Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
3 pages
1 file
Tradotto e curato dal nostro collaboratore Lucio Coco è uscito in questi giorni, nella collana «Slavia» dell'editore Aragno di Torino, il libro «Russia» di Fedor Dostoevskij. È la prima volta che il testo viene tradotto dal russo in una lingua occidentale; di seguito si fornisce la premessa al volume a firma del curatore.
«Troppi enigmi affliggono l'uomo sulla terra», dice Dmitrij Karamazov nella stessa pagina del romanzo citata in precedenza. E di questi enigmi il pensoso Dostoevskij del monumento e di sempre si è interessato. Della lacerazione che attraversa l'umano egli si è fatto testimone nella sua opera. Sul basamento, un grande parallelepipedo di granito, che sembra una pietra angolare, c'è scritto semplicemente «A Dostoevskij». Ora capisco il significato di quel dativo. Non siamo noi che dedichiamo a lui un monumento, ma che di tutto un mondo invisibile ed essenziale, di un «sottosuolo» che confina con «il sovrannaturale», senza fermarsi alla superficie e al superficiale, noi siamo eternamente debitori «a Dostoevskij».
Dopo la controversa vicenda giudiziaria con l'editore F. Stellovskij, il cui contenzioso per il recupero di una penale proseguì fino al 1875, anno della sua morte, a casa Dostoevskij si maturò l’idea di procedere per conto proprio con la pubblicazione dell’opera letteraria....
Fra tranelli e postille. La vicenda editoriale della produzione letteraria di Dostoevskij, quando ancora lo scrittore era in vita, presenta dei tratti talvolta romanzeschi fino ad assumere dei risvolti decisamente drammatici...
In occasione della ricorrenza della nascita di Fëdor Dostoevskij (11 novembre 1821) viene presentata, nella traduzione dal russo di Lucio Coco, una selezione di testi del grande scrittore russo sul tema di Dio e della fede, che ha reso feconda la sua opera e che può servire da stimolo anche all’uomo che oggi si interroga su tali questioni.
Europa Orientalis IX, 1990
Nell'ambito degli studi dedicati alla ricezione e al ruolo del retaggio dantesco nella letteratura russa, risultano di particolare interesse i numerosi saggi pubblicati da A.A. Asojan ed in primo luogo la sua monografia Dante i russkaja literatura (Sverdlovsk 1989). Il volume raccoglie e rielabora alcuni articoli pubblicati in an-ni recenti [ e ripresenta con notevoli modifiche e integrazioni il contenuto di due dispense universitarie edite dal Pedagogiteskij institut di Sverdlovsk (Dante i rus-skaja literatura 1820-1850-ch godov, 1986)2 e Dante i russkaja literatura konca XIX-naéala XX veka, 1988). Il libro di Asojan si ripromette di colmare un vuoto assai sentito tra gli stud-iosi di letteratura russa; esso cerca di definire la presenza e il significato dell'opera di Dante nelle diverse fasi della grande stagione letteraria russa, come è già stato fatto per altri grandi classici stranieri (Omero, Shakespeare, Voltaire, Goethe e Schiller). Certo i lavori dedicati al tema sono numerosissimi: miscellanee, articoli, saggi, voci di enciclopedie, bibliografie, fino al recentissimo Dantismo russo e cornice europea (Firenze 1989). Mancava tuttavia uno studio complessivo da af-fiancare al repertorio bibliografico della Dantenko (1973). Il quadro d'insieme tracciato da Asojan è nel complesso esauriente ed affasci-nante; le molteplici indicazioni e proposte interpretative costituiscono per il let-tore un invito continuo ad approfondire ed allargare il proprio campo di indagine. 1 Il 1 9 capitolo (BoIestvennaja Komedija v russkich bibliotekach) è apparso con qualche variazione in "A1'manach bibliofila" (20, 1986: 218-229); le sezioni dedicate a Herzen, Gogol', Majkov, Drulinin, Sevyrev sono state pubblicate in Dantovskie étenija: Podralanie Dantu... Bofestvennaja Komedija Dante i Sny A.
Nel 2021 oltre ai duecento anni dalla morte di Dostoevskij si celebrano anche gli settecento di quella di Dante. Il destino ha voluto associare in tal modo per sempre questi due grandi della letteratura mondiale. Volendo cercare nell’opera dello scrittore russo quanto è presente il poeta fiorentino, stando al Dizionario statistico della lingua di Dostoevskij (Moskva, 2003), il rimando a Dante occorre quattro volte, tre in opere letterarie, lo cita per esempio lo stesso Ivan Karamazov all’inizio del racconto del Grande Inquisitore, e una volta in un articolo del 1862, qui il riferimento è direttamente alla Divina Commedia della quale afferma che «espresse nella sua epoca la fede e gli ideali dei cattolici del medioevo» (PSS 20, 29).
In occasione del bicentenario della nascita di Fëdor Dostoevskij (1821-2021), con questo articolo prende avvio una nuova rubrica curata da Lucio Coco, intitolata «Variazioni su Dostoevskij»: con cadenza settimanale saranno presi in esame brani dello scrittore russo, offerti nella traduzione del curatore, che hanno per oggetto il Vangelo, l’unico libro che ha accompagnato Dostoevskij per tutta la vita.
Autore: Andrea Giacobazzi Fonte: radiospada.org Data: 2 settembre 2014
T rattando della Pietroburgo di Dostoevskij, Nikolaj Anciferov scriveva nel 1923: "vale la pena di soffermarsi su una interessante caratteristica delle case dostoevskiane, le loro finestre" (Anciferov 1923: 41), limitandosi in realtà ad analizzarne solo alcune. Ricorda Lichatev che per gli studi d'architettura compiuti questa disciplina marca tutta l'opera dello scrittore; lo stile gotico era allora assai in voga e proprio finestre gotiche disegna sui suoi taccuini di lavoro Dostoevskij, soprapensiero, "inconsciamente", nel momento della creazione letteraria (Lichatev 1984: 298). Della funzione che case, porte, scale, soglie, pareti assumono nei romanzi dello scrittore si è già parlato molto.' Lo spazio abitativo che Dostoevskij riserva ai propri personaggi è stato oggetto di grande attenzione, inferiore forse soltanto a quella dedicata alla città in cui l'autore ha ambientato la maggior parte dei suoi intrecci: Pietroburgo, la cui eccezionalità, dal punto di vista strutturale, deve essere obbligatoriamente colta prima di passare all'analisi di quella, eventuale, degli edifici che la costituiscono e delle loro singole componenti.
Tra le note di carattere autobiografico pubblicate in coda al tomo 27 delle opere complete di Fedor Dostoesvskij ce n'è una del 1872 nella quale il grande scrittore russo sorprende il lettore perché afferma che «la felicità non è vantaggiosa per lui», aggiungendo «di non sopportare la felicità» (p.89; cito da “Polnoe sobranie sočinenij”, 30 tt.,1972-1990, abbreviato come PSS; la traduzione dal russo è mia). A quale idea di felicità si riferisce e da quale sua immagine, in un certo qual modo degradata e corrotta, egli sta prendendo le distanze?
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Parole Rubate : Rivista Internazionale di Studi sulla Citazione, 2019
Enthymema N° 4 2011, 2011
Apulia theologica, 2015
Slavica TerGestina, 1996
Comparatismi 6, 2021
Dostoevskij a Firenze e la scrittura dell'Idiota, 2017
Dostoevskij, l'occhio e la penna , 2022
Orientalia Christiana Periodica, 2022
Recensione a Codevilla, 2019
Studi Slavistici, 2022
La leggenda del Grande Inquisitore, 2020
Biblioteca di Studi Slavistici