Directory

(PDF) Lorena Menditto

Lorena Menditto

2018, Pedagogia e Vita

Il cervello sensibile. Riflessioni sulla mente matematica silenziosa, tra plasticità cerebrale e sistema educativo. Fin da piccoli percorriamo i nostri riti, inconsapevoli mentre lo facciamo, ma fiduciosi perché a condurci nel serissimo gioco del sapere leggere e scrivere, non siamo soli. Ripetiamo così, in un rituale vero e proprio, gli insegnamenti degli adulti, che per questo diventano veri. In base a questo assunto anche l'errore diventa rituale: nel tentativo epistemologico della ricerca della verità, le componenti educative legate alla relazione e all'espressione delle singole individualità, vengono ad essere trascurate, e per questo non sedimentano all'interno della mente. Si parte dal postulato secondo cui se è vero che la materia bianca del cervello aumenta le connessioni-i.e. interconnessioni-con la parte grigia durante le prime fasi dell'apprendimento della lettura 1 è anche vero che i Bambini che imparano a contare con la linea dei pallini montessoriana, non provano alcuna avversione nei confronti della matematica, quando si svela loro il segreto custodito del calcolo. Il presente articolo è l'occasione per presentare le riflessioni su uno studio 2 che ha messo in evidenza l'interdisciplinarietà delle scienze umane nel trattare le correlazioni tra i disturbi del neuro-sviluppo e le emozioni ad esse collegate; questa non è la sede di una trattazione compartiva tra le differenziazioni localizzazioniste dei neuro-scienziati, bensì si riconosce un'importanza fondamentale alle inferenze tra le capacità cognitive e al loro substrato neuro-biologico, con un focus specifico sul disturbo del calcolo 3. Quando si parla di lesioni cerebrali si pensa al processo mentale come la risultanza di alterazioni funzionali o disfunzionali, relativamente alla gravità della lesione; ma può accadere che il processo mentale e di apprendimento prenda strade diverse e adotti risorse inaspettate. L'esperienza derivata dalla vita sociale e relazionale può provocare – nel senso precipuo del termine – delle vere e proprie nuove scanalature nel cervello adulto e favorire lo scambio neuronale tra zone apparentemente non interconnesse 4 e le relative mappe di interscambio sono suscettibili di sviluppo o ipo-sviluppo a seconda se l'esperienza è positiva o negativa. La struttura interna viene così a modificarsi anche nella forma esterna 5 , oltreché – come abbiamo appena detto – nella sua funzionalità. Finora si è accennato alle scolpiture funzionali e strutturali, ma esistono evidenze di tipo emotivo? Sappiamo che la primaria relazione diadica tra la madre e il neonato e la successiva relazione triadica madre-figlio-padre possono determinare il benessere cerebrale del Bambino, qualora questa sia di tipo funzionale; e ancora: durante le prime fasi di sviluppo il bambino che riceve le cure necessarie per la relazione affettiva con il caregiver ricava benessere e accrescimento ponderale del cervello stesso. Se 1 B.A. Wandel – N.K. Logothetis, Interpreting the BOLD signal, «Annual Review Physiology», 66 (2004), p. 735 ss. 2 L. Menditto et al., Il pregiudizio della conoscenza come base dell'errore logico. Uno studio sulla fluenza e sulla rotazione spaziale, attraverso analisi multivariate della devianza, Roma 2017. 3 E' un dato sempre più ricorrente che l'attività neurale produce modifiche ai processi mentali; sebbene questa osservazione scoperchi annose questioni deterministiche tra le funzioni cerebrali e le attività della mente, possiamo ragionare sul fatto che, ad esempio, anche in presenza di grave deficit del lato sinistro del cervello-la zona notoriamente preposta al linguaggio-, non ne consegua necessariamente una disabilità nell'uso della parola e che le interconnessioni degli emisferi, unitamente all'evoluzione cerebrale, favoriscono lo sviluppo del movimento corporeo come spinta all'accrescimento quantitativo e qualitativo del cervello stesso. Cfr M. Bownds, The biology of mind: Origins and structures of mind, brain, and consciousness, Wiley 1999. 4 I.H. Robertson, Il cervello plastico: come l'esperienza modella la nostra mente, Rizzoli,