Conferences by Lorenzo Gagliardi
I webinar si terranno su piattaforma Microsoft Teams. Per partecipare è necessario registrarsi, i... more I webinar si terranno su piattaforma Microsoft Teams. Per partecipare è necessario registrarsi, inviando almeno due giorni prima dell'evento una mail all'indirizzo
Le principe pacta sunt servanda et les contrats réels innomés dans la pensée des juristes médiévaux
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CONVEGNO INTERNAZIONALE-CONGRÈS INTERNATIONAL
CITTADINANZA E NAZIONE IN PROSPETTIVA STORICA
CITOY... more CONVEGNO INTERNAZIONALE-CONGRÈS INTERNATIONAL
CITTADINANZA E NAZIONE IN PROSPETTIVA STORICA
CITOYENNETÉ ET NATION. APPROCHE HISTORIQUE
Università degli Studi di Milano
Via Festa del Perdono 3, Aula 113
28-29 maggio 2018
Presiede e introduce: Prof. Lauretta Maganzani. RELAZIONI: Prof. David Kremer (Université Paris D... more Presiede e introduce: Prof. Lauretta Maganzani. RELAZIONI: Prof. David Kremer (Université Paris Descartes) La constitution des communautés latines de 493 av n.è à 212 de n.è.; Prof. Lorenzo Gagliardi (Università degli Studi di Milano) Il sistema normativo dei municipi italici più antichi; Prof. Edward Bispham (University of Oxford) La redazione degli statuti municipali nel I secolo a.C.: alcuni ripensamenti. Dibattito
Books by Lorenzo Gagliardi
The essays collected in this volume are meant to honor Alberto Maffi, two years after his retirem... more The essays collected in this volume are meant to honor Alberto Maffi, two years after his retirement. They are all on Greek law, the subject to which professor Maffi has devoted most of his life and scholarship. The papers, whose authors are among the most eminent scholars from all over the world, deal with the main topics of ancient Greek law (private law, criminal law, constitutional law), and range from archaic and hellenistic Greece to Egypt in Roman times. The title of this Festschrift, Dike, celebrates the first international journal in Greek and Hellenistic law that Alberto Maffi established with Eva Cantarella.
STUDI SULLA LEGITTIMAZIONE ALLA QUERELA INOFFICIOSI TESTAMENTI IN DIRITTO ROMANO E BIZANTINO, 2017
Lo studio affronta alcuni aspetti inerenti al tema della legittimazione attiva e passiva ai proce... more Lo studio affronta alcuni aspetti inerenti al tema della legittimazione attiva e passiva ai processi di querela inofficiosi testamenti. Il volume si sviluppa lungo quattro capitoli. Il primo ha per oggetto le norme fondamentali sulla legittimazione alla querela. Il secondo esamina le conseguenze che si verificavano quando l’azione era esercitata da un soggetto non legittimato. Il terzo tratta della disciplina del diritto di accrescimento tra legittimati attivi. Il quarto, infine, analizza un frammento delle Quaestiones di Paolo, D. 5.2.19 (lex “Mater”), molto noto e incluso dal Medio Evo, per la sua difficoltà, tra le cosiddette leges damnatae. Di tale testo viene proposto un tentativo di spiegazione nuovo, inquadrando il passo dal punto di vista dei problemi legati alla legittimazione attiva e passiva alla querela inofficiosi testamenti. Sotto il profilo cronologico, l’indagine ha come punto di partenza il diritto classico, ma, per i singoli temi affrontati, ne segue gli sviluppi fino al diritto giustinianeo e poi a quello bizantino dei Basilici e dei relativi scolii. È parso all’autore che, in relazione al tema trattato, lo studio di tali fonti bizantine risulti di utilità ai fini di una migliore comprensione dei testi classici.
Proprietà letteraria riservata. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzi... more Proprietà letteraria riservata. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale e parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, le fotocopie e altro) sono riservati per tutti i paesi.
A metà del II secolo a.C. Roma non aveva più nemici esterni, ma il perfetto meccanismo politico-i... more A metà del II secolo a.C. Roma non aveva più nemici esterni, ma il perfetto meccanismo politico-istituzionale della Repubblica cominciò a logorarsi di fronte alle istanze delle rinnovate compagini della società, mentre il Senato era arroccato su posizioni di chiusura contro ogni tentativo di rinnovamento. Le crescenti tensioni interne e l’antagonismo tra i leader mi¬litari si tramutarono in una lotta prima politica e poi armata, dividendo Roma in fazioni che si affrontarono nella guerra civile. Seguì l’epoca dalle congiure e dei complotti per conqui¬stare la supremazia di una nazione che non voleva riconoscersi più negli antichi valori dei padri. Giulio Cesare tentò di porre fine al caos con la sua dittatura in odore di monarchia, ma questo sogno svanì alle Idi di marzo del 44 a.C. Finché non comparve sulla scena Ottaviano, che avrebbe assunto con il nome di Augusto i poteri assoluti fondando un vero e proprio impero, anche se camuffato da repubblica.
Cosa portò un piccolo insediamento sul Tevere a diventare padrone del Mediterraneo e poi di tutta... more Cosa portò un piccolo insediamento sul Tevere a diventare padrone del Mediterraneo e poi di tutta l’Europa occidentale, dell’Africa settentrionale e del Vicino Oriente? Gli storici continuano a interrogarsi sui fattori che fecero di Roma la grande potenza che fu. Il periodo che va dalla fine della monarchia dei Sette Re (509 a.C.) alla metà del II secolo a.C. segna non solo la grande espansione di Roma nel Mediterraneo, ma anche l’apogeo della Repubblica, una forma di governo unica nella sua struttura e nella sua costituzione. Alla coesione politica interna si affiancò una serie di leader militari, come Scipione l'Africano, il vincitore di Annibale, che seppe vincere in terra e per mare, in nome di quei valori della Romanitas (l’eroismo, il senso dello Stato, la religiosità etica, il rispetto degli antichi costumi, la lealtà verso il prossimo, la patria e le istituzioni) che garantirono la continuità nel governo e nelle imprese belliche.
Nel volume, dedicato all’analisi e alla riflessione storico-giuridica sugli eventi romani degli a... more Nel volume, dedicato all’analisi e alla riflessione storico-giuridica sugli eventi romani degli anni 52-50 a.C., si individuano il preciso contenuto e le precise finalità politiche degli atti normativi fatti approvare in quel periodo per iniziativa di Cesare e di Pompeo (plebiscitum X tribunorum de petitione Caesaris, lex Pompeia de provinciis, lex Pompeia de iure magistratuum). Attraverso la lettura diretta delle fonti, da Svetonio a Dione Cassio, da Cicerone a Marco Celio Rufo, la ricerca interroga i testi antichi, offrendone un’interpretazione innovativa.
Raccolta di Scritti di Eva Cantarella
Antonio Meola Sull'invalidità causata da lesioni. Appunti sulla tutela giuridica dell'offeso tra ... more Antonio Meola Sull'invalidità causata da lesioni. Appunti sulla tutela giuridica dell'offeso tra esigenze di reazione penale e pretese di ristoro a carattere risarcitorio ...
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Conferences by Lorenzo Gagliardi
CITTADINANZA E NAZIONE IN PROSPETTIVA STORICA
CITOYENNETÉ ET NATION. APPROCHE HISTORIQUE
Università degli Studi di Milano
Via Festa del Perdono 3, Aula 113
28-29 maggio 2018
Books by Lorenzo Gagliardi
CITTADINANZA E NAZIONE IN PROSPETTIVA STORICA
CITOYENNETÉ ET NATION. APPROCHE HISTORIQUE
Università degli Studi di Milano
Via Festa del Perdono 3, Aula 113
28-29 maggio 2018
L’autore sottolinea l’importanza della lex Iulia de civitate del 90 a.C. per il diritto privato dei municipi italici più antichi, sostenendo che tale legge concesse la cittadinanza ai Latini e agli Italici a condizione che essi accettassero quello che l’autore denomina un fundus fieri «generale»: vale a dire l’applicazione non di singole leggi romane, ma dell’intero diritto privato romano. Prima del 90 a.C., al contrario, come mostrano, tra gli altri, i casi di Capua e di Cuma, era normale per i municipes l’applicazione di un diritto privato ampiamente basato sulle consuetudini locali. Il diritto privato romano veniva introdotto nelle comunità locali con leges inviate da Roma, le quali autorizzavano – per quanto da esse non disciplinato – l’impiego del diritto locale, realizzando così un sistema misto.
Parole chiave: municipes, lex Iulia de civitate, civitas, fundus fieri, droit privé romain, droit privé local
The essay contains reflections on information derivable from the treaty between the Romans and the Lycians in 46 B.C.E. In the first place, it contests the dominant opinion that "praetor qui inter peregrinos ius dicit" was the official title of the peregrine praetor until the Augustan period and that "praetor qui inter cives et peregrinos ius dicit" was his official title from the Augustan period onward. It is then held that some cases of plagium were punished by death since the lex Fabia in the 1st century B.C.E. In closing, comments are made in regard to the provisions contained in lines 32-43 of the treaty in the matter of jurisdiction.