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anni 15 L'associazione di assaggiatori di caffè scientifica e indipendente dal 1993 PFP GRUPPO CIMBALI
Lanx, 2008
L'evergetismo di Traiano ed Adriano nelle città dell'Italia. Opere pubbliche e modalità di intervento. 1. Introduzione «Fenomeno collocabile tra il politico, l'economico e il sociale l'evergetismo occupava un posto essenziale nella vita delle comunità. Il termine è un neologismo contemporaneo che indica l'atteggiamento munifico e i benefici (evergesie) degli individui verso le collettività […]. Questa dimensione civica è fondamentale e distingue l'evergetismo da altre forme di generosità, giustificate dalla pietà religiosa, dalla carità o dal mecenatismo, così come dai benefici legati alle relazioni personali». 1 Strade, porti, acquedotti, terme, teatri, anfiteatri, templi, magazzini, mercati. È questa l'immagine dell'evergetismo di età imperiale, prodotto della liberalità delle città, dei magistrati locali, dei collegia, dei privati ed infine strumento fondamentale della politica dei principes, da quando, con Augusto, l'immagine del principe costruttore-architetto divenne il prototipo dell'imperatore "buono" quasi per antonomasia 2. L'evergetismo di matrice imperiale, oggetto di questo breve contributo, costituisce, prendendo a modello la classificazione elaborata da Helene Jouffroy, una delle fonti principali di finanziamento nell'ambito della munificenza pubblica, affiancandosi alle evergesie riconducibili alle città (siano esse prodotto dell'ordo municipale o dei magistrati) e a quelle riconducibili a soggetti privati 3. Il ruolo dell'imperatore si fece progressivamente più centrale, in particolare per la realizzazione di quelle che potremmo definire, rubando un termine alla moda nelle discussioni politiche odierne, "grandi opere". Va però aggiunto, almeno per il periodo qui considerato (i regni degli imperatori Traiano ed Adriano), che l'accresciuto ruolo del princeps non determinò tout court una scomparsa degli altri soggetti ricordati: si nota, è vero, una progressiva erosione delle iniziative legate alle città o ai loro magistrati, che conobbero la maggiore intensità nel corso del I secolo d.C., ma non un loro esaurimento in qualche misura definitivo ed irreversibile. I testi epigrafici ci documentano liberalità che spaziano dal restauro di templi 1
Cittadini del mondo, 2017
MASTER: "Organizzazione e gestione delle istituzioni scolastiche in contesti multiculturali" Anno Accademico 2016/17 TUTORAGGIO DELLA RICERCA-AZIONE "Cittadini del mondo"
Il suo nome di battesimo è per l'esattezza Gaetano Carmine Francesco Paolo Majorano, ma è più noto come Caffarelli, soprannome che assunse quando intraprese la carriera artistica. Possedeva un carattere a dir poco pessimo, infatti lo si ricorda per molti suoi aneddoti. Il Caffarelli, il Gizziello e il Farinelli sono stati definiti gli "astri del Bel canto" napoletano: erano tutti e tre soprani, possedendo una voce che si estendeva a note più acute rispetto per esempio a quelle del Senesino, per citare un altro castrato famoso. A differenza degli altri due, il Caffarelli rappresenta lo stile antico del virtuosismo Baroccheggiante di pura abilità tecnica, non ingentilita dall'espressione (citazione dall'UTET). Secondo un dizionario di musica sarebbe nato da una povera famiglia contadina il 16 aprile 1703. Si racconta che piuttosto di aiutare i genitori lavorando, preferisse andare nelle chiese per sentir cantare e suonare l'organo. L'enciclopedia Italiana del Treccani, anni fa, lo faceva nascere nella stessa data. Tuttavia ci sono delle contraddizioni su luogo e giorno di nascita: due fonti affermano che la sua città natale fosse Bitonto (che si distingue anche per essere stata la città natale ad un certo Nicola Logroscino, definito in qualche scartoffia "Dio dell'opera buffa" e di Tommaso Traetta) e che la corretta data di nascita sia il 12 aprile 1710. Ma su questa confusione ci illumina definitivamente il ricorso all'atto di nascita che riporto:"A 16 aprile 1710 il reverendo don Francesco Padula, de licentia ha battezzato Gaetano Carmine Francesco Paolo figlio legittimo e naturale di Vito Maiorano e di Anna Fornella: il compare fu il signor don Lorenzo Alburquerque. Nacque alli 12 di detto mese ad alba L.D. Parroco don Giovanni Battista Latillo".E' da dire che non fu figlio unico ed ebbe pure dei fratellastri dal momento che il padre dopo la morte di Anna Fornella (avvenuta il 25 ottobre del 1721) sposò in seconde nozze Laura de Fano il 26 febbraio 1722: da tale unione si ebbero Nicolangelo il 19/03/1723 e Gaetano ancora (certo che avevano una grande fantasia coi nomi ..) il 20/12/1723, morto il giorno del battesimo e per il cui parto pure Laura se ne dipartì. Le mortalità in quel periodo di neonati e per parto erano abbastanza frequenti. Gaetano, fin da giovinetto dimostrò una grande inclinazione per la musica, tant'è che invece di aiutare il padre nei suoi lavori contadineschi, preferiva frequentare le Chiese ove si faceva musica. Ora si dà il caso che la sua frequenza sarebbe stata notata da un certo maestro di nome Caffaro, il quale avendo intuito le spiccate attitudini ed uditane la voce, convinse il padre (con il miraggio di immense fortune guadagnate per il futuro dal figlio) a fargli subire la nota, mostruosa, operazione; dopo di che egli avrebbe ritirato presso di sé il povero mutilato per impartirgli i primi elementi musicali. Il maestro Caffaro, dopo che si era dedicato assiduamente alla promessa di forgiare il cantante al padre, si rese conto che non era più in grado di completare l'educazione artistica del suo pupillo, per il quale presentiva un grande avvenire: è per questo motivo che lo inviò a proprie spese Napoli alla scuola del celebre Nicola Porpora. Il Caffaro era convinto che un giorno sarebbe diventato un grande cantante così da poter portare gloriosamente nel mondo il nome della patria adorata, e che avverandosi la sua "profezia" del modesto musicista di Bitonto, il Majorano, riconoscente della protezione da lui avuta, ne assumesse il nome, facendosi chiamare CAFFARELLI. Ci sono però delle ulteriori osservazioni relative al Caffaro e Porpora. Ammettendo che il Majorano da giovane avesse incontrato il Caffaro, da cui si spiega il nome assunto poi dal cantante, con cui ha appreso l' ABC della musica, e ammettendo pure che poi si sia trasferito sotto la guida del Porpora, si deve escludere che il Porpora lo tenesse presso di sé ed a suo carico dopo l'operazione subita e lo mantenesse sempre a sue spese a Napoli, questo dal semplice fatto che la famiglia del Majorano era più che agiata e di conseguenza affatto bisognosa di aiuto altrui. Questo lo si può desumere da un atto notarile rogato per mano del notaio Giuseppe Formella in data 25/02/1739, che elenca le proprietà che il Caffarelli possedeva in Bitonto e che gli venivano dall'eredità materna (non si deve dimenticare infatti che Anna Fornella era morta il 25/10/1721). A questo lascito si deve aggiungere quello della nonna Caterina Mariano, in data 06/09/1720 per atto del notaio Palmo Stellacci:" Caietano Majorano, eius pronepoti et ut ille proficere possit studio gramaticae, et etiam dare operam cum majori decentia Musicae, in qua dictus Cajetanus magnam habere dicitur inclinationem, cupiens se castrare et eunucum fieri deliberasse ipsam Catherinam ex nunc et ab hodie dare et relaxare, imo donare donationis titulo irrevocabiliter inter vivos dicto Cajetano Majorano, eius pronepoti ut supradicto usufructum duarum vinearum " Alla luce di queste due precisazioni di lasciti della madre e della nonna, il Caffarelli si poteva ben mantenere da solo. Ma quanto tempo il Caffarelli rimase presso Nicola Porpora? Pare cinque anni, durante i quali il maestro gli fece studiare scale gravi, scale per il gorgheggio ed agilità, nonché tutte le forme degli abbellimenti: finché lo stesso Porpora gli disse:"Vattene, figliuol mio. Io non ho altro da insegnarti. Tu sei il primo cantante dell'Italia e del mondo".
EVOLUZIONE STORICA DELLA FUNZIONE ISPETTIVA IN ITALIA Si analizza l’evoluzione storica della funzione ispettiva in Italia sia per la parte organizzativa sia per i compiti assegnati di volta in volta alla figura ispettiva. Legge Casati (1859) Gli Ispettori avevano compiti di vigilanza, controllo, assistenza, consulenza, promozione, animazione, proposta e l’espressione di pareri e rispondevano direttamente al Ministro. Riforma Gentile (1923) La Riforma creava le Circoscrizioni Scolastiche con a capo un Ispettore scolastico che rispondeva dell’andamento delle scuole primarie al Provveditore agli studi e che aveva esclusivamente compiti di vigilanza e controllo, scompaiono gli altri compiti sopra descritti. DPR 417/74 e T.U. 1994 La norma creava Ispettori centrali e periferici la cui funzione è • concorrere, secondo le direttive del Ministro per la pubblica istruzione, e nel quadro delle norme generali sull'istruzione, alla realizzazione delle finalità di istruzione e di formazione, affidate alle istituzioni scolastiche ed educative. • svolgere attività di studio, ricerca e consulenza tecnica per il Ministro, i direttori generali, i capi dei servizi centrali, i soprintendenti scolastici e i provveditori agli studi. • contribuire a promuovere e coordinare le attività di aggiornamento del personale direttivo e docente delle scuole di ogni ordine e grado; • formulare proposte e pareri in merito ai programmi di insegnamento e di esame e al loro adeguamento, all'impiego dei sussidi didattici e delle tecnologie di apprendimento, nonché • proporre iniziative di sperimentazione di cui curano il coordinamento; • svolgere attività di assistenza tecnico-didattica a favore delle istituzioni scolastiche; • attendere alle ispezioni disposte dal Ministro per la pubblica istruzione o dal Provveditore agli studi. DPR 319/2003 La riforma abolisce il ruolo degli “Ispettori tecnici” (centrali e periferici) e li colloca nella seconda fascia della dirigenza ministeriale alle dipendenze funzionali di un Capo Dipartimento o Direttore Generale del MIUR. La Dirigenza tecnica dovrebbe curare: • il sostegno alla progettazione e attuazione dei processi formativi; • il supporto ai processi di valutazione e di autovalutazione; • il supporto tecnico/didattico/pedagogico alle scuole autonome. DPR n. 260 del 21 dicembre 2007 All’art. 2 recita: • “Il corpo ispettivo, composto dai dirigenti investiti dell'esercizio della funzione ispettiva tecnica, è collocato, a livello di amministrazione centrale, in posizione di dipendenza funzionale dal Capo del Dipartimento per l'istruzione; e, a livello periferico, in posizione di dipendenza funzionale dai dirigenti preposti agli uffici scolastici regionali, per lo svolgimento dei compiti che la legge attribuisce a tale funzione anche con riferimento ai fenomeni del bullismo, delle devianze giovanili, dell'assiduità della frequenza e della continuità delle prestazioni da parte dei docenti”. • “Le modalità di esercizio della funzione ispettiva tecnica sono determinate con apposito atto di indirizzo del Ministro.” Il testo rimane tale nell’ultimo DPR del 17/2009 LA FUNZIONE ISPETTIVA IN EUROPA E NEL MONDO Quando si parla della funzione ispettiva nella scuola, in Europa e nel mondo i dati e le indicazioni che emergono sono pochi e frammentari e sono sempre legati al sistema educativo nazionale di riferimento. Una cosa è certa: che tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno un corpo di “ispettori” con funzioni di vigilanza e controllo sulle istituzioni scolastiche che gestiscono il servizio di istruzione e formazione. Si tratta di esperti professionali che operano a livello nazionale o locale, secondo la struttura dello Stato e nel suo sistema scolastico. Il modello “OFSTED” del Regno Unito Spagna: poche parole ma leggi organiche e buoni risultati Direction de l’évaluation et de la prospective, DEP, Francia USA: riforma Bush del 2001: ripristino dei “controlli” CONCLUSIONI Per approfondire il tema ci vorrebbe un ampio dibattito. In questa sede ci limitiamo a proporre che si intervenga con un modello analogo a quello dell’OFSTED britannico che costituisce, per riconoscimento universale, il miglior servizio di ispezione della scuola nel mondo: un sistema di controllo con regole rigorose e funzionali allo scopo per cui è nato. Inoltre bisogna restituire l’aspetto di consulenza e di assistenza esaltando l’aspetto consiliare della funzione presso il Ministro per contribuire a creare le condizioni per interventi volti ad incrementare la qualità del sistema di istruzione o a porre rimedio alle eventuali manchevolezze riscontrate. HISTORICAL DEVELOPMENT OF THE FUNCTION SURVEY IN ITALY It analyzes the historical evolution of the inspection in Italy for both the organization and for the tasks assigned from time to time in the figure inspection. Casati Law (1859) Inspectors had the tasks of supervision, control, assistance, advice, promotion, entertainment, proposal and expression of opinions and reports directly to the Minister. Gentile Reform (1923) The Reformation created the School districts with a School inspector in charge of the development of primary schools that responded to the Ministry of Education and had only the tasks of supervision and control, disappeared the other tasks described above. DPR 417/74 and T.U. 1994 The rule was created Inspectors central and peripheral whose function is • to compete, in accordance with the directives of the Minister of Education, and under the general provisions on education, the achievement of the aims of education and training assigned to schools and educational facilities; • to conduct the study, research and technical advice to the Minister, directors, heads of central departments, superintendents and school administrators to study; • to help to promote and coordinate the activities of updating of the management and teachers of schools of all levels; • to formulate proposals and advice on programs of instruction and examination and their adjustment, use of teaching aids and learning technologies, and to propose initiatives for testing in the care coordination; • to carry out technical and educational assistance for educational institutions; • to attend to inspections ordered by the Minister of Education or the Ministry of Education. DPR 319/2003 The reform abolished the role of 'technical Inspectors "(central and peripheral) and put them in the second section of the leadership ministry of the functional dependence of a Department Head or Director General of the MIUR. The Technical Manager should treat: • support the design and implementation of training processes; • Support the processes of evaluation and self-evaluation; • technical support / teaching / teaching at independent schools. DPR 260/ 2007 Art. 2 reads: • "The inspection body composed of the leaders of the inspection tasks involving the exercise technique, it is located, according to the central administration in the position of functional dependence by the Head of the Department for Education and, at the peripheral level, in the position of functional dependence by the managers in charge of the regional education offices to perform the duties which the law attaches to this function with regard to bullying, delinquency of juveniles, of the assiduity in the frequency and continuity of performance by faculty." • "The rules governing the exercise of the inspection technique are determined by special act of address of the Minister." The text remains the same with the DPR 17/2009 THE FUNCTION OF INSPECTION IN ITALY AND IN THE WORLD When we talk about the function of inspection in schools in Europe and in the world the details and directions that arise are few and fragmentary and are always linked to the national education system of reference. One thing is certain: that all EU countries have a body of "inspectors" with powers of supervision and control over educational institutions that manage the service of education and training. These are professional experts who work at national or local, according to the structure of the state and its school system. The "OFSTED" of the United Kingdom Spain: a few words but more organic and good results Direction de l'évaluation et de la prospective, DEP, France USA: Bush Reform of 2001: restoration of "controls" CONCLUSIONS On the topic would require a debate. Here we simply suggest that the action is taken with a model similar to the British OFSTED that is universally recognized as the best of the school inspection service in the world: a control system with strict rules and functional purpose for which born. Moreover, we must restore the appearance of advice and assistance enhancing the look and function of the Board to the Minister to help create the conditions for interventions aimed at increasing the quality of the education system or to remedy any deficiencies found.
Relazione di Sara Perillo La Costituzione italiana, così come le altre Costituzioni post-belliche è caratterizzata dal passaggio
Bollettino della Unione Storia ed Arte, 2017
A Roma il Parco della Caffarella costituisce un esempio di valorizzazione di un'ampia fascia di verde all'interno della città. Qui le testimonianze del passato, insieme agli elementi della natura, rivestono un ruolo di rilievo.
Il suo nome di battesimo è per l'esattezza Gaetano Carmine Francesco Paolo Majorano, ma è più noto come Caffarelli, soprannome che assunse quando intraprese la carriera artistica. Possedeva un carattere a dir poco pessimo, infatti lo si ricorda per molti suoi aneddoti. Il Caffarelli, il Gizziello e il Farinelli sono stati definiti gli "astri del Bel canto" napoletano: erano tutti e tre soprani, possedendo una voce che si estendeva a note più acute rispetto per esempio a quelle del Senesino, per citare un altro castrato famoso. A differenza degli altri due, il Caffarelli rappresenta lo stile antico del virtuosismo Baroccheggiante di pura abilità tecnica, non ingentilita dall'espressione (citazione dall'UTET). Secondo un dizionario di musica sarebbe nato da una povera famiglia contadina il 16 aprile 1703. Si racconta che piuttosto di aiutare i genitori lavorando, preferisse andare nelle chiese per sentir cantare e suonare l'organo. L'enciclopedia Italiana del Treccani, anni fa, lo faceva nascere nella stessa data. Tuttavia ci sono delle contraddizioni su luogo e giorno di nascita: due fonti affermano che la sua città natale fosse Bitonto (che si distingue anche per essere stata la città natale ad un certo Nicola Logroscino, definito in qualche scartoffia "Dio dell'opera buffa" e di Tommaso Traetta) e che la corretta data di nascita sia il 12 aprile 1710. Ma su questa confusione ci illumina definitivamente il ricorso all'atto di nascita che riporto:"A 16 aprile 1710 il reverendo don Francesco Padula, de licentia ha battezzato Gaetano Carmine Francesco Paolo figlio legittimo e naturale di Vito Maiorano e di Anna Fornella: il compare fu il signor don Lorenzo Alburquerque. Nacque alli 12 di detto mese ad alba L.D. Parroco don Giovanni Battista Latillo".E' da dire che non fu figlio unico ed ebbe pure dei fratellastri dal momento che il padre dopo la morte di Anna Fornella (avvenuta il 25 ottobre del 1721) sposò in seconde nozze Laura de Fano il 26 febbraio 1722: da tale unione si ebbero Nicolangelo il 19/03/1723 e Gaetano ancora (certo che avevano una grande fantasia coi nomi ..) il 20/12/1723, morto il giorno del battesimo e per il cui parto pure Laura se ne dipartì. Le mortalità in quel periodo di neonati e per parto erano abbastanza frequenti. Gaetano, fin da giovinetto dimostrò una grande inclinazione per la musica, tant'è che invece di aiutare il padre nei suoi lavori contadineschi, preferiva frequentare le Chiese ove si faceva musica. Ora si dà il caso che la sua frequenza sarebbe stata notata da un certo maestro di nome Caffaro, il quale avendo intuito le spiccate attitudini ed uditane la voce, convinse il padre (con il miraggio di immense fortune guadagnate per il futuro dal figlio) a fargli subire la nota, mostruosa, operazione; dopo di che egli avrebbe ritirato presso di sé il povero mutilato per impartirgli i primi elementi musicali. Il maestro Caffaro, dopo che si era dedicato assiduamente alla promessa di forgiare il cantante al padre, si rese conto che non era più in grado di completare l'educazione artistica del suo pupillo, per il quale presentiva un grande avvenire: è per questo motivo che lo inviò a proprie spese Napoli alla scuola del celebre Nicola Porpora. Il Caffaro era convinto che un giorno sarebbe diventato un grande cantante così da poter portare gloriosamente nel mondo il nome della patria adorata, e che avverandosi la sua "profezia" del modesto musicista di Bitonto, il Majorano, riconoscente della protezione da lui avuta, ne assumesse il nome, facendosi chiamare CAFFARELLI. Ci sono però delle ulteriori osservazioni relative al Caffaro e Porpora. Ammettendo che il Majorano da giovane avesse incontrato il Caffaro, da cui si spiega il nome assunto poi dal cantante, con cui ha appreso l' ABC della musica, e ammettendo pure che poi si sia trasferito sotto la guida del Porpora, si deve escludere che il Porpora lo tenesse presso di sé ed a suo carico dopo l'operazione subita e lo mantenesse sempre a sue spese a Napoli, questo dal semplice fatto che la famiglia del Majorano era più che agiata e di conseguenza affatto bisognosa di aiuto altrui. Questo lo si può desumere da un atto notarile rogato per mano del notaio Giuseppe Formella in data 25/02/1739, che elenca le proprietà che il Caffarelli possedeva in Bitonto e che gli venivano dall'eredità materna (non si deve dimenticare infatti che Anna Fornella era morta il 25/10/1721). A questo lascito si deve aggiungere quello della nonna Caterina Mariano, in data 06/09/1720 per atto del notaio Palmo Stellacci:" Caietano Majorano, eius pronepoti et ut ille proficere possit studio gramaticae, et etiam dare operam cum majori decentia Musicae, in qua dictus Cajetanus magnam habere dicitur inclinationem, cupiens se castrare et eunucum fieri deliberasse ipsam Catherinam ex nunc et ab hodie dare et relaxare, imo donare donationis titulo irrevocabiliter inter vivos dicto Cajetano Majorano, eius pronepoti ut supradicto usufructum duarum vinearum " Alla luce di queste due precisazioni di lasciti della madre e della nonna, il Caffarelli si poteva ben mantenere da solo. Ma quanto tempo il Caffarelli rimase presso Nicola Porpora? Pare cinque anni, durante i quali il maestro gli fece studiare scale gravi, scale per il gorgheggio ed agilità, nonché tutte le forme degli abbellimenti: finché lo stesso Porpora gli disse:"Vattene, figliuol mio. Io non ho altro da insegnarti. Tu sei il primo cantante dell'Italia e del mondo".
Coordination générale . Coordinamento generale . General co-ordination
Consiglio nazionale forense il 12 giugno 2008 (artt. 17bis, 18, 24, 45) il 15 luglio 2011(artt. 16, 54 e 55 bis) e il 16 dicembre 2011 (art. 55)
Osservatorio internazionale e comunitario a cura di Marina Castellaneta e Cesare Licini PARLAMENTO EUROPEO -UE RICICLAGGIO Si è svolta, il 16 novembre, presso la Commissione d'inchiesta del Parlamento europeo incaricata di esaminare le denunce di infrazione e di cattiva amministrazione nell'applicazione del diritto dell'Unione in relazione al riciclaggio di denaro, all'elusione fiscale e all'evasione fiscale (PANA), l'audizione del professor Joseph E. Stiglitz, premio Nobel per l'economia. Membro della commissione d'inchiesta nazionale nominata dal governo panamense, sui Panama Papers, e dimessosi qualche mese dopo, Stiglitz ha osservato che il mandato della Commissione PANA è estremamente importante. I paradisi fiscali sono dannosi non solo per l'economia globale, ma per l'intera società perché centri in cui coesistono vari fenomeni negativi, quali l'evasione fiscale, l'elusione fiscale, il riciclaggio di denaro e la corruzione. I Panama Papers hanno fatto luce sull'enorme dimensione di questi paradisi dell'opacità. L'80% delle attività oggetto dei Panama Papers non si svolgono a Panama e questo mostra la dimensione globale del fenomeno. Al centro dei Panama Papers c'è uno studio legale di piccole dimensioni, con sede a Panama e si può ipotizzare che siano coinvolti anche altri di più ampie dimensioni. Stiglitz auspicava che Panama, affidandogli il ruolo di esperto nella commissione d'inchiesta, volesse soprattutto modificare il suo business mode. In questa direzione, il premio Nobel pensava di poter imporre un modello da applicare su scala mondiale. Alla richiesta di garanzie di trasparenza, con la diffusione pubblica del lavoro e al fronte del no del Governo, il premio Nobel si è dimesso. Ne è seguita una relazione dal titolo Overcoming the shadow economy, scritta insieme a Mark Pieth, esperto di trasparenza. I punti principali del report sono che la segretezza e l'opacità sono i lati oscuri della globalizzazione e che nascondere il denaro mina il funzionamento della società globale. L'Europa può svolgere un ruolo importante e produrre un impatto positivo, assumendo la leadership. Nel rapporto si segnala che i centri offshore sono presenti anche in Europa e negli Stati Uniti. Un altro aspetto è il ruolo centrale delle banche, che sono state costrette a riformarsi, mentre c'è tutto un altro mondo di altri attori che affianca questa segretezza, per esempio gli studi legali. Inoltre, malgrado gli accordi sullo scambio di informazioni fiscali siano firmati dagli Stati, questi ultimi non sempre li applicano in modo adeguato. Fra le soluzioni, è cruciale l'intervento sui titolari effettivi delle società, creando un registro pubblico accessibile con l'indicazione non di società fittizie ma di persone fisiche, ossia dei titolari di queste società: questo è l'approccio raccomandabile. (il documento è reperibile qui
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CARTOGRAFIE SOCIALI 4(7): 87-108, 2019
Studia Patavina, 2016
The Sixth Sun - Organo d'informazione di Ecoitaliasolidale, 2022
TATTILITÀ, VISIONE APTICA, CRITICA D’ARTE E STORIA RIFLESSIONI SUL NOSTRO TEMPO, a cura di C. Occhipinti, 2019
Quaderni Friulani di Archeologia XXII/XXIII, 2014
Interviste filosofiche (https://www.solotablet.it/blog/filosofia-e-tecnologia/siamo-ormai-sottomessi-alle-categorie-dellovvio-e-del-necessario), 2021
Casi e "materiali" di Diritto Penale Militare - Procura Generale Militare presso la Cassazione, 2013
Sardegna Speleologica, 2016