Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
39 pages
1 file
Tra i miti più suggestivi, di cui la Sicilia è particolarmente ricca, spicca quello di Kore (o Persefone, chiamata in seguito Proserpina dai Romani), e del suo rapimento avvenuto, secondo la versione più accreditata, in un prato meraviglioso che si estendeva ai piedi del monte su cui sorge la città di Enna, presso le rive del lago di Pergusa, ad opera di Ade, il tenebroso dio dei morti. Questo ratto famoso della figlia di Demetra, che rappresenta un testo chiave per la conoscenza dell’etnologia e della storia delle religioni, ha ispirato autori antichi e moderni, poeti e cultori delle arti figurative, che hanno giustamente trovato in esso motivi drammatici ed amorosi, oltre che simbolici.
- Inno Orfico alle Ninfe - “Demetra alleva Kore in un antro insieme alle Ninfe” - simbolismi e digressioni - La tessitura, alcuni miti e simbolismi - L'Agathos Daimon, Dioniso e le Ninfe Fontali - Il Miele – digressioni, miti e simbolismi - Kore, l'Anthologia e le Ninfe - Eleusi e le sue Acque; Patrai ed altri esempi - Demetra e le acque lustrali – purificazioni Digressione sull'Ilisso, Ninfe ed alberi sacri [platano ed agnocasto] Digressione su Meilichios e Phytalos - Demetra Erinys e Lousia – Ἑρκύνν' Ἐρινὺς Θουρία Ξιφηφόρος Digressione su Demetra, le Ninfe e Trofonio - Demetra Erynis ed Ares
di Bartolo Cavallo 2013 La religione greca presentava una struttura politeistica comune a tutti i greci, ma a seconda dei diversi contesti i culti e le tradizioni mitiche locali si focalizzavano solo su alcune personalità religiose, come dimostra l'ampia diffusione del culto demetriaco in Sicilia sotto la spinta dei Dinomenidi. Il legame tra la religione e la vita politica, sociale ed economica delle città greche, si legge bene nella storia di questa famiglia già nella vicenda di Teline, ierofante delle dee ctonie, ma si farà più evidente con il suo successore Gelone, tiranno di Gela e promotore di una politica espansionistica che coinvolse tutto il mondo Siceliota.
Mutuare, interpretare, tradurre: storie di culture a …, 2003
Demeter and Kore shrine in the umbilicus Siciliae was very important in antiquity. It was very important also in historical studies at least from XVIth century; history of studies allow to see the different approaches: why some research work was made in a milieu. Between Thirties and Sixties in the XXth century a trend in history of religions saw in Demeter an indigenous ‘Great Mother’ of nature that Greeks identified with their cereal-culture goddess; but usually in cultural interrelations, models go from hegemonic groups to subordinate ones. Between the last years of XIXth century and the first decades of XXth, with work by Paolo Orsi, scientific archaeology started in Enna and on the hills around Pergusa Lake. In the last years of XXth century archaeological researches became more intense. Some archaeological materials from collections in archaeological museum in Palazzo Varisano allow to see how things are and they allow to see as people lived: local élites distinguished in fortified inhabited places and they assimilated Greek cultural models.
2015
Numerous written, iconographic and archaeological sources suggest the importance of sound in the mythical and ritual context of Demeter. In Sicily, the discovery of statuettes of female players, who are single or in groups, in the sacred areas dedicated to the deity, seems related to the Demeter festivals and with the music and dance performed also during the Thesmophoria. We may now add, to these testimonies, those of auloi and of tympana and miniature bronze kymbala identified in contexts sacred to the goddess. The presence of percussion instruments in the Demeter sphere is reflected in the written sources: the use of kymbala and tympana may have taken place during the ritual repetition of Demeter is running in search of Kore to the sound of the sacred instruments.
DROMOI. Studi sul mondo antico offerti a Emanuele Greco dagli allievi della Scuola Archeologica Italiana di Atene
Homer, Marathon and the spacious streets of Athens (Odyssey VII, 78-81). In commenting the celebrated passage of the Odyssey (VII 78-81) that describes the visit of the goddess Athena to the “well-built house of Erechtheus” on the Acropolis of Athens, scholars have focused on isolated features, such as the hapax legomenon name of the city in the singular accusative, or the attribute euryagyia. Other elements have been overlooked, such as the seemingly inconsistent route of the goddess from Scheria to Athens and the obscure mention of Marathon. This paper reappraises these elements to put forward a new interpretation of the passage. Rather than hinting at a Late Bronze Age origin, the unparalleled form of the city-name was necessary for metrical reasons, as it was modified by an attribute exclusively recurring in the singular to realize the fifth dactyl of the hexameter. The adjective euryagyia is used to equate Athens to both Mycenae and Troy in urban splendor and political importance. The reference to Marathon seems to imply that the goddess landed on the northeast coast of Attica, as if she were coming from Euboea or some other North Aegean island. This is entirely inconsistent with all the ancient traditions, which located the mythical island of Scheria at the westernmost limits of the world, but seems to hint at Peisistratus’ march in 547/6 BC, which started from Marathon and led to his victory in the battle of Pallene. The author argues that Marathon is mentioned in this passage to acknowledge its connection with Peisistratus, and that the goddess Athena is accordingly represented as retracing Peisistratus’ route. This suggests that the passage is an interpolation of the late 6th century BC.
Con Il riso di Demetra (1985), Giuseppe Martorana, professore ordinario di Storia delle Religioni presso l'Università degli studi di Palermo, esplo-rava le forme di religiosità al femminile in Sicilia, individuando tracce di continuità e persistenza che dai culti locali anellenici conducevano fino a forme di devozione cristiana. I contributi raccolti in questo volume intendono rendere omaggio alla sua memoria e riprendere criticamente i temi delle sue ricerche, indagando le narrazioni e le modalità di rappresentazione del sacro e del divino che coinvolgono l'elemento femminile, lungo un arco cronologico che dall'età del bronzo giunge all'età contemporanea e attraversa uno spazio geografico che dal Vicino Oriente conduce fino alla Grecia peninsulare e alla Sicilia. Tra le questioni sollevate, vi sono le minacce legate al mondo femminile; la consapevolezza del potenziale di rischio che alle donne è attribuito; l'a-gentività ad esse riconosciuta nello svolgimento dei rituali e nella par-tecipazione agli stessi; il ruolo del femminile nella tradizione narrativa. Ricorrenti sono inoltre i tentativi di ricostruzione degli spazi riservati al femminile, all'interno di culti specifici. Insieme a questi temi si avanzano riflessioni sulle continuità e sulle risemantizzazioni di elementi pertinenti a una religiosità antica al femminile osservabili in pratiche rituali tutt'ora vigenti. Un filo rosso attraversa questi i saggi: il necessario in-quadramento storiografico di categorie e nozioni abusate come quella di "Grande madre", di "religione mediterranea", di "sostrato", insieme a un ripensamento della categoria, fluida e sfuggente, di "sacro". NARRAZIONI E RAPPRESENTAZIONI DEL SACRO FEMMINILE Atti del convegno internazionale di studi in memoria di Giuseppe Martorana a cura di Daniela Bonanno e Ignazio E. Buttitta Narrazioni e rappresentazioni del sacro femminile a cura di Daniela Bonanno e Ignazio E. Buttitta edizioni Museo Pasqualino ISBN 2 9 788897 035756
C. BONANNO (a cura di), Il Museo Archeologico Regionale di Aidone. Guida, 2011
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
MEFRA – 133/1 – 2021, p. 97-139., 2021
Feconde venner le carte. Studi in onore di Ottavio Besomi, Bellinzona, Casagrande, 1997
Davide Susanetti-Mattia De Poli (eds.), Eleusi, Padova 2020, pp 103-130
Storia della scienza, I. La scienza antica, Sez. B. Scienza antica, pp. 177-180. Edited by S. Petruccioli. Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana., 2001
CORA ( PERSEFONE / PROSERPINA ) nell'antichità, nell'universo "classico" e nel "nuovo mondo" , 2023
La donna e il sacro. Dee, maghe, sacerdotesse, sante. Atti del convegno
SERSE Tradizioni sul Re di Persia in età classica, 2021