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Il volume discute l'impatto che la giurisprudenza della Corte europea di Strasburgo ha sulle modalità e sui risultati della protezione dei diritti negli ordinamenti e, in particolare in quello italiano, sostenendo che tale impatto costituisca uno delle cause dell'attuale crisi dei diritti. Usando le lenti del diritto costituzionale, in via di sintesi, si va al cuore delle problematiche accennate, indagando come il nuovo universalismo della protezione dei diritti, fondato sulle basi di un costituzionalismo cooperativo, proiettato oltre i confini dello stato-nazione si rifletta sulla loro tutela, e come si possano assicurare - in una realtà caratterizzata dallo spostamento anche nel campo dei diritti del potere decisionale verso sedi tecnocratiche (soprattutto internazionali) - tanto la cd. accountability che la salvaguardia della legittimazione democratica dei poteri costituzionali nazionali. L'analisi consente di intercettare gli sviluppi, ma soprattutto i problemi, più recenti della cd. tutela multilivello dei diritti. Assodato che l'espansione dei diritti e la loro vocazione a superare i circuiti della regolazione e della tutela nazionale sono in un rapporto che si autoalimenta con la riallocazione del potere giudiziario a livello ultrastatale e, più in generale, con la cd. globalizzazione del diritto il volume si chiede quali correttivi, rispettosi dell¿enorme apporto che la Corte ha dato al progredire della tutela dei diritti, possano proporsi.
2012
Il discrimine della crisi: note per una filosofia dell'"altrodomani" di Nicola Russo È necessario, infatti, che con l'andar del tempo prima o poi dai beni falsi derivino mali veri. Aristotele, Politica "Decrescita", "stato stazionario metafisico", "beni comuni", "sviluppo sociale" o "umano", "socioecocompatibile", "interculturale" e "interetnico"…: di cosa, nella varietà di tali termini e punti di vista, si va parlando? Difficile a dirsi, ma «come che si chiami o la si voglia chiamare» , questa cosa ad ogni modo non è l'oggi, poiché oggi, almeno come esigenza teorica e opinione dominante, si persegue la crescita e si teme quasi più di null'altro la recessione, e poiché lo sviluppo di fatto, quale noi lo conosciamo, quale si è dato storicamente, non quello raccontato o sperato, non è certo umano, né sociale né tantomeno sostenibile, ma tutt'al più è uno sviluppo tecnico e finanziario .
2022
Il volume raccoglie gli Atti del I Convegno dei Dottorandi in Diritto dal titolo «Discutere la crisi: il diritto nella sfida della ripartenza. Un primo bilancio e qualche prospettiva» organizzato dai Dottorandi in Diritto e dal Dipartimento di Giurisprudenza il 27 e il 28 settembre 2021.
2020
Il coronavirus (Covid-19) ha colpito direttamente la vita e la salute di un alto numero di persone e ha imposto a tutti un cambiamento che nessuno avrebbe mai immaginato: il confinamento, per limitare al massimo le possibilità di contagio. La situazione inedita che ne è conseguita costituisce una sfida per il giurista, suscitando domande e acuendo l’esigenza di un confronto al di là degli angusti confini dei rispettivi settori disciplinari. Il presente volume raccoglie l’esito delle prime riflessioni presentate in occasione di un seminario di studi promosso nell’ambito delle iniziative dei Corsi di dottorato giuridici e del progetto di Dipartimento di eccellenza su “Diritto e Innovazione” dell’Università di Macerata. I contributi spaziano dalla storia del diritto al diritto costituzionale, dal diritto dell’Unione Europea al diritto comparato e internazionale privato, dal diritto dei trasporti al diritto del lavoro, dal diritto penale al diritto commerciale, dalla medicina legale al diritto processuale.
Manifestamente problematico per l’antagonismo fra chi ne rivendica e chi invece ne contesta l’affermazione, l’attuazione e la tutela, quello dei diritti fondamentali è un tema complesso e insidioso in relazione al quale in letteratura non c’è forse un solo profilo che non sia (stato) ragione di aspro e radicale dissenso. E ancora, a partire dalla seconda metà del novecento, è un tema complesso e insidioso non solo in letteratura ma, non meno significativamente, anche nella realtà delle successive trasformazioni del diritto e della politica (inter)nazionale. Ora, non ignorando né volendo sottovalutare il rilievo della varietà di argomenti che giustificano e fondano dissensi e contrapposizioni nell’analisi della loro nozione, l’attenzione di queste pagine sarà principalmente rivolta alla duplice dimensione, giuridica e politica, dei termini nei quali, a partire dal secondo novecento, i diritti fondamentali (non) sono stati oggetto di affermazione, attuazione e tutela.
LA compressione de diritti sociali durante la crisi: risposte politiche e di giurisprudenza costituzionale
Lo Stato, 2020
Nella raccolta di contributi che si propone, a un testo introduttivo nel quale si tenta un inventario dei principali problemi che hanno condizionato e/o sono stati condizionati dalle misure di contrasto al Covid-19 o dalla loro (mancata) attuazione, seguono tre testi che richiamano l’attenzione sulla specificità delle condizioni e dei bisogni di tre classi di soggetti vulnerabili: (i) il primo, di Paola Parolari, riguarda chi, vittima di violenza domestica (donne, ma anche anziani, minori o disabili), si è visto costretto a casa, in una rischiosa coabitazione con i responsabili delle proprie vessazioni; (ii) il secondo, di Alessandra Sciurba, si sofferma sul dramma di chi, anche in tempo di pandemia, non ha alternativa al migrare e si avventura in un Mediterraneo nel quale si tenta di precludere loro lo sbarco; (iii) il terzo, di Emilio Santoro, tratta di chi, sottoposto a detenzione carceraria, è particolarmente esposto al rischio di contagio in carceri sovraffollate e da sempre prive di strutture idonee a garantire l’isolamento e/o un’adeguata assistenza sanitaria. In chiusura, ancora due saggi. Uno, della processual-civilista Loriana Zanuttigh, che con manifesta preoccupazione si interroga sulle sorti del giusto processo che, in nome della tutela della salute pubblica, è (stato) oggetto di misure che rischiano di snaturarne i principi fondanti. L’altro, del costituzionalista Mario Dogliani che, per un verso, deplora il ricorso sempre più disinvolto a una cattiva retorica dei diritti fondamentali come strumento di critica e di rifiuto delle misure che in questi mesi sono (state) prese per contrastare il Covid-19, e, per altro verso, stigmatizza una dilagante confusione di alcune forme dello stesso lessico della teoria dei diritti fondamentali che spiega la cattiva retorica che spesso accompagna le rivendicazioni di chi confonde fra pretese di parte e diritti fondamentali.
Archivio Giuridico (FASCIA A), 2024
Dal 1868 già diretto da Giueppe Dalla Torre
Il diritto debole, 2020
La collana Ethos/Nomos accoglie contributi riconducibili all'ambito della filosofia pratica. Ethos e nomos indicano rispettivamente i valori eticomorali e le regole e dinamiche giuridico-politiche: dunque, l'ampio spettro di questioni legate alla regolamentazione dell'agire umano. Si tratta di una prospettiva di ricerca a largo raggio che tocca molteplici ambiti disciplinari: dalla filosofia morale alla filosofia e teoria del diritto, dalla filosofia politica agli aspetti teorici del diritto costituzionale e penale. La collana Ethos/ Nomos è pertanto aperta a tutte le riflessioni che -nella varietà dei percorsi d'indagine e delle specificità disciplinari -propongano tematiche rilevanti per il discorso giuridico e filosofico.
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Le mostre al tempo della crisi. Il sistema espositivo italiano nel 2012, 2014
2013
Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa, 2012
Notizie di Politeia, 2018
Labeo, Vol. 28 (3), p. 310-316, 1982
LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E IL DIRITTO INTERNAZIONALE , 2012
2022
Rivista Economica del Mezzogiorno
MicroMega, 2018
Rivista di filosofia del diritto, 2018