Rita Fulco
Rita Fulco is Associate Professor at the Department of Ancient and Modern Civilizations at the University of Messina where she teaches philosophical hermeneutics and philosophies of the 20th Century. She was postdoc fellow in Theoretical Philosophy, from 2016 to 2021 at Scuola Normale Superiore, Pisa. She qualified as Full Professor in Political Philosophy (ASN 2023); Associate Professor in Theoretical Philosophy (ASN 2015 and 2018), Political Philosophy (ASN 2014, 2018) and Moral Philosophy (ASN 2014). She works on the theoretical, religious, ethical, and political aspects of contemporary Continental philosophy. Her publications include: Corrispondere al limite—Simone Weil: il pensiero e la luce (2002); Il tempo della fine: L’Apocalittica messianica di Sergio Quinzio (2007); Essere insieme in un luogo: Etica, politica, diritto nel pensiero di Emmanuel Levinas (2013); and Soggettività e potere: Ontologia della vulnerabilità in Simone Weil (2020). She has edited the volume Contemporanei della fine del mondo. Saggi su Manlio Sgalambro (2023). She has also coedited various volumes such as L’Europa di Simone Weil (2019), with T. Greco; Sull’evento: Almanacco di Filosofia e Politica 4 (2022), with A. Moresco; Martirio e testimonianza. Saggi di filosofia, storia e teologia politica (2023), with B.M. Esposito. Her recently published articles include: “Emmanuel Levinas: A Philosophy of Exodus,” in The Pertinence of Exodus, eds. S. Gorgone and L. Mackowitz (2019); “Life and Useless Suffering,” in Rethinking Life, ed. S. Benso (2022); and “Crítica y productividad de las instituciones: el quiasmo entre Roberto Esposito y Michel Foucault,” in Dorsal: Revista de estudios foucaultianos, no. 14 (2023); “Geofilosofia mediterranea. Pensiero e politica del ‘mare di mezzo’,” Logoi.ph – Journal of Philosophy, no. 24 (2024).
Pagina isitituzionale:
https://unime.unifind.cineca.it/individual?uri=http%3A%2F%2Firises.unime.it%2Fresource%2Fperson%2F10174
Orcid ID
https://orcid.org/0000-0002-2080-5776
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Books by Rita Fulco
soggetto pronto a sacrificarsi in nome della fede o di una causa, la figura del
martire è sempre più al centro della riflessione filosofica, politica e religiosa.
L’unicità della vita e la capacità di metterla in gioco costituiscono il nucleo
del martirio, anche quando inteso come testimonianza. Quasi che l’atto del
testimoniare comportasse, in qualche misura, il mettere in gioco la vita.
Il volume offre un’ampia e ricca riflessione critica e interdisciplinare,
con l’obiettivo di evidenziare la plurivocità dei concetti di martirio e
testimonianza. Dai saggi emergono differenti prospettive di analisi che
spaziano dalla rappresentazione simbolica e artistica della morte subìta,
alla sua relazione con il potere e con la violenza; dalla questione, cruciale,
della sovranità politica e dei suoi limiti, alla sua contestazione attraverso la
testimonianza
Cosa significa essere vulnerabili? In che senso possiamo definire la vulnerabilità come ciò che è più proprio dell'essere umano? In che relazione sta la vulnerabilità, la possibilità, cioè, di essere feriti, soggetti a un vulnus - a ogni tipo di vulnus, fisico, psichico, sociale -, con l'esposizione a un fuori che può nutrirci o distruggerci? Simone Weil si interroga su tali questioni a partire dalle differenti forme assunte dal malheur, la sventura, concetto attorno al quale ruotano le sue ricerche. Che tipo di soggettività può farsi carico del malheur e della vulnerabilità degli esseri umani? Che rapporto c'è tra potere e malheur? La filosofia, per Simone Weil, è «cosa esclusivamente in atto e pratica». Non si può, dunque, prescindere, per rispondere a tali questioni teoretiche, dal costante riferimento non solo alla "disciplina spirituale", centrale per Simone Weil, ma anche alla politica, e, in particolare, al rapporto tra diritti e obblighi, pietra angolare per la costruzione di un mondo sempre più giusto
Papers by Rita Fulco
soggetto pronto a sacrificarsi in nome della fede o di una causa, la figura del
martire è sempre più al centro della riflessione filosofica, politica e religiosa.
L’unicità della vita e la capacità di metterla in gioco costituiscono il nucleo
del martirio, anche quando inteso come testimonianza. Quasi che l’atto del
testimoniare comportasse, in qualche misura, il mettere in gioco la vita.
Il volume offre un’ampia e ricca riflessione critica e interdisciplinare,
con l’obiettivo di evidenziare la plurivocità dei concetti di martirio e
testimonianza. Dai saggi emergono differenti prospettive di analisi che
spaziano dalla rappresentazione simbolica e artistica della morte subìta,
alla sua relazione con il potere e con la violenza; dalla questione, cruciale,
della sovranità politica e dei suoi limiti, alla sua contestazione attraverso la
testimonianza
Cosa significa essere vulnerabili? In che senso possiamo definire la vulnerabilità come ciò che è più proprio dell'essere umano? In che relazione sta la vulnerabilità, la possibilità, cioè, di essere feriti, soggetti a un vulnus - a ogni tipo di vulnus, fisico, psichico, sociale -, con l'esposizione a un fuori che può nutrirci o distruggerci? Simone Weil si interroga su tali questioni a partire dalle differenti forme assunte dal malheur, la sventura, concetto attorno al quale ruotano le sue ricerche. Che tipo di soggettività può farsi carico del malheur e della vulnerabilità degli esseri umani? Che rapporto c'è tra potere e malheur? La filosofia, per Simone Weil, è «cosa esclusivamente in atto e pratica». Non si può, dunque, prescindere, per rispondere a tali questioni teoretiche, dal costante riferimento non solo alla "disciplina spirituale", centrale per Simone Weil, ma anche alla politica, e, in particolare, al rapporto tra diritti e obblighi, pietra angolare per la costruzione di un mondo sempre più giusto
Comitato scientifico:
Roberto Esposito
Rita Fulco
Alberto Martinengo
Laura Cremonesi
Bianca Maria Esposito