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Le Chartae Vulgares Antiquiores intendono descrivere, sotto l'aspetto della storia della lingua e della scrittura, la fase del primo formarsi di una tradizione scrittoria del volgare in area italoromanza mediante la riproduzione e l'edizione commentata delle testimonianze più antiche, che saranno raccolte in una serie di Fascicoli dedicati ai principali centri di produzione delle varie regioni d'Italia.
Atti del Convegno di Studi “La comunicazione parlata”, Napoli 23–25 Febbraio 2006, 2007
In questo lavoro si vogliono estrapolare alcuni fitonimi introdotti da vulgo dicitur e simili (dicuntur Bonon., Italis, Thuscis ecc.) per: a. evidenziare la consapevolezza che nel Cinquecento si ha dei diversi livelli di lingua anche in un settore così ‘tecnico’; b. verificare la persistenza nei dialetti e nell’italiano comune odierni dei fitonimi del ‘parlato’ cinquecentesco registrati dall’Aldrovandi. Alcuni esempi mostrano la stratificazione.
Prima di affrontare l'argomento proposto in questo saggio, mi pare innanzitutto opportuno svolgere una breve premessa: il tema del convegno ADI 2008, Il moderno e la modernità. La letteratura italiana, potrebbe certamente essere interpretato nell'accezione più comune e dunque nell'ottica di verificare come gli elementi più caratterizzanti di quelle che i contemporanei interpretano come manifestazioni della modernità, per esempio gli aspetti del progresso scientifico e tecnologico, ovvero del cambiamento dei costumi in ambito sociale, trovino una loro esplicitazione in letteratura.
La viabilità antica nei Campi Flegrei, 2011
Introduzione al capitolo XVIII del libro di Alessandro Giuliani "La viabilità antica nei Campi Flegrei". In questa introduzione viene rievocata a grandi linee l'essenza della Flotta imperiale di Miseno, la più potente ed importante delle flotte permanenti dell'antica Roma.
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2022
"Descrizione dei testi costituenti il fondo Pullé dell’Archiginnasio", «L'Archiginnasio», Vol. 102 (2007), pp. 493-513.
Il fondo Pullé conservato presso la Biblioteca comunale dell'Archiginnasio consta di 37 volumi a stampa, quattro manoscritti originali, di uno dei quali resta pero soltanto l'ultima carta, e nove volumi contenenti Ie riproduzioni fotografiche di altri cinque manoscritti. Nel presente lavoro si intende fornire una descrizione per quanto possibile esauriente di tale materiale. Franceschini, Marco. “Descrizione dei testi costituenti il fondo Pullé dell’Archiginnasio.” L'Archiginnasio. Bollettino della biblioteca comunale di Bologna 102 (2007): 493-513.
www.theorein.it
poi confluiti nel libro La Bibbia. Appunti per una introduzione sistematica. I- VT
Hormos. Ricerche di storia antica, 2020
Politeiai riconsiderate: brevi note 'storiche' a margine di due recenti libri 1. Introduzione o ragionamenti preliminari Le Athenaion Politeiai dello Pseudo-Senofonte e di Aristotele rappresentano due opere del tutto singolari nella letteratura greca: si tratta di scritti di prosa storico-politica che non smettono di suscitare l'interesse dei lettori e il dibattito degli studiosi; ciò è dovuto in buona parte all'ampiezza e alla complessità della materia così come alla varietà delle prospettive utilizzate dagli autori che le scrissero. Da questo punto di vista non sorprende la pubblicazione, nello stesso anno, di due libri votati allo studio di queste due opere: sono due volumi differenti tra di loro per natura ed impostazione, proprio a testimoniare la molteplicità di approcci possibili per lo studio delle due Athenaion Politeiai. Il primo libro, che si intitola Athenaion Politeiai tra storia, politica e sociologia: Aristotele e Pseudo-Senofonte (Led Edizioni, Milano 2018), è una raccolta di saggi a cura di Cinzia Bearzot, Mirko Canevaro, Tristano Gargiulo e Elisabetta Poddighe (d'ora in poi Bearzot et alii): esso rappresenta gli atti dell'omonimo convegno internazionale di studi tenutosi a Cagliari dal 10 al 12 maggio del 2017. L'altro invece è un'edizione (Mondadori, Fondazione Lorenzo Valla, Milano 2018) della Costituzione degli Ateniesi dello Pseudo-Senofonte a cura di Giuseppe Serra, tra i massimi studiosi di questo scritto antico 1 , comprendente il testo in greco, la traduzione in italiano e il commento storico-filologico: nel libro è contenuto anche un saggio inedito di L. Canfora, con lo scopo di offrire al lettore, come si legge nella premessa di Gargiulo 1 Oltre all'opera in questione, che abbrevio qui come SERRA 2018a, occorre segnalare senz'altro dello stesso studioso una precedente edizione critica (SERRA 1979a) e un importante studio pubblicato nello stesso anno (SERRA 1979b); vedi anche SERRA 1978/9; 2012-2013 e il saggio contenuto nella raccolta, che qui prendo in esame, di BEARZOT et alii e che indico come SERRA 2018b.
L. Loschiavo / G. Mancini / C. Vano (curr.), «Novellae Constitutiones. L’ultima legislazione di Giustiniano tra oriente e occidente da Triboniano a Savigny». Atti del Convegno internazionale (Teramo, 30-31.10.2009), 2011
English - The oldest testimonies of the Justinian Novel’s collection in unabridged latin version (Authenticum) show that the medieval tradition of this text remained extremely floating until Accursius’s age. Differences concern non only the number of the constitutions (between 93 and 133) but also their sequence. It’s difficult to explain how the Glossators decided which constitutions to consider and which to exclude. The reason why of such fluidity lays probably in the critical position hold by Irnerius about the Authenticum. An ancient gloss (conserved till us in two versions) confirm the legend according to what the Bolognese master questioned the authenticity of the Authenticum. His skepticism was based on both philological and juridical arguments and there is no matter to believe that he changed his mind. In spite of that he was interested in Authenticum and he draws the authenticate from it. How could we explain such a contradictory approach? It’s possible that – having read in the Const. Cordi how the Tribonian’s commission worked on the redaction of the Codex repetitae praeletionis – Irnerius thought that the novellae constitutiones couldn’t be compared with the constitutions of the Codex: it was missing such an treatment. Irnerius could have thought to realize by himself this work of selection, revision and refinement of the ‘new’ constitutions that, by the time, Justinian attributed to Tribonian. Italiano - L’analisi dei più antichi manoscritti rivela come la tradizione medievale della collezione di novellae in versione integrale latina (Authenticum) sia rimasta estremamente fluttuante sino all’epoca di Accursio. Le varianti riguardano sia il numero di novelle presenti in ciascun testimone (da 93 sino a 133) sia l’ordine in cui le stesse sono disposte. È difficile comprendere i criteri che guidarono i singoli maestri della glossa nella selezione delle costituzioni da considerare. È possibile che una simile variabilità dipenda dalla posizione assunta da Irnerio di fronte al Liber Authenticorum. Una glossa (a noi giunta in due versioni) conferma l’antica tradizione secondo cui il caposcuola bolognese avrebbe dubitato dell’autenticità dell’Authenticum. Le motivazioni di Irnerio riguardano sia il profilo filologico sia quello giuridico e nulla fa pensare che egli abbia mai cambiato opinione. Ciò nondimeno Irnerio lavorò sull’Authenticum e ne trasse le authenticae. Come spiegare un simile contraddittorio atteggiamento? Forse, leggendo nella Const. Cordi dell’attività svolta dai commissari di Triboniano durante la preparazione del Codex repetitae praelectionis, Irnerio ritenne che le novellae constitutiones – che non avevano ricevuto analogo trattamento – non potessero equipararsi alle norme contenute nel Codex. Irnerio potrebbe allora aver pensato di svolgere personalmente quel lavoro di selezione, rielaborazione e raffinamento delle ‘nuove’ costituzioni che, a suo tempo, Giustiniano aveva affidato a Triboniano.
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Annuario Associazione Storica del Medio Volturno, 2018
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«Per leggere», VII (2007), 2007
"Charta (sporca)" in "Poesie": la funzione proemiale di un testo pasoliniano «retroattivo», 2023
"Versants", 61, 2, fascicolo italiano, 2014, pp. 89-103
Guida accademica, 2021
ALLE PENDICI DEI COLLI ALBANI, 2019
Archivi del mondo moderno Pratiche, conflitti, convergenze (a cura di A. Buono e M. Giuli), 2020
Istituto di Studi Atellani, Frattamaggiore, Naples & Copernican Editions, 2018
«Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari», a. 32, pp. 5-28, 2018
Prometheus, 2019