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Nel contributo s'intende affrontare, attraverso l’analisi di alcune importanti iscrizioni, l’evoluzione di Albano nei travagliati secoli che videro l’affermazione del cristianesimo e lo sviluppo urbano negli antichi castra della Legio II Parthica. Le testimonianze epigrafiche consentono infatti, in concerto con altre fonti storiche, di individuare e comprendere le macrofasi che la città di Albano visse tra il VI e il XII secolo d.C.
TELESIA: NOTE DI TOPOGRAFIA E STORIA URBANA, 2005
Il Programma di Ricerca sugl'Insediamenti Antichi -PRIA (Università di Napoli "L'Orientale") riunisce dal 1982 un gruppo di ricercatori -già Gruppo di lavoro sugl'insediamenti antichi (GLIA) -impegnati sul territorio nella Campania interna, in particolare lungo le tre principali valli di transito verso gli Appennini, cioè la Valle Telesina, quella Caudina e quella del fiume Sabato; in particolare, esso si occupa delle trasformazioni che avvengono nelle forme di insediamento con la sannitizzazione, la romanizzazione e il passaggio dall'antichità al medioevo.
2018
Nel panorama degli studi archeologici sugli insediamenti minori alpini di età romana, Chiavenna rappresenta uno dei fortunati casi in cui si ha coincidenza fra il nome moderno e il toponimo riportato dalle fonti antiche. Clavenna figura infatti nella Tabula Peutingeriana quale stazione di sosta e interscambio lungo la viabilità per Coira e il mondo alpino. Estrema propaggine del sistema insediativo di Como e naturale capolinea della via Regina, Chiavenna si trova infatti lungo l'asse nord-sud della Valle che dal lago di Como attraverso il Passo del Maloja (1815 m) e il Passo dello Spluga (2115 m) raggiungeva e tuttora raggiunge Coira e i Grigioni. Il toponimo non aiuta tuttavia a chiarire la tipologia dell'insediamento, perché sulla Tabula figurano città, stazioni e tappe intermedie rispondenti a diverse modalità insediative. Per Chiavenna i dati archeologici a oggi non hanno restituito evidenze monumentali e spazi pubblici tali da fare pensare a un agglomerato urbano. Doveva trattarsi certo di un insediamento di tipo minore, una mansio forse assurta a un certo punto a vicus (e in tal caso avere un apparato amministrativo proprio). Indubbiamente il sito, posto in un punto strategico del sistema viario e commerciale dell'area, svolgeva una funzione di controllo della relativa rete stradale, connotandosi quale centro emporiale e di raccordo dei vivaci traffici commerciali e culturali tra il Lario, l'area alpina del Reno, la Valtellina e il mondo retico e camuno. Una situazione simile a quanto emerso alla testa del Lago Maggiore a Muralto dove le evidenze archeologiche restituiscono il quadro di un vicus che gravitava sui territori di Como e Milano, fungendo da punto di trasbordo e interscambio per le merci convogliate verso i valichi alpini da una parte e la pianura dall'altra 1 o ancora paragonabile al sito di Ornavasso prima e Gravellona Toce poi, "centri di confine a controllo degli accessi alle valli montane in età preromana e successivamente […] punti di smistamento dei carichi commerciali e di cerniera per la diffusione delle merci tra l'area di pianura e le valli alpine interne" 2. Analoga funzione di imbarco, sbarco e scambio di merci (fra cui la pietra) svolgeva sulla sponda del Lago Maggiore anche Angera, grazie alla felice posizione sulla strada per Mediolanum e al capolinea della via fluvio-lacustre Po-Ticino-Verbano 3 , Per Chiavenna è stato possibile individuare che le evidenze archeologiche più consistenti si collocano ai piedi della cava di pietra ollare della Caurga 4 che costituiva il fulcro produttivo dell'abitato e luogo di smistamento verso Coira da una parte e Como dall'altra. Lo sviluppo di Chiavenna, certamente connesso al percorso stradale, ne condizionò verosimilmente anche l'impianto, allungato e ovoidale, sviluppatosi in età romana su un preesistente insediamento indigeno, indiziato da scarse evidenze emerse in occasione degli scavi in diversi punti dell'abitato. Per quanto risulti un apparente iato fra la prima età del Ferro e l'età romana è probabile che in realtà il sito si sia sviluppato senza soluzione di continuità, come scarsissimi ma indicativi materiali della seconda età del Ferro sembrano suggerire 5. La felice posizione di passaggio su fondovalle ne favorì e condizionò lo sviluppo, analogamente a quanto attestato per altri contesti, fra cui quello altoatesino. * Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia.
IpoTESI di Preistoria 15, 2022
RIASSUNTO Nell'età del Bronzo la media pianura della destra Tagliamento e la bassa pianura udinese sembrano presentare dinamiche di frequentazione analoghe: in Bronzo Antico e Medio le tracce insediative sono ancora estremamente scarse, ma la distribuzione dei bronzi sporadici mostra l'attivazione di percorsi su tutta la pianura. Nel Bronzo Recente l'insediamento si diffonde fittamente sull'intera area, con allineamenti lungo dossi fluviali. Il fenomeno si esaurisce già nell'ultima fase del Bronzo Recente.
In copertina: Fibula a staffa (fine V-inizi VI secolo) da Collegno, Torino. A pagina 1: Fibula a staffa, ornata a Kerbschnitt (fine V-inizi VI secolo), da Reggio Emilia.
ALLE PENDICI DEI COLLI ALBANI, 2019
This paper describes a group of unpublished drawings made in 1928 at the location of the villa attributed to Pompeius in Albano. The drawings document the extensive archaeological excavations carried out between1923-24. These brought to light part of the central body of the villa. Interestingly, some of these drawings depict a part of the main building, which today is no longer visible. As an example of the relevance of this new documentation, the layout of the earliest structure of the villa, built in opus incertum, is analysed anew. It is proposed that we deal with a new case of a colonnaded atrium, decorated with a series of mosaics with geometric motifs located between columns with an uncommon interdistance. The disposition is comparable to the one adopted in the atrium of the house with the nilotic threshold at Privernum.
TRACCE DI TRASFORMAZIONE TRA EPOCA ROMANA E TARDO ANTICO NELLA PARTE OCCIDENTALE DELL’AGER PLACENTINUS., 2019
TRACCE DI TRASFORMAZIONE TRA EPOCA ROMANA E TARDO ANTICO NELLA PARTE OCCIDENTALE DELL’AGER PLACENTINUS. La civitas romana si trasforma nella civitas romana barbarica e con la calata delle popolazioni provenienti dal Nord si avvia la crisi del periodo Tardoantico. Nell'intera zona emiliana, il quadro socio-economico del periodo vede la nascita di una nuova aristocrazia militare, i cui esponenti ampliano sempre più i loro possedimenti, a discapito dei piccoli proprietari terrieri; le campagne iniziano a spopolarsi e le città a riempirsi di proletari, schiavi, uomini semi-liberi, contadini ridotti ad una condizione di povertà; le piccole proprietà terriere non sempre sono abbandonate dai contadini, ma vengono adibite a nuove funzioni. La crisi economica che ne seguirà contiene i prodromi della società medievale.
COLONIE E MUNICIPI NELL’ERA DIGITALE. DOCUMENTAZIONE EPIGRAFICA PER LA CONOSCENZA DELLE CITTÀ ANTICHE, Atti del Convegno di studi (Macerata, 10-12 dicembre 2015), a cura di S. Antolini, S.M. Marengo., G. Paci, Tivoli , 2017
epigrafia perugina di età repubblicana, tra la fine del II e la metà del I sec. a.C., si rileva una progressiva evoluzione delle forme espressive verso la latinizzazione, ma non si assiste ad una soluzione di continuità tra la fase etrusca e quella pienamente romana.
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Le risorse lapidee dell'antichità ad oggi in area mediterranea, 2006
M. DAVID - A. MELEGA - E. ROSSETTI, "Nuovi spunti di riflessione dai pavimenti editi e inediti delle Terme del Sileno di Ostia", in Atti del XXIV colloquio dell’Associazione italiana per lo studio e la conservazione del mosaico (Este 2018), Roma 2019, pp. 341-348 , 2019
Angelo Gambella
Atlante tematico di topografia antica, 2022
e-Book, 2022
Κῆπος ἀειθαλής Studi in ricordo di Augusta Acconcia Longo I a cura di Francesco D’AIUTO - Santo LUCÀ - Andrea LUZZI, 2017
ATLANTE TEMATICO DI TOPOGRAFIA ANTICA, 2021