi della scuola chirurgica preciana 4. Tra le varie ipotesi, una delle prime risale a Ernesto Benedetti 5 che collega l'arte operatoria ai monaci benedettini del Lebbrosario umbro di S. Lazzaro del Valloncello 6. Un aspetto interessante da notare è che in realtà il Lebbrosario è noto fin dal 1200, anno della sua fondazione ad opera dei benedettini eutiziani 7 , e "si narra che lo stesso S. Francesco, che vi si recò in pellegrinaggio nel 1222, affidò il Lebbrosario alla
Chiesa in Cammino, 2010
Albinea, via Francesca Questo articolo tratta una parte del più ampio saggio che l'autore ha dedicato alle varianti della via francigena nei territori canossani.
2018
Libera professione e capitalismo fondiario nell'antica Roma repubblicana. Marco Tullio Cicerone (106-43 a. C.), celebre oratore e avvocato protagonista della vita politica e culturale dell'antica Roma nell'ultimo periodo della Res publica precedente l'instaurazione del Principato di Augusto (27 a. C.), aveva un grande interesse per gli investimenti immobiliari che riuscì a realizzare nel corso del tempo in misura via via crescente tramite l'acquisto e la ristrutturazione di diverse dimore sia urbane che campestri, residenze dove amava ritirarsi e rigenerarsi lontano dai rumori del Foro e dai continui impegni sociali dell'Urbe.
Non tutti sanno che il colle su cui oggi sorge il santuario della Madonna di Lourdes, la prima costruita in Italia dedicata interamente alla miracolosa B.V. francese, anticamente era chiamato Bazzano. Qui un tempo viveva una sua comunità con una sua chiesa antichissima: S.Martino di Bazzano.
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Analecta Romana Instituti Danici XLV, 2020
"Ciechi come le bestie appena nate". Su Rilke e Cézanne, 2022
“Archivio Storico Lombardo”, 2006
De strata francigena, XXVI/1,Centro Studi Romei, Florence. Editor Renato Stopani, 2018
Dalla Laguna ai Monti: Veronese e la sua bottega a Dossena , 2020
Bertoni R. (ed.). La Rete Italiana per la Ricerca Ecologica a Lungo Termine (LTER-Italia): situazione e prospettive dopo un quinquennio di attività (2006-2011). , 2012
69- “Guido Casoni, Venezia e l’Accademia degli Incogniti,” in Guido Casoni: Un letterato veneto tra ‘500 e ‘600 (Vittorio Veneto: De Bastiani, 2008), 53-69., 2008