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Legata ai fenomeni eruttivi dell'Etna è la leggenda dei fratelli Pii, che rivela, come notarono anche gli antichi, una evidente analogia con il mito di Enea che salva il padre dall'incendio di Troia. Nel riportare le testimonianze principali sul mito, si avanza l'ipotesi che Stesicoro possa essere il probabile autore che ha fissato la relazione tra i due miti.
Si può parlare delle origini più remote della Storia Romana prendendo le mosse dal suo mitico inizio, ma ci serviremo di uno spunto molto tardo, 31 agosto del 537 d.C.: il testo normativo di uno degli ultimi protagonisti della romanità, l'imperatore Giustiniano. Questi, con tutta la possibile serietà burocratica, spiegava che l'antichissima organizzazione statuale dei romani, la res publica, aveva avuto inizio con un nobile troiano di stirpe regale, Enea... Se, nel VI secolo dopo Cristo, con l'imprimatur di Giustiniano si trova ancora Enea al vertice della sequenza originaria dei "padri" della Roma più antica, ci si deve sentire autorizzati a cominciare proprio da qui...
Ultimato entro il 1767 il ciclo di Pirro, destinato alla Camera di Parata della defunta regina Elisabetta di Lorena, ed avanzata la serie di Annibale concepita per l'Anticamera dei Paggi di Carlo Emanuele III, le forze gravitanti attorno alla Regia Manifattura di Arazzi furono impiegate per proseguire il rivestimento delle anticamere del primo piano in direzione della Sala degli Staffieri della regina in facciata. La prosecuzione del progetto allestitivo non corrispose ad una continuità stilistica con i quattro cicli già posti in essere, essendo stati esclusi dalla fase della realizzazione dei bozzetti gli interpreti dell'opera del defunto Claudio Francesco Beaumont (m. 1766), gli allievi della sua scuola quali G. Domenico Molinari, erede delle committenze lasciate inevase alla morte del maestro, in favore del napoletano Francesco De Mura. L'assegnazione al pittore, che intratteneva già dal 1738 contatti con la corte torinese, 2 rispose evidentemente alla soddisfazione del gusto della futura regina Maria Antonia Fernanda, per la cui Camera da Letto al secondo piano della reggia torinese l'artista aveva spedito nel 1750 i sovrapporta Azioni eroiche di donne illustri, corrispondenti alle Storie di Alessandro Magno figuranti nella vicina Camera d'Udienza dello sposo Vittorio Amedeo, unici corpi estranei appositamente previsti per un cantiere dominato dal contesto artistico locale, nonché ad un allineamento agli aggiornamenti della reggia napoletana. Il rinnovo dell'appartamento nuziale del diciassettenne re partenopeo Ferdinando IV, nipote della principessa consorte sabauda, già in via di completamento all'inizio del 1766, vide attivo De Mura 1 Per i prodromi: o. Graffione, Il cantere degli arazzi di Claudio Francesco Beaumont. Nuove indagini, in G. DarDanello, Di modello, di intaglio e di cesello. Scultori e incisori da Ladatte ai Collino, Torino 2012. Per un approfondimento si rimanda inoltre a: A. telluCCini, L'Arazzeria torinese, in «Dedalo. Rassegna d'Arte», VII (1926), p. 101-131; 167-185; M. viale ferrero, Arazzi e tappeti antichi, Torino 1952, pp. 105 -111; M. viale ferrero, Arazzi, in Mostra del Barocco Piemontese, Catalogo della mostra a cura di v. viale, Torino 1963, vol. II, pp. 1-6; v. natale, scheda in Bâtire une ville au siècle des lumières, Catalogo della mostra a cura dell'Archivio di Stato di Torino,
In un noto articolo, posto a introduzione dell'ormai classico volume Divinazione e razionalità 1 , Jean-Pierre Vernant illustra in modo efficace gli interrogativi che inevitabilmente accompagnano qualsiasi indagine riguardante il santuario di Apollo a Delfi, le procedure di interrogazione oracolare, i responsi della Pizia. Si chiede Vernant: «Le domande erano preparate e presentate in anticipo o formulate lì per lì, al momento stesso della consultazione? Erano sempre espresse in forma di alternativa, di scelta fra due soluzioni […] o potevano assumere forme differenti secondo i casi? In che senso, d'altra parte, era ispirata la Pizia? […] Vaticinava in reale stato di trance […] o si deve supporre che parlasse a sangue freddo e che la presenza del dio il cui soffio l'ispirava si manifestasse in lei senza però sconvolgere la sua bocca e la sua mente? I responsi erano dati in prosa o in versi, registrati per iscritto o trasmessi oralmente? Erano precisi e chiari, come certi documenti lasciano supporre, o enigmatici e ambigui, come afferma tutta la tradizione letteraria?» 2 .
Le mythe repensé dans l'oeuvre de Giacomo Leopardi, ed. by Perle Abbrugiati. Acte du colloque international d'Aix-en-Provence 5-8 février 2014, 2016
Il 30 aprile 1820 Leopardi nota nello Zibaldone come la filosofia e l'uso della pura ragione che si può paragonare ai termini e alla costruz. regolare, abbia istecchito e isterilito questa povera vita, e come tutto il bello di questo mondo consista nella immaginaz. che si può paragonare alle parole e alla costruz. libera varia ardita e figurata (Zib. 111) 2 .
"Annunziazione ai popoli del settimo Messia". Un'altra saporita ode immortale del poeta contadino Angelo Pii (il Poetino), finalmente restaurata e restituita all'umanità, con una breve nota introduttiva all'uso orale e fonico delle medesime (ode & umanità). Prosaiche parafrasi a fronte.
Del personaggio di Medea, maga e sacerdotessa nipote del Sole, sono disponibili innumerevoli reinterpretazioni. Il presente lavoro si concentrerà soprattutto su alcuni suoi ritratti moderni e contemporanei, che mostrano la vitalità del mito attraverso i secoli.
Cahiers d’études italiennes, 2011
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Aevum Antiquum 10, 2010 [ma 2014], pp. 55-78, 2014
Eneas. La trayectoria transatlántica de un mito fundacional (Romanica), 2019
Ipponoo/Bellerofonte e la battaglia contro la Chimera, 2024
Invigilata Lucernis, 43, 2021
Il mito dei "giganti" nel libro della Genesi, 2006
Bollettino di Italianistica. Rivista di critica, storia …, 2006
Eikasmós. Studi, 21, 2013
Materiali e discussioni per l’analisi dei testi classici, 2001
Convegno Nazionale ModLet - Napoli, 2022
ERGA-LOGOI - Rivista di storia, letteratura, diritto e culture dell’antichità
La Basilica di San Miniato al Monte di Firenze (1018-2018)