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Il contributo intende fornire un quadro generale sintetico della concezione della giustizia in Agostino di Ippona, con una particolare attenzione per gli aspetti teologici.
Atti dell'Accademia "San Marco" di Pordenone, a cura di Paolo Goi e Giosuè Chiaradia, 2018
Despite the absence of a systematic theory of justice in his thought and despite his belonging to a historical and cultural context that was deeply different from ours, Augustine of Hippo (354-430) presents in his numerous writings many considerations that may be interesting for a reflection on current issues related to justice in the public sphere. This article briefly examines five themes: the relationship between justice and the state, the figure of the judge, death penalty, war, and legitimate defense.
Il problema della giustizia, a cura di Marco Ferrari, Milano – Udine: Mimesis (Filosofie, 531), 2017
A survey of the idea of justice in four medieval authors: Augustine of Hippo, Anselm of Canterbury, Thomas Aquinas and Meister Eckhart
Tesina del corso di Antropologia Teologica, 2013
Abstract "Il principio di imparzialità del giudice nell’opera di Isidoro di Siviglia Una costituzione della seconda metà del IV secolo, appartenente alla cancelleria di Graziano (CTh. 2.2.1, a. 376), vieta che si possa essere giudici in causa propria. Sancisce, in tal modo, uno dei principi cardine del diritto processuale, uno dei dogmi della giurisdizione. Rappresenta la base del principio dell’imparzialità del giudice espresso, ad es., nell’art. 111 della nostra Costituzione. Il divieto di Graziano non rappresenta un intervento innovativo, potendosi ravvisare dei precedenti a questa disposizione. Si fonda inoltre su un principio analogo in tema di testimonianza, risalente nel tempo, a cui lo stesso Graziano fa espresso rinvio, richiamando gli iura. Il precetto si trasmette attraverso la Consultatio, la Lex Romana Visigothorum (a cui dobbiamo la sua tradizione) la Lex Burgundionum e il Codice giustinianeo. Nel pensiero di Isidoro, influenzato, sotto il profilo giuridico, soprattutto dal diritto occidentale (Codice Teodosiano), troviamo echi di questo principio processualistico così fondante sul piano della iurisdictio? Esistono tracce di un’influenza della norma teodosiana? Nell’opera di Isidoro, sono le Sententiae, che tramandano una serie di precetti morali sulla figura dei giudici che, a mio giudizio, possono considerarsi attinenti al principio suddetto. Ho verificato infatti come il vescovo focalizzi la sua attenzione su criteri di equità e giustizia (da cui poi diramano altri parametri) che costituiscono il fondamento dei suoi precetti morali, tradotti in comportamenti giuridici. Gli stessi criteri fondanti delle norme romane sulla responsabilità del giudice. È presente anche uno specifico richiamo alla parzialità/imparzialità dell’organo giudicante. Inoltre illustrano le qualità del buon giudice che, solo attraverso alcuni comportamenti e caratteristiche determinate, può raggiungere nell’obiettività, la verità del giudizio. Il discorso sul potere, dei prìncipi e dei giudici, posto sul piano teologico, morale e cristiano, appare una trasposizione etica di principi giuridici. Le opinioni del vescovo di Siviglia traducono su un piano pedagogico-morale precetti normativi che, in tal modo, si ammantano di ulteriore autorità. La lettura delle Sententiae che propongo (sotto il profilo indicato), può giovare ad una conoscenza ulteriore del suo pensiero e, allo stesso tempo, a verificare una tradizione, anche celata, di principi romanistici. "
Frate Francesco, nuova serie, vol. 83, pp. 437-455, 2017
Uno degli attributi di Dio, che lo qualificano in modo inequivocabile, è la giustizia: Dio è, per eccellenza, giusto. Lo riconoscono tale sia le grandi religioni che il pensiero filosofico e teologico di ogni epoca. Se si mettesse in discussione la giustizia di Dio, verrebbe a cadere tutto l'impianto teoretico che argomenta l'affidabilità divina, e l'uomo, che sperimenta quotidianamente l'opposto della giustizia, sarebbe preda del non-senso. Perciò, a meno di prendere in considerazione un discorso critico su Dio o un attacco frontale alla divinità da parte di un pensiero che si definisce ateo, la giustizia di Dio è stata accolta unanimemente dalla cultura filosofica e teologica ancor prima che si precisasse in modo sistematico quella branca della metafisica che prese il nome di “teodicea”. Ciò su cui gli autori divergono è come vada intesa la giustizia divina, come si intrecci con la libertà umana e come si articoli con gli altri attributi di Dio, in particolare quelli della potenza, da un lato, e della bontà e misericordia, dall'altro. Nel presente articolo, si analizza il concetto di giustizia divina secondo la trattazione che ne fa il pensatore francescano Giovanni Duns Scoto, e viene evidenziato un “nodo concettuale” – quello della dannazione di Giuda – che a nostro avviso richiede il superamento della logica tradizionale per la sua piena comprensibilità.
I. Baglioni (a cura di), Saeculum Aureum: Tradizione e Innovazione nella religione romana di epoca augustea, 2016
Tra i cambiamenti più rilevanti che si verificarono nella società e nelle istituzioni romane nella seconda metà del I sec. a.C., il ritorno in auge del giuramento (sacramentum e iusiurandum) fu tra i più significativi. Gli effetti di questo fenomeno si manifestarono con forza durante il periodo augusteo, con interessanti ricadute nell'ambito del diritto privato.
Sapienza Legal Papers, 2024
The following lecture is a reinterpretation of some different contrasts that, since years, have become a part of juridical, ecclesiastic and public overview, starting from the interpretation of «Antigone», proposed by professor Beatrice Serra, who is focused on the conjunction «moral law-positive law» and the connection of this idea with the role of canon law. The main subject is a deep analysis between inner determinism in opposition to the freedom of choice in a law of reference. Moreover, there’s the theme of the antinomies determined by the comparison between consciousness and positive law. Thus, the contrast between Lex and Ius. The final proposal is the Canon law as a flexible system to solve some issues related to absolutism of the value of positive law, which cannot be an assumption of justice.
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2021
AA.VV., «Chiamati a libertà». L’idea cristiana e le sue contraffazioni, Glossa, Milano, pp. 197-219, 2016
Coltivare la misericordia, 2018
Rivista di Filologia e Istruzione Classica, 2020
Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2017
MicroMega online (Rileggiamoli insieme), 2017
Stato, Chiese e pluralismo confessionale
Aggiornamenti Sociali, 2007
Presenze filosofiche in Umbria, II. Dal Medioevo all’età contemporanea, a cura di A. Pieretti, Mimesis, Milano-Udine, 2012
Edinost in dialog, 2020
I. Pozzoni, «Giustizia» divina e «Falsa Giustizia» nel Mondo Piccolo di Giovanni Guareschi, in “Arenaria”, Editrice I.L.A.P.A.L.M.A., Palermo, n.13, Nuova Serie, 2018, 12-18.
axismundi.biz, 2010
Il salterio e il libro di Giobbe, 2020