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2015, Cuadernos de Filología Italiana
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Nonostante sia noto l'interesse per la letteratura italiana da parte di Carmen Martín Gaite, e nonostante quest'interesse sia stato registrato da numerosi critici che ne hanno visto il riflesso nell'opera dell'autrice salamantina, l'influenza dell'opera di Italo Svevo non è mai stata studiata in maniera sistematica e approfondita. Eppure, la stessa Martín Gaite cita lo scrittore triestino come esempio. Nello studio che segue si vuole mettere in luce come La coscienza di Zeno costituisca, sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista tematico, l'intertestualità fondamentale della composizione di Ritmo Lento. Parole chiave: Svevo, Martín Gaite, intertestualità, influenze, Ritmo Lento. La coscienza di Zeno: Intertextuality in Ritmo Lento ABSTRACT One of Carmen Martín Gaite's interest was the Italian literature. There are many studies that focused their attention on the influence that this literature has in the Carmen Martín Gaite's work. But the influence of Italo Svevo is forgotten. In this work I want to focus my attention in the relationship between La coscienza di Zeno and Ritmo Lento.
La designazione della Coscienza di Zeno come 'autobiografia' non appare soltanto nella lettera a Montale, ma è già quella che usa il dottor S. nella Prefazione (cfr. idem, La coscienza di Zeno, in Romanzi, a cura di M. Lavagetto, con la collaborazione di F. Amigoni, N. Palmieri e A. Stara, Torino, Einaudi-Gallimard, 1993, p. 509: «io sperai che in tale rievocazione il suo passato si rinverdisse, che l'autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi»); nel Profilo autobiografico Svevo si serve di una perifrasi che in sostanza ribadisce il concetto: «E il romanzo è la storia della sua vita e delle sue cure» (cfr. idem, Racconti e scritti autobiografici, edizione critica con apparato genetico e commento di C. Bertoni, Saggio introduttivo e Cronologia di M. Lavagetto, Milano, Mondadori, 2004, p. 812). Quando poi è Zeno, nell'ultimo capitolo del romanzo, a dare una definizione di ciò che ha scritto, lo fa ripetutamente ricorrendo a 'confessioni' (cfr. idem, La coscienza di Zeno cit., pp. 865, 892), cioè riferendosi a un sottogenere dell'autobiografia. Mi sembra evidente insomma l'intenzione di catalogare il testo sotto una precisa etichetta di genere, così com'è evidente che tale intenzione rientri nel fondamentale gioco letterario e metaletterario intorno al quale Svevo sviluppa la cornice del romanzo e che del romanzo, a ben vedere, costituisce una delle cause efficienti. Di fronte a questa evidenza, stupisce che ci sia chi, come Eduardo Saccone, neghi che di autobiografia si tratti: «Zeno, è bene chiarirlo una volta per tutte, non narra la sua vita, non scrive la sua autobiografia: narra invece della sua malattia [corsivo dell'autore]» (cfr. Commento a «Zeno». Saggio sul testo di Svevo, Bologna, il Mulino, 1973, p. 66). 4 È l'istanza a cui rinvia ancora più esplicitamente, nel Diario, un pensiero del 1927: «Chi legge un romanzo deve avere il senso di sentirsi raccontare una cosa veramente avvenuta. Ma chi lo scrive maggiormente deve crederci anche se sa che non in realtà mai si svolse così» (cfr. I. Svevo, Racconti e scritti autobiografici cit., p. 760).
status quaestionis 27, 2024
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/status_quaestionis/issue/view/1681
About this book see http://www.giuliosavelli.eu/index.htm#Svevo
Con questo lavoro si vuole mettere a confronto il racconto lungo di Dostoevskij La mite e il romanzo La coscienza di Zeno di Svevo, evidenziando i tratti che accomunano le due opere e alcune difformità.
Critica Letteraria, 2023
Premessa pag. Elisabetta Abignente, Lo schiaffo del patriarca. Autorità e debolezza ne I Buddenbrook e La coscienza di Zeno » Ponendo a confronto due scene emblematiche e per certi versi speculari tratte da I Buddenbrook (1901) di Thomas Mann e La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923), l'articolo si propone di riflettere su alcuni nodi tematici che caratterizzano la relazione padre-figlio all'interno dei due romanzi-aspettativa e inadeguatezza, pressione e fragilità, forza e debolezza-e di mostrare come il carattere irrisolto del conflitto intergenerazionale si rifletta, in modo più o meno sotterraneo, nella costruzione del testo letterario e nella sua interpretazione. Parole chiave: I Buddenbrook; La coscienza di Zeno; relazione padrefiglio; fragilità dell'erede; instabilità semantica. ★ By comparing two emblematic and in part specular scenes from Thomas Mann's Buddenbrooks (1901) and Italo Svevo's La coscienza di Zeno (1923), this article aims to consider the father-son topos within the two novels-expectation and inadequacy, pressure and frailty, strength and weakness-and to show how the unresolved character of the generation conflict is subtly mirrored in the construction of the text and its interpretation.
ISSN 2282-5711, 2024
We address Zeno's paradoxes on motion, in the search for the coherence of becoming, defining step by step a becoming-theory.
Ermeneutica letteraria. Rivista internazionale, 2023
L’articolo presenta un’analisi psicosintetica de La coscienza di Zeno di Italo Svevo. Prima vengono introdotti i concetti principali della psicosintesi di Roberto Assagioli e poi si parla della subpersonalità dominante di Zeno Cosini, l’‘inerte’. Risulterà che ciò che manca a Zeno nel periodo maggiormente trattato è un vero ‘centro unificatore’ intorno al quale potrebbe avvenire la ricreazione della sua personalità autocosciente. Vedremo inoltre come certi avvenimenti drammatici condurranno l’irreligioso Zeno a occuparsi della religioone. Brief psychosynthetic analysis of the novel “Zeno’s Conscience” by Italo Svevo · The article presents a possible psychosynthetic analysis of the novel Zeno’s Conscience by Svevo. After explaining the basic concepts and ideas of psychosynthesis, the ‘inert’ subpersonality – the dominant one of Zeno Cosini in most of his life – is presented together with his spontaneous ‘disidentifications’. It will turn out that what Zeno lacks is a real ‘unifying center’ around which the recreation of his self-conscious personality could take place. We will also see how certain dramatic events lead Zeno to deal with religion.
Fabiana di Br azzà I l 31 agosto 1709 Apostolo Zeno, scrivendo da Venezia all'amico cremonese Francesco Arisi, 1 gli anticipava una sua nuova impresa letteraria tutta italiana : « Ben presto in Venezia si darà principio a stampare un Nuovo « Giornale de' Letterati d'Italia », in cui si darà notizia de' migliori Libri che vanno solamente in Italia o di Letterati Italiani […] usciti ne' nove primi anni di questo <corrente> secolo ». 2 L'epistolario zeniano, dal quale furono escluse le trenta lettere all'Arisi, conservate presso la Biblioteca civica di Cremona, 3 annovera, oltre a questa citata, altre testimonianze riguardanti la nascita del « Giornale » e la sua pubblicazione. Insieme forniscono un'idea degli auspici sotto i quali il « Giornale » avrebbe dovuto nascere. Un mese prima, infatti, scrivendo allo storico Uberto Benvoglienti, lo Zeno era più preciso circa i meccanismi di allestimento del « Giornale » : « Le do parte in primo luogo che in Venezia comincerà a stamparsi ben presto un nuovo Giornale de' letterati d'Italia, al quale porranno l'opera molti soggetti de' più accreditati che di qua da' monti or fioriscono. Io che sono interessato di affetto con molti di loro, mi sono preso il carico di somministrare loro e libri e notizie di quanto si va stampando in Italia nelle città più famose ». 4 Una ulteriore testimonianza del 1709 è in una lettera indirizzata ad Antonio Vallisneri a Padova nella quale lo Zeno poneva l'accento sui problemi della uniformità redazionale : « Vo trascrivendo il « Giornale », di cui ho in pronto tanto che basta per far quasi un secondo tomo ; ma bisogna ch'io raggiusti ogni cosa con un metodo istesso, che 1 Nato a Cremona (3 febbraio 1657-25 giugno 1743), si trasferì in seguito a Parma per frequentare gli studi giuridici ; si addottorò, tuttavia, a Pavia e strinse rapporti con il Muratori. Tra le sue opere, citate nelle lettere dello Zeno, ricordiamo la Cremona Literata seu in Cremonenses doctrinis et litterariis dignitatibus eminentiores chronologicae adnotationes, i, Parmae, 1702 ; ii, ibidem 1706 ; iii Cremonae 1741, nella quale pubblicò tutte le notizie biografiche e bibliografiche intorno ai personaggi della storia cremonese che si interessarono delle discipline letterarie ; cfr. Claudio Mutini, Arisi, Francesco, in Dizionario Biografico degli italiani (d'ora in avanti DBI), 1962, 4, pp. 198-201. 2 Cfr. Biblioteca Civica di Cremona (d'ora in poi BCCr), ms A.a 4.34 : trenta lettere di Apostolo Zeno a Francesco Arisi. Nella lettera datata « Venezia, li 20 gennaio », lo Zeno informa l'Arisi di aver ricevuto dal Muratori il primo dei tre tomi della Cremona Letterata, opera di cui si diede notizia nella « Galleria di Minerva », iv, 1704, p. 51 ; cfr. anche lettere dello Zeno datate : « Venezia, 17 xbre 1707 » ; « Venezia, 2 giugno 1708 » ; cfr. Francesco Arisi, Agl'Ill.mi Sig.ri miei Sig.ri Proni Col.mi | Li Sig.ri Autori del Giornale de' letterati d'Italia, Venezia, 1713, pp. 1-9 : « Siccome ascrivo a mio grande onore, che le SS. VV. Illustrissime siansi compiaciute di fare nel x loro Giornale un lungo discorso sovra il primo Tomo della mia Cremona Letterata ; così pure non che lamentarmi, debbo gloriarmi delle osservazioni da loro fatte ad alcune cose da me scritte, per averle Elleno degnate di prudentissime considerazioni ; anzi mi confesso obbligato in estremo al vedere queste osservazioni messe con tanta maniera loro propria, che à me sembrano più tosto favori, che opposizioni ».
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L'Illustrazione. Rivista del libro a stampa illustrato, 2017
Riccardo Renzi - Francesca Trapè, Svevo e la rivoluzione della narrativa europea: a cent'anni dalla pubblicazione di La Coscienza di Zeno, in Letteratura e Pensiero, n. 17, , 2023