Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
8 pages
1 file
L'uomo primitivo, per soddisfare i propri pochi bisogni, utilizzava, semplicemente, le risorse naturali che allora erano disponibili in misura sufficiente, in relazione alla scarsa popolazione. È facile capire come la raccolta dei frutti naturali, la pesca e la caccia fossero in grado di soddisfare il bisogno di cibo e di pelli per coprirsi. Le grotte fornivano protezione dalle intemperie, l'acqua delle sorgenti e dei ruscelli soddisfaceva la sete, e così via. L'attività economica, perciò, a quei tempi era del tutto assente o ridotta a qualche scambio occasionale. Con il passaggio dal Paleolitico al Neolitico (circa nel 9000 a.C.), l'aumento della popolazione e la conseguente rarefazione delle risorse naturali, hanno costretto l'uomo a produrre ciò di cui aveva bisogno. Nacquero così l'agricoltura e l'allevamento.
Il lavoro mette in luce la capacità di agenti virtuali di sviluppare comportamenti efficienti di scambio che permettono loro di sopravvivere e riprodursi anche con sistemi nervosi (simulati) molto semplici. Per verificare quanto detto, abbiamo simulato al computer un sistema composto da 100 agenti che interagiscono con l'ambiente per procurarsi beni, indispensabili per la loro sopravvivenza e riproduzione. Procurarsi beni dalla natura è una questione di fortuna ed è al di fuori del loro controllo.
Sottotitolo: Ci hanno rubato i sogni. Dedicato ai miei concittadini aquilani, vittime dentro, ma sopravvissuti fuori, dal sisma del 6 aprile 2009, esuli nei quartieri nuovi, nelle case C.A.S.E. e nelle case M.A.P., orfani di identità e consuetudine, trasaliti, trasferiti, trasformati, a chi si è ripreso, a chi non ha ritrovato la strada, a chi ha continuato a combattere, a chi si è arreso, a chi ancora oggi si domanda perchè.
Dal mondo al nulla, 2018
A study about the relationship between children and the number zero
Comunità Italia
Il testo investiga Il progetto della città esistente come il più significativo e originale contributo italiano all’urbanistica moderna del secondo dopoguerra che deve la sua origine alla specificità culturale, sociale e politica della realtà italiana degli anni fra il 1945 e il 1960. Il tema ha avuto rilevanti conseguenze in ambito internazionale: l’unicità del pensiero italiano, mediata e adattata, è stata un importante contributo alla definizione delle politiche di conservazione e sviluppo delle grandi istituzioni internazionali.
Storia e antologia della letteratura italiana e antologia della Divina Commedia
Oggi viviamo in un mondo che sembra diventare sempre più inospitale, percorso da minacce di ogni genere e da un'angoscia diffusa che incide persino sulle nostre scelte più banali e quotidiane, come prendere la metropolitana o decidere la meta di un viaggio (per un approfondimento dei temi trattati, cfr. Pulcini 2009). È innegabile che la globalizzazione ha mutato profondamente lo scenario antropologico e sociale, ponendoci di fronte a sfide inedite e aprendo necessariamente nuove prospettive sul piano etico e politico. Si potrebbe affermare che le due sfide fondamentali che siamo chiamati ad affrontare sono prioritariamente due: la sfida sociale, vale a dire l'emergere della figura dell'altro come diverso (basti pensare alla drammatica questione dei migranti che equivale sempre più a una triste contabilità dei morti); e la sfida ecologica, che riguarda il destino stesso dell'uma-nità e del pianeta.
in Storia della Valle dell'Agno, a cura di G. Cisotto, Valdagno, Comune di Valdagno, 2001
L’obesità è stata definita dall’OMS come malattia multifattoriale e riconosciuta come epidemia globale (globesity). Vari fattori incidono su questa condizione morfologica ed il suo stato iniziale,: il sovrappeso. Pressioni ambientali, fattori di rischio personali, sociali e familiari, relazionali e comportamentali, genetici e biologici, possono concorrere alla genesi del sovrappeso e dell’ obesità. La seguente tesi li analizza per convergere in una più larga prospettiva, psico-socio-biologica, che tiene conto dell’ importanza degli aspetti psicologici e relazionali accanto a quelli organici e socio-ambientali.
Augusto Graziani, l'uomo che ha davvero capito la moneta Pubblicato da keynesblog il 24 settembre 2015 in consigliati, Economia, moneta endogena, Teoria economica di Steve Keen Cos'è la moneta e come viene creata? Queste dovrebbero essere due delle domande più semplici a cui rispondere in economia; dopo tutto, la moneta è l'unica cosa che tutti noi usiamo in un'economia; ma davvero sappiamo di cosa si tratta, e da dove viene? Purtroppo conosciamo la moneta allo stesso modo in cui i leggendari ciechi di Hindustan sanno cos'è un elefante: colui che ha afferrato il tronco sa che è "come un albero", mentre quello che ha afferrato la zanna sa che è "come una lancia ", e così via. La moneta è un elemento così sfaccettato e onnicomprensivo del nostro sistema-il proverbiale "elefante in salotto" [qualcosa così ovvia da non poter non essere vista, ndt]-che la nostra attitudine a fissarci su un suo singolo aspetto ci impedisce di sviluppare una comprensione corretta di cosa è realmente. Non sapendo cosa sia, diamo vita a "miti della creazione" riguardo la sua origine, scontrandoci poi su questi come bande di fanatici religiosi rivali. A un estremo troviamo persone come Paul Rosenberg, le quali sostengono che il nostro sistema monetario è basato sulla frode : "Possiamo voi ed io scrivere assegni "emessi a nostro nome"? Ovviamente no. Dobbiamo sostenerli con un valore. La Fed non lo fa. E così, il potente dollaro USA non è sostenuto né da oro né da argento né da niente altro; è semplicemente un trucco contabile." (da "That Couldn't Possibly Be True": The Startling Truth About the US Dollar) All'altro estremo ci sono economisti mainstream come Paul Krugman, i quali sostengono che come si crea la moneta non è un grosso problema e che quindi quando si fanno modelli economici la si può ignorare. "C'è un che di gioco di prestigio nel modo in cui trattiamo la moneta stessa. Prima riconosciamo che è un bene del tutto speciale che la gente desidera solo in quanto ce ne è dell'altra che ne vuole, poi ignoriamo questa sua peculiarità per tutto il resto dell'analisi." (da There's Something About Money) Ma sbagliano gli uni e gli altri e per lo stesso motivo. Non hanno compreso cosa sia la moneta. C'è una sola persona che lo abbia mai fatto e no, non si tratta di Ayn Rand. Si tratta di Augusto Graziani(*), un professore italiano di economia scomparso all'inizio dell'anno scorso. Egli ha capito cos'è la moneta poiché ha posto e correttamente risposto a una semplice domanda: in che cosa differisce un'economia monetaria da una in cui le transazioni si realizzano attraverso il baratto?
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
http://www.fondazionecantiere.it/images/Biggi_Parodi___Largomento_de_Il_mondo_alla_rovescia.pdf, 2017
INGENITA CURIOSITAS STUDI SULL’ITALIA MEDIEVALE PER GIOVANNI VITOLO TOMO PRIMO a cura di BRUNO FIGLIUOLO ROSALBA DI MEGLIO ANTONELLA AMBROSIO, 2018