Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2019
…
3 pages
1 file
Ricordare la carriera di un accademico di tale levatura in poche righe è operazione ardua, se non impossibile. A partire dai primissimi lavori, pubblicati alla fine degli anni '50, Giuseppe Tavani (o meglio, Beppe, come tutti coloro che lo conoscevano erano soliti chiamarlo) è infatti divenuto un punto di riferimento ineludibile nel campo degli studi romanzi, grazie a un imponente numero di pubblicazioni capaci di coprire diversi ambiti, fra cui spiccano le letterature e lingue galego-portoghese, provenzale e catalana. Fra i numerosissimi titoli che hanno contribuito, talora in maniera decisiva, ad arricchire-e, nella maggior parte dei casi, ad aprire-il panorama degli studi galego-portoghesi non si possono non citare il Repertorio metrico pubblicato nel 1967 per le Edizioni dell'Ateneo e il volume Poesia del Duecento nella Penisola Iberica, uscito due anni dopo per gli stessi tipi; le edizioni critiche dei poeti Lourenço (1962) e Airas Nunez (1964); l'opera collettiva, coordinata assieme all'inseparabile compagna di una vita Giulia Lanciani, del Dicionário da Literatura Medieval Galega e Portuguesa (1993); e poi gli innumerevoli contributi usciti su rivista o in volumi miscellanei, fra cui spiccano gli interventi sulla tradizione manoscritta dei trobadores pubblicati nel 1967, 1979, 1980 e 1999, i quali inaugurarono un fecondo dibattito che ancora oggi appassiona gli specialisti. Come catalanista e lusitanista Tavani ha prodotto una mole di lavori di grande spessore e diffusione, fra cui si ricordano il volume Per una història de la Cultura Catalana medieval (1996) e i lavori sul Llibre de consolat de mar (1968-1970), sui giullari catalani (1995) o sulla narrativa breve (2007). Spicca in questo campo la sua importantissima attività di traduttore, che ha riguardato sia autori portoghesi di assoluto prestigio come Gil Vicente (1965) o Fernando Pessoa (1988), sia scrittori catalani moderni come Mercè Rodoreda o Blanca Busquets, resi accessibili al pubblico italiano grazie alle fini e attente traduzioni di Tavani. Non meno I
Corriere della Piana
RICORDO DI DOMENICO ZAPPONE Dopo Calogero, Costabile, Rio, un altro suicida nella cultura calabrese. di Natale Pace Dopo Calogero, Costabile, Rio, un altro suicida martirizza la cultura calabrese. Dai, dai, lu vitti, pigghia la fiocina! 'Nc'è puru la fimmina, accidilu, accidilu! Pigghia la fiocina, accidilu, accidilu, ahhhhh!!!! E pigghiaru la fimmineddha Drittu drittu 'ntra lu cori E lu sangu nni curia…. 1
La Cultura, 2011
segnamento ginevrino, di cui due passati a fare il vice-preside (1986-88), era rientrato in Italia, chiamato sulla cattedra di Filologia della Letteratura italiana all'Università La Sapienza di Roma. Ricordando la sua presenza scientifica in Svizzera, e la collaborazione che con lui ho avuto sull'arco di venti anni, non posso che iniziare da una nota personale. In comune, seppure in tempi diversi, avevamo gli studi alla facoltà di Lettere di Pavia e anche il direttore di laurea in Filologia italiana, Cesare Bozzetti. Il quale, informato del progetto che avevo di un dottorato svizzero e sentito il nome di Gorni, aveva annuito e, con la sigaretta tra le labbra, aveva pensosamente aggiunto: 'Posso scrivergli io'. Non lo fece mai; se ne scordò presto o fu vinto dalla pigrizia, che per simili cose provava irrimediabilmente. Intuendolo, telefonai a Gorni qualche tempo dopo, illustrandogli il progetto. Si disse interessato e mi chiese di vedere la tesi, che gli inviai. Era la fine di ottobre del 1981. Il giorno dei Morti, ricevetti una sua telefonata. Mia madre, passandomi il telefono, mi disse calma: 'È il professor Gorni da Ginevra'. Guglielmo aveva letto il lavoro e si diceva pronto a dirigere un eventuale dottorato. Fu molto generoso nei confronti del mio lavoro e mi chiese di vederci. Venendo dalla scuola di Cesare Bozzetti, non ero abituato ai complimenti. Lo raggiunsi a Ginevra qualche giorno dopo, nel suo studio al pian terreno in rue Daubin. Ricordo l'inizio del colloquio. Mi chiese: 'Che cosa fai per vivere?'. Non mi aspettavo una domanda tanto diretta. Risposi, dopo un attimo, che non lavoravo veramente; qualche supplenza, quando
Sezione Di Lettere, 2014
Franco Longoni è mancato nella sua Milano lo scorso 14 giugno. Vi era nato il 28 luglio del 1949. Dal padre Mario, compositore di operette, aveva ereditato la passione per la musica che lo aveva indotto a studiare il flauto traverso e a diplomarsi presso il Conservatorio di Milano. Dopo essersi laureato alla Statale in Letteratura greca con Dario Del Corno, ed aver estratto dalla sua tesi un articolo sulla storia del ditirambo uscito in «Acme» nel 1976, aveva cominciato ad insegnare nella scuola. Ben presto la sua fervida intelligenza e la sua passione per la letteratura di ogni epoca lo portarono ad interessarsi di libri antichi in genere e di autori italiani dal Seicento al primo Ottocento. Le modalità del suo esordio come italianista sono indicative del suo modo di lavorare e di intendere la ricerca. Verso la fine degli anni Ottanta, Longoni venne in possesso di un manoscritto appartenuto a Foscolo-già noto però malamente studiato-della traduzione lucreziana di Alessandro Marchetti. Foscolo vi aveva disseminato sui margini note e prove di traduzione oltre che copiato una primigenia redazione del sonetto Alla sera. Franco si rese conto subito dell'importanza del codice per la storia della poesia foscoliana e lo studiò a fondo in tale prospettiva, arrivando a concepire e confezionare un prezioso libretto intitolato Letture di Lucrezio, uscito per Guerini nel 1990. Vi raccolse l'edizione critica dei frammenti di traduzione e degli altri appunti foscoliani, compreso il sonetto citato, riunendo così tutti gli scritti di Foscolo relativi o ispirati al De rerum natura, cui antepose una
Materia Giudaica 27 (2022), pp. 5-8.
A biographical and intellectual profile of Italian-Slovenian Hebraist Angelo Vivian (1942-1991).
Condividiamo, a dieci anni dalla morte di fr. Cesare Cenci, il suo profilo bio-bibliografico curato da fr. Pacifico Sella, che ringraziamo.
in "Sapienza Razionalista: l'architettura degli anni '30 nella Città Universitaria", Coordinamento di Jolanda Nigro Covre, M. Carrera et al. (a cura di), pp. 118-121., 2013
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Geografie in gioco. Massimo Quaini: pagine scelte e bibliografia, 2012
Oriente Moderno, 2017
Routledge Resources Online - Medieval Studies, 2023
Memorie della Società Entomologica Italiana, 2015
Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo, https://www.ereticopedia.org/vincenzo-tizzani, 2024
Catalogo Mostra "Etruschifano. Mario Schifano a Villa Giulia: un ritorno (a cura di G. Tagliamonte e M.P. Guidobaldi), Collana Fondazione Pescarabruzzo Arte e CulturA diretta da Nicola Mattoscio, n. 64, 2019
"Studi di estetica", III serie, XL, 2012
Dizionario Biografico degli Italiani (DBI), vol. 81, pp. 425-427, 2014
La scomparsa di Guido Cavalcanti dal codice Vat. Lat. 3793, 2022
L'Africa romana: lo spazio marittimo del Mediterraneo occidentale: geografia storica ed economia: atti del 14.Convegno di studio , 7-10 dicembre 2000, Sassari, Italia-Roma, Carocci editore. V.1, p. 47-51, 2002