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2007, Alchimia
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"Qualche parola sull'alchimia, tanto per cominciare", capitolo introduttivo a AA.VV. - "Alchimia", a cura di Massimo Marra e Andrea de Pascalis, Mimesis, Milano 2017, PRE-PRINT VERSION, pp. 9-32
Opera incompiuta dell’umanista Benedetto Varchi, Questione sull’Alchimia è strutturata secondo la classica forma della quaestio di matrice aristotelica, con un esame dei pro e contro che riflette alcuni dei cardini principali di una polemica che si protraeva dal Medioevo, e che continuava, nel XVI secolo, a essere alimentata da detrattori e partigiani. Benedetto Varchi non fu alchimista, e il suo interesse per la materia non fu che episodico; ciò nonostante, proprio per il carattere occasionale della Questione, che non puntava a rivolgersi a un pubblico specialistico ma rispondeva piuttosto alla richiesta di un autorevole potente del tempo (essa viene scritta alla corte fiorentina di Cosimo I, a istanza di Pedro da Toledo, vicerè di Napoli) desideroso di dirimere le difficoltà di un dibattito culturale che doveva essere percepito come attuale e rilevante attraverso la sintesi di un autorevole intellettuale del tempo, essa costituisce un indice prezioso della percezione che, dell’alchimia, poteva avere una parte della classe colta del XVI secolo.
Repères-Dorif, 2018
La messa in scena della parola: «Thema (Omaggio a Joyce)» di Luciano Berio-Repères DoRiF Roberto DOATI , La messa in scena della parola: «Thema (Omaggio a Joyce)» di Luciano Berio, Repères DoRiF n. 15-Au prisme de la voix. Hommage à Pierre Léon-coordonné par Enrica Galazzi et Laura Santone, DoRiF Università, Roma marzo 2018, Résumé L'utilisation de la voix dans les pièces de Luciano Berio tourne autour de quatre éléments : une conception théâtrale de la voix, le recours au support radiophonique, le refus d'une conception du langage envisageant de façon dichotomique le son et le sens, l'utilisation de la technologie électronique. L'oeuvre Thema (Omaggio a Joyce) (pour bande magnétique, avec la voix de Cathy Berberian lisant le texte de James Joyce), considéré par l'auteur comme un « exercice téméraire dans une direction hétérodoxe », est analysée au fil de son processus de création en en mettant en relief les sources littéraires et linguistiques qui ont guidé les choix de Berio. Abstract The use of voice in most of Luciano Berio's works revolves around four elements: a theatrical concept of voice, the radio studio and diffusion, the rejection of a dualistic concept of language that puts sound on one side and sense on the other, the use of electronic technology. Thema (Omaggio a Joyce) (for magnetic tape, with the voice of Cathy Berberian on James Joyce's text), considered by his author as a " reckless exercise in a heterodox direction " , is analyzed through its compositional process highlighting the literary and linguistic sources that influenced Berio's choices.
“L’Ultima Crociata”, a. LXXI, n. 5, Luglio-Settembre 2021, 2021
, è certamente da annoverare tra i crimini più efferati commessi dalle truppe germaniche in Italia tra il 1943 e il 1945. Di questo drammatico episodio si è tornato a parlare in questi ultimi tempi in molti Consigli comunali, perché legato ad una proposta che, partendo da valori condivisibili, vorrebbe imporre limiti alla libertà di pensiero ed espressione altrui, violando, tra l'altro, l'articolo 21 della Costituzione, quella che si vorrebbe difendere contro gli "assalti" del nuovo fascismo (?). É il progetto della cosiddetta "anagrafe antifascista", quella della "gendarmeria del pensiero unico" che vuole-speculando sul sangue di tanti innocenti-chiudere la bocca a chi la pensa diversamente, elevandosi nella crociata contro… la vendita degli accendini, dei calendari e dei portachiavi "fascisti"… Che la strage di Sant'Anna non c'entri nulla con siffatte crociate liberticide e neopartigiane è ovvio. Ma ben poche voci si sono levate contro un modo di procedere che nasconde malamente il vizio genetico proprio della sinistra italiana: la vocazione al totalitarismo, alla supponenza e all'annientamento dell'avversario e della realtà storica. In tutta Italia, un solo Consigliere comunale ha avuto il coraggio di fare obiezioni contro tale "bando antifascista", la Prof.ssa Maria Teresa Merli che, ad Imola, ha zittito la maggioranza, ponendola in ridicolo davanti l'intera cittadinanza e-dopo la scomposta reazione del Sindaco e delle associazioni neopartigiane-davanti all'intera Nazione. La combattiva e coraggiosa Merli, per nulla impaurita dallo sbarramento di odio antifascista montato ad arte dai "gendarmi della memoria", è entrata nel merito della strage di Sant'Anna, di cui tutti parlavano contorcendosi nel dolore per siffatto crimine, ma di cui nessuno sapeva in realtà nulla. È bastato qualche richiamo all'inchiesta di Giorgio Pisanò per scatenare un terremoto che, lungi da sfiorare il Consigliere comunale, ha finito per seppellire tanti "gendarmi della memoria". Ma cosa sappiamo di questo crimine contro l'umanità? Secondo la vulgata-che ha all'attivo 70 anni di studi, centinaia di milioni investiti nella "ricerca" e nella propaganda e svariati processi ai protagonisti veri e presunti della strage-il 12 Agosto 1944, un Battaglione della 16 a Divisione SS "Reichsführer", in azione di rastrellamento a Sant'Anna di Stazzema, provocò il massacro-deliberato e senza motivo-di 560 civili, in gran parte donne, vecchi e bambini, i cui corpi vennero distrutti con i lanciafiamme, aggiungendo orrore ad orrore e "gemellando", di slancio, Stazzema con Auschwitz… Ed è questo quello che, ancor oggi, viene detto alle centinaia e centinaia di visitatori-in gran parte scolaresche-che raggiungono il paese.
AA.VV., "Alchimia", Quaderni di Airesis, a cura di Massimo Marra e Andrea De Pascalis, Mimesis, Milano 2007 - PRE-PRINT VERSION, 2007
Quella della poesia alchemica è una produzione copiosa e riconoscibile, in cui le strofe adespote si rincorrono di archetipo in archetipo, di citazione in citazione. Per quanto possa apparire strano, sono assai pochi i lavori moderni consacrati a questo particolare aspetto della tradizione testuale dell'alchimia. Il primo lavoro sistematico di esame dei manoscritti alchemici delle biblioteche italiane, quello del Carbonelli 2 , rileva già la presenza di una antica tradizione di trattati in versi 3 , che lo studioso ricollega senz'altro alla tradizione poetica classica: Nella poesia didascalica latina primeggia il poema Della natura delle cose di T. Lucrezio Caro: nel manoscritto greco di S. Marco vi sono parecchi trattati in versi, ciò prova che la tradizione esisteva tanto greco-alessandrina o bizantina, quanto latina. Non è certamente mio scopo ricercare le origini di questo genere di poesia, mi basta
I. BOGLIETTI, L. FACCHIN, B. SIGNORELLI, M. GOMEZ SERITO - L'ALTARE MAGGIORE DI SAN MARTINO IN LA MORRA Nuovi documenti e studi, 2012
For the history of Piedmontese marble altars, it is one of the many case studies interesting in the thirty years since the disappearance of Guarino Guarini in 1683 and 1714, the year of Filippo Juvarra's arrival in Turin. The altar of La Morra, which has always been attributed to Michelangelo Garove on a documentary basis, now seems to have to be assigned without hesitation to Giovanni Valle on the basis of the discovery by Bruno Signorelli of the autograph document of the instruction for its definitive realization. The two apparently contradictory attributions can actually find reasons for compatibility by analyzing the context and the detail of the work, in particular with respect to the marbles used.
L'alchimia non è soltanto un'arte o una scienza per insegnare la trasmutazione metallica, ma una vera e solida scienza che insegna a conoscere il centro di ogni cosa, ciò che nel linguaggio divino si chiama Spirito di Vita" (Pierre -Jean Fabre 1636).
2009
Nella storia del pensiero filosofico-linguistico, ad Agostino di Ippona vengono attribuite, o quanto meno fatte risalire, due responsabilità teoriche. Una è di aver accreditato la concezione della lingua come nomenclatura e conseguentemente dell'apprendimento linguistico su base ostensiva. L'altra, meno conclamata, è di aver frenato, con la sua nozione di segno-parola, la nascita della teoria sintattica nella linguistica moderna. È mia opinione che entrambi gli addebiti siano infondati. Dimostrarlo richiederebbe trattarli insieme, data la loro interdipendenza, ma in questa sede, per ragioni di spazio, mi limiterò al primo addebito. Per circostanziare meglio i dati, mi concentrerò in una lettura puntuale del paragrafo delle Confessioni sulla fine dell'infanzia, dandone un'interpretazione differente da quella di Ludwig Wittgenstein che è all'origine della critica, al di là delle intenzioni del filosofo. Si tratta di una pagina famosa, ma merita di essere riletta perché per un verso corrisponde bene a una teoria recente sullo sviluppo del linguaggio che tuttavia la ignora, per un altro verso è stata ultimamente rivalutata ma in modo erroneo. Farò alla fine qualche cenno al riguardo. L'intento, va da sé, non è difendere Agostino o riproporre una sua improbabile 'attualità', bensì offrire per suo tramite qualche spunto di riflessione teorica di sfondo.
Le vie et les oeuvres de Marie Lataste, religieuse du Sacre Coeur, per M. Labbè Pascal Darbins Ambrioise Bray, Paris 1862-66, rue de Saints Peres https://archive.org/stream/lavieetlesoeuvre01lat a/lavieetlesoeuvre01lata_djvu.txt http://jesusmarie.free.fr/marie_lataste_livre_3.h tml LIBRO SECONDO: IL VERBO DI DIO FATTO UOMO-CAP. 14° Un giorno dopo la santa comunione, ho visto il Salvatore Gesù nel mio cuore, come l'avevo già visto più volte sull'altare, seduto su un trono d'oro. L'ho guardato a lungo, l'ho adorato dentro di me e gli ho rinnovato l'offerta di tutto quello che avevo. Mi sentivo tutta rinchiusa nel mio cuore, in ginocchio vicino a Gesù. Ben presto mi sono sentita chiamata a uscire dal mio cuore per seguire un'attrazione alla quale non go potuto resistere e che mi chiamava dall'altare. Ho visto subito con gli occhi della mente DUE ANGELI con grandi ali collocarsi a ciascun lato dell'altare. Con una delle loro ali, hanno coperto la parte superiore del tabernacolo; hanno steso l'altra sulla parte anteriore e lo hanno velato completamente. Le Soeur Marie Lataste-Livre 2 Le Verbe de Dieu fait Homme-chapitre 14 Un jour, après la sainte communion, j'aperçus le Sauveur Jésus dans mon coeur comme je l'avais aperçu déjà plusieurs fois sur l'autel, assis sur un trône d'or. Je le regardai longtemps, je l'adorai audedans de moi-même et lui renouvelai l'offrande de tout ce que j'avais. Je me croyais toute renfermée dans mon coeur, à genoux auprès de Jésus. Bientôt je me sentis portée à sortir de mon coeur pour suivre un attrait auquel je ne pus résister et qui m'appelait à l'autel. Je vis aussitôt avec les yeux de l'esprit deux anges avec de grandes ailes se placer chacun du côté de l'autel. De l'une de leurs ailes, ils couvrirent le dessus du tabernacle; ils étendirent l'autre sur le devant et le voilèrent en entier. Les plumes de leurs ailes
LA FIGURA DI SALOMÈ Storia, ricezione e rappresentazione di un “mito” biblico
0 0 9 2 L Alchimia è stata una cultura di antichissima formazione. Già si conoscono tracce del 0 0 9 2 0 0 9 2 pensiero alchemico fin dall età del ferro ed in particolare dall antica cultura della Cina. 0 0 9 2 0 0 9 2 L Alchimia Cinese si fondò sulla base dell alternanza di due principi complementari detti 0 0 9 2 YANG-YIN-che generavano un unione di opposti YANG (Cielo-Sole-Maschio) (YIN-Terra-Luna-Femmina), capaci di realizzare tra di loro inversione di proprietà attive e passive generalmente simboleggiate da un cerchio in cui una doppia spirale a rotazione inversa 0 0 9 2 genera un polo nero in un semi-campo bianco e viceversa un polo bianco nell altro semi-campo nero. 0 0 9 2 Nella cultura Mediterranea fu considerato fondatore dell Alchimia Ermete Trimegisto (nome che significa il Re tre volte Grande) una figura probabilmente immaginaria a cui furono 0 0 9 2 0 0 9 2 attribuite numerose scritture; all epoca dell antico Egitto, Ermete fu spesso identificato con una divinità che possiede la conoscenza di tutte le arti e le scienze sacre e segrete della mummificazione dei corpi. 0 0 9 2 0 0 9 2 L origine della parola Alchimia è pure incerta si ritiene, infatti, che l etimologia venga da Al (= il in arabo), e Kimia (la terra del "Kamel" = il cammello, cioè l'odierno Egitto; oppure il suolo del "Kem-it", che significa "nero", e che quindi si riferisce all'aspetto scuro della terra fertile dell'Egitto, altri ritengono invece che Alchimia possa derivare dal vocabolo greco "chyma" (che significa : scioglimento-fusione). Già gli alchimisti egiziani avevano notato che la terra nera nel Nilo doveva la sua fertilità all' "humus ", residuo della macerazione di foglie alberi ed animali morti. Avevano anche capito che le piante venivano mangiate dagli animali erbivori e che i carnivori mangiavano gli erbivori e cioè che l'uomo apparteneva a questa catena alimentare biologica, dove ogni essere vivente, quando si decomponeva ritornava in ciclo. L'alchimia metallica (via secca) e quella degli Elixir o Quintessenze (via umida) fu riscoperta 0 0 9 2 0 0 9 2 nell occidente europeo nel tardo medioevo, in gran parte dalle traduzioni dell Alchimia 0 0 9 2 dell era della Magna Grecia e dalle tradizioni scientifiche arabe introdotte in Sicilia ed in Spagna L'interesse per l'alchimia caratterizzò fin dall'epoca delle prime traduzioni le corti: ed anche la curia papale non ignorò questo fenomeno, specialmente in quanto l'alchimia veicolava l'idea di un farmaco preziosissimo, elixir, quintessenza od oro potabile, che donava ai corpi umani l'incorruttibilità. Infatti nel corso del XIII secolo molta attenzione si era focalizzata, da parte dei papi e dei cardinali della curia romana, sulle tematiche concernenti il corpo umano. Le motivazioni di ciò, storiche ed antropologiche, sono state evidenziate negli studi di A. Paravicini Bagliani sul "corpo del papa", e conducono in ultima analisi ad una considerazione ravvicinata delle caratteristiche del potere papale in quell'epoca. Ancora per motivi religiosi dovuti alla difficoltà di integrazione con le concezioni sviluppate nell'Islam, gli studi alchemici furono proibiti dalla chiesa cristiana e gli alchimisti perseguitati e condannati dalla sacra inquisizione. Solo nel periodo del tardo medioevo in Europa, in alcuni casi rimasti famosi, gli studi alchemici furono approfonditi da personaggi
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Nuova Umanità 218 (2015): 68-92, 2015
Studi secenteschi, 2018
Atti DELLA ACCADEMIA ROVERETANA DEGLI AGIATI CCLXXI ANNO ACCADEMICO 2021 ser. X, vol. III, A, pp. 219-225, 2021
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in Parola. Una nozione unica per una ricerca multidisciplinare, 2019
Treccani.it - Lingua italiana, 2021