Videos by Antonella TIBURZI
La storia della comunità ebraica di Brody durante l'occupazione nazista. Il saggio racconta tutte... more La storia della comunità ebraica di Brody durante l'occupazione nazista. Il saggio racconta tutte le fasi che hanno caratterizzato le fasi precedenti, contestuali e successive allo sterminio.
Le vicende della comunità sono raccontate attraverso le fonti primarie naziste e quelle memorialistiche dei pocbi sopravvissuti. Pedagogy of history of Shoah by Antonella TIBURZI
Come funzionava il sistema dello sfruttamento del lavoro forzato? Quali strumenti didattici posso... more Come funzionava il sistema dello sfruttamento del lavoro forzato? Quali strumenti didattici possono essere utilizzati per svolgere un percorso di lezioni in classe? Il presente testo suggerisce delle indicazioni formative e pedagogiche utili alla spiegazione dell'evento storico.
Esso è destinato normalmente alla classe V°.
Nazionalsocialism by Antonella TIBURZI
Klaus Barbie fu il responsabile della deportazione e dello sterminio di migliaia di ebrei frances... more Klaus Barbie fu il responsabile della deportazione e dello sterminio di migliaia di ebrei francesi. La sua storia e la sua memoria a Lyon è oggetto di studio e di indagine memorialistica e giudiziaria. Era essenzialmente un militare sadiico che si distinse anche per l'uccisione di tanti bambini.
History of Shoah by Antonella TIBURZI
Un mondo estinto La comunità ebraica di Brody e il suo destino, 2020
Ombre corte, 2020 L'AUTRICE ne discute con CARLO SALETTI Tra i sei milioni di ebrei assassinati c... more Ombre corte, 2020 L'AUTRICE ne discute con CARLO SALETTI Tra i sei milioni di ebrei assassinati ci sono anche i nove mila della importante e antica comunità di Brody, che tra il 1941 e il 1944 furono quasi totalmente annientati nelle strade della loro città, e poi nel ghetto, nelle loro abitazioni, nelle loro scuole, nelle sedi delle loro associazioni giovanili, nei campi di lavoro forzato e nei campi di sterminio di Bełźec e Majdanek. Ciò fu possibile anche grazie al fondamentale collaborazionismo degli ultranazionalisti ucraini, animati da antico antisemitismo. Nelle ultime settimane di guerra, i superstiti ebrei organizzarono una resistenza all'interno del ghetto per accelerare la ritirata dei nazisti, ma le Einsatzkommando delle SS risposero compiendo uno dei più grandi massacri della storia della Shoah, che non risparmiò nemmeno i ragazzi e le ragazze nascosti nei rifugi. I pochi superstiti di Brody lasciarono l'Europa orientale perché nuovamente vittime dell'antisemitismo del dopoguerra. Tra Israele e gli Stati Uniti costituirono il gruppo degli "ex residenti di Brody" e diedero vita al progetto Yitzkor Sefer shel Brod (Il libro della memoria di Brody), testo indispensabile per ricostruire i fatti avvenuti tra settembre 1941 e luglio 1944, e per cogliere il profondo legame con la loro comunità. Ripercorrendo minuziosamente la distruzione della comunità, il lavoro di Antonella Tiburzi descrive la pianificata ferocia dei nazisti e dei loro complici ucraini, facendo emergere il mondo culturale e intellettuale di quella humanitas estinta con la Shoah.
Das Ghetto von Brody , 2015
Die Zerstrorung der Ghetto von Brody in Galizien.
Eyn vogn shikh…… "The activism and the desperation in the poems of Avraham Sutzkever" Sutzkever w... more Eyn vogn shikh…… "The activism and the desperation in the poems of Avraham Sutzkever" Sutzkever was one the most Yiddish Poet, maybe the biggest as some critics reported and he had also many other qualities: a hero of the Vilna ghetto, a witness at the Nurnberg's Trial and the voice of Yiddish literature in Israel. He was a great artistic, political and human personality and a ardent fighter of the poetic words. He was able to transform the experience of the Shoah into poetry. He was a defender of the Jewish/ Yiddish culture in Europe and then in Israel. His works retraced the events of which he was the victim and protagonist, seeking a poetic register in which he could return to life and justice the assassinated Jews. He worked with and to the words, he formed them in his willing, he exploited them in a expressive research. The poems of the war's years reveal the search for value of words a really unique poetic style. His deep consciousness of the "saving" power of poem of those educational years will be disrupt brutally by the outbreak of WWII. In 1939 with the Nazis invasion of Poland and the Lithuania will be under the Red Army, Sutzkever will be "unpleased" to the Soviet authorities cause his too esthetic poetry. He will try to obtain a visa for Palestine but in 1941 Nazis invaded Lithuania and every effort failed. In the first months the Nazis killed almost ¾ of the Jewish population in about 800.000 and the survived 20.000 were closed in the ghetto which were oppressed and were victims of the German Aktionen. In no other European places the Nazis killed so many Jews in a short time: about the 95% , 760.000 Jews were eliminated in three years. The Shoah of the Lithuanian Jews took place in the forest of Ponary [Ponar in Yiddish], very close to the city. From this time we have the first connection between the poems and the history of Shoah. In the same woods in which S. was inspired in his verses of poetic romanticism, now the victims have to dig huge graves. In that same admired and poetic nature, the Jews are then killed with bursts of machine-gun. In this wood on April 6 th 1943 were assassinated about 4000 Jews and 10 Jews were ordinate to dig graves for them. There about 500 persons to grave and other were along the river or in the forest. The same natural forest of the Sutzkever's poetic was the place of the Lithuanian Jewish Destruction. Among the victims also the mother and the newborn son of poet. He will wrote two masterpieces poems for them: "Eyn vogn shikh" and "Tsum kind". The poet was forced to hid in chimney where he could lie down only and where he did a small hole in the sheet metal for having some rays of light for composing verses. He run the risk to die many times by German weapons but even if in very harsh conditions he never gave up to write and compose verses either in hiding places or in the forest with the partisans. He hid the manuscripts to some trusted friends or somewhere. He dated every poem as need to testimony, giving in this way a very important and precious historical report of the ghetto's conditions.
Forced labour by Antonella TIBURZI
Il campo di Gusen. Il lavoro forzato di migliaia e migliaia di uomini. Gusen fu anche il campo di... more Il campo di Gusen. Il lavoro forzato di migliaia e migliaia di uomini. Gusen fu anche il campo di destinazione per molti ebrei sopravvisuti ad Auschwitz che firono nel lager austriaco dopo la Marcia della Morte.
Storia di Mauthausen e sotto campi. La Memoria nel 70° anniversario della Liberazione.
Aktion T4. by Antonella TIBURZI
Il primo sterminio nazista. Le vittime erano malati di mente, portatori d'handicap o semplicement... more Il primo sterminio nazista. Le vittime erano malati di mente, portatori d'handicap o semplicemente coloro che non rispondevano ai razzisti parametri nazisti. Circa 100.000 uomini, donne e bambini furono assassinati negli Anstalten nei territori del Terzo Reich.
Shoah in Italy by Antonella TIBURZI
La prima deportazione dall'Italia del 16 settembre 1943 verso Auschwitz. Erano uomini e donne di ... more La prima deportazione dall'Italia del 16 settembre 1943 verso Auschwitz. Erano uomini e donne di grande importanza per la cultura, l'economia e la società sudtirolese.
Israel 1933-1948 by Antonella TIBURZI
Lo sterminio e l'uomo mediocre 1961-2011. Il processo al criminale nazista Adolf Eichmann A 50 an... more Lo sterminio e l'uomo mediocre 1961-2011. Il processo al criminale nazista Adolf Eichmann A 50 anni dall'arresto di Adolf Eichmann, avvenuto l'11 maggio 1960 a Buenos Aires ad opera dei servizi segreti israeliani, la storiografia ci ha consegnato un evento e una interpretazione dei fatti particolarmente importante, non soltanto perché si è trattato del processo ad una delle figure più importanti dell'apparato nazista, ma anche perché si è voluto, grazie alla preparazione e all'accurata indagine dei procuratori, coinvolgere la vittima nella figura del testimone. Negli altri processi, Cracovia, Norimberga o Francoforte, i superstiti non erano stati quasi mai interessati. Gli imputati venivano interrogati, accusati e poi condannati ma negli atti non figurano mai i testimoni o i famigliari dei deceduti. La storia che emerge dalle udienze è tratta sostanzialmente dal rapporto tra il carnefice e il giudice. Si esclude quindi quasi totalmente il perseguitato, la vittima o il superstite. Essi vengono chiamati in causa solamente quando si tratta di confermare le prove di accusa. Insomma colui che ha sofferto, patito, perso e vissuto il male è "utile" solo dal punto di vista giuridico, burocratico o legale. Il crimine subito è un fattore secondario. Ecco perché questo processo ha una valenza unica: riuscì a legare Storia e Memoria nel medesimo tempo, spazio e contesto. Ma in che anno cominciò il processo Eichmann? Effettivamente iniziò subito dopo la guerra, quando il superstite Simon Wiesenthal dopo aver ritrovato le forze, nel fisico e nello spirito, solo tre settimane dopo la liberazione del campo di Mauthausen, il lager dove era stato prigioniero, si presentò di fronte all'Ufficio crimini di guerra statunitense e disse: <<mi avete liberato, mi avete salvato la vita,m a non so che farmene; non ho niente e nessuno per cui vivere. Ho visto molte cose e ho buona memoria. Uomini e donne sono stati uccisi davanti ai miei occhi. Posso fornirvi nomi, date e, in qualche caso, anche indirizzi. Posso aiutarvi a scovare i criminali e a rivolgere loro le domande giuste>>. I militari gli consigliarono di redigere un elenco di fatti o crimini a cui aveva assistito. Alla fine l'elenco conteneva i nomi di 91 persone che per soddisfare il mio bisogno di giustizia dovrebbero essere processate…..
Il campo di Atlit, 2017
La storia e l'origine dell'immigrazione illegale ebraica in Palestina è uno dei temi più interess... more La storia e l'origine dell'immigrazione illegale ebraica in Palestina è uno dei temi più interessanti, importanti ma anche più profondamenti tragici del 1900. La sua data oggettiva dovrebbe essere fatta risalire al 1933, quando sebbene a centinaia di ebrei veniva comunque concesso di entrare legalmente nel paese, sotto il mandato britannico, ad un numero maggiore veniva invece negato l'accesso per via del fatto che le autorita' avevano deciso di determinare solo ogni sei mesi la quota di ingressi che doveva certificare l'immigrazione permessa, meglio nota come «The Schedule». Questa manciata di autorizzazioni ovviamente non incontrava i bisogni reali dei profughi che chiedevano invece di arrivare in tutti i modi nel paese e dichiaravano che se gli fosse stato negato, avrebbero dato vita quindi al progetto noto come Aliya Bet ovvero quella immigrazione clandestina che perdurò e che terminò solo nel maggio 1948 quando fu creato lo Stato di Israele. Per poter capire tuttavia le diverse fasi dell'immigrazione ebraica, occorre rievocare il 1933 inteso come l'anno di inizio oggettivo e storico dell'immigrazione in Palestina da parte degli ebrei europei. Le ragioni essenzialmente risiedono nella presa del potere di Hitler nel gennaio di quell'anno in Germania, quando molti ebrei tedeschi, e poi anche di altri paesi, avevano già compreso quale sarebbe stato l'imminente destino del vecchio continente pertanto decisero di scappare. In seguito alle pressioni sulle autorità inglesi esercitate dalle organizzazioni ebraiche affinché concedesse l'ingresso degli ebrei europei, nel 1939 il governo britannico adottò la politica del "Libro bianco" (White Paper), ovvero quell'insieme di misure che prevedeva l'immigrazione di ebrei in Palestina in numero di 75.0000 all'anno per una durata di 5 anni, di modo che la popolazione ebraica non potesse superare il terzo della popolazione complessiva del paese. Sempre secondo questo documento, si doveva tener conto anche dell'aumento del numero di immigrati illegali ebrei già presenti nel paese. Inoltre per ogni anno, dei prossimi cinque anni, sarà consentita una quota di 10.000 emigranti ebrei, con la consapevolezza tuttavia che in caso di ammanco di un anno, essa poteva essere aggiunta ai contingenti per gli anni successivi, nel periodo di cinque anni, 1
Ahron Appelfeld. Tributo , 2018
il narratore lirico della Shoah Aharon Appelfeld è stato forse il più grande narratore della Shoa... more il narratore lirico della Shoah Aharon Appelfeld è stato forse il più grande narratore della Shoah in vita. Sin dai suoi primi romanzi dagli anni '70 aveva annunciato alla letteratura le sue storie sulla catastrofe offrendo forse le più grandi narrazioni sul tema mai scritte fino a quel momento, in cui si trasmetteva la disperazione, l'autoinganno, gli impulsi fratricidi, la paranoia e il terrore di un popolo che era stato condannato a sparire. Sebbene le storie rappresentassero il ritratto preciso degli ebrei che si trovavano ai margini dell'annientamento ed erano vittime di una delle più grandi violenze mai esistite prima, Appelfeld non sentì mai la necessità narrativa o linguista di inserire, anche solo una singola scena, presa da un ghetto, da un lager di puro annientamento o scenari estratti dalla camera a gas, nonostante lui avesse visto direttamente la catastrofe dal momento che la sua esistenza sin dall'infanzia era stata la guerra e lo sterminio. La madre era stata uccisa già all'inizio della seconda guerra mondiale e lui insieme al padre era stato arrestato e portato in un campo di lavoro per ebrei, da dove riuscì a fuggire tentando poi di trovare rifugio tra contadini ostili e profondamente antisemiti. Ma nonostante questo fosse sufficiente come "base di ispirazione" per costruire romanzi di storia della Shoah, lui che vide tutto con gli occhi ingenui di un bambino di poco più di 8 anni, e i cui occhi aveva sempre visto intimazioni, violenze, sopraffazioni e furti costanti, decise che nei testi non avrebbe lasciato intaccare la sua letteratura dalla retorica narrativa facile della Shoah. Egli non ha mai mostrato esplicitamente gli assalti delle truppe naziste o i gruppi di bambini che vanno alla camera a gas in un lager di sterminio. Le sue storie piuttosto volevano raccontare la banale quotidiana contestuale agli eventi atroci che si trovano nelle vicinanze, di cui si sentono gli odori, le grida o le voci delle vittime ma che vengono a mala pena sfiorati, senza mai approcciarcisi a contatto. La sua era una straordinaria capacità di far sentire l'imminenza di un dramma unico senza però caderci direttamente dentro. E questo forse rendeva i suoi racconti ancora più drammatici e unici. In Badenheim 1939, (Guanda, 2007), che fu definite dal critico Irving Howe un piccolo capolavoro, lo scrittore racconta della vigilia della catastrofe ebraica, attraverso le vicende di una piccola stazione nei dintorni di Vienna in cui degli ignari ebrei in vacanza continuano a mangiare strudel e gelati fino a quando vengono obbligati a registrarsi al Comitato sanitario del luogo da dove, di lì a 1
Book Reviews by Antonella TIBURZI
"Ogni cosa è illuminata" e " Gli scomparsi". Storie di famiglie. La letteratura americana e la Sh... more "Ogni cosa è illuminata" e " Gli scomparsi". Storie di famiglie. La letteratura americana e la Shoah. La Shoah nei territori dell'Europa orientale è stata, sostanzialmente, caratterizzata da un elenco infinito e drammatico di stermini di massa, fucilazioni e devastazioni di intere comunità. Il fascismo tedesco-come ha ricordato Vasilij Grossman nello straordinario saggio storico "Il libro nero" [Ed. Mondadori, 1999]-ha trasformato in deserto intere regioni e interi territori […] e ha ridotto in cenere decine di migliaia di paesi e villaggi. Negli anni della sua dominazione, il fascismo tedesco ha spento milioni di vite umane. Con l'aggressione del 22 giugno 1941, i nazisti iniziarono l'annientamento sistematico e organizzato delle comunità ebraiche sparse tra la e l'Ucraina. Ed è proprio da quest'ultimo paese che provengono i familiari degli autori di due splendidi libri "Ogni cosa è illuminata" di Jonathan Safran Foer e "Gli scomparsi" di Daniel Mendelsohn e a cui entrambi giungono per ricostruire parte della storia personale durante la Shoah. Il primo, uscito nel 2002, ottenne subito un notevole successo tra la critica e tra i lettori, anche grazie alla fortunata versione cinematografica. Narra la storia di un giovane ebreo americano che decide di partire per l'Ucraina alla ricerca di Augustine, la donna che salvò suo nonno durante la liquidazione finale della comunità di Trachimbrod, lo shtetl da dove proveniva la sua famiglia, nel 1941 ad opera dei nazisti. Il giovane statunitense è in possesso di molte copie della stessa "Il lettore non doveva sapere nulla delle donne e dei bambini ebrei portati con vaporetti al largo di Odessa e gettati in mare".
Conference Presentations by Antonella TIBURZI
La distruzione della comunità ebraica libica 1945-1948 La condizione degli ebrei in Libia deve es... more La distruzione della comunità ebraica libica 1945-1948 La condizione degli ebrei in Libia deve essere inclusa nella situazione generale degli ebrei in Europa alla fine della seconda guerra mondiale. La maggior parte di loro, sopravvissuti provenienti da Austria, Germania o da italiani nei campi libici decisero di rimanere nella propria terra e per provare, almeno, a vivere con la comunità araba a Tripoli. Nel 1943 gli ebrei ebbero un incremento importante delle attività economiche, culturali e sociali e nello stesso periodo si registra un nuovo inizio del movimento sionista soprattutto tra i giovani libici. Questa posizione fu profondamente contrastata dall'amministrazione inglese che li privò del sostegno economico ad esempio nella scuola ebraica in cui veniva insegnato l'ebraico, vietò la ricostruzione della organizzazione locale sionista e negò l'accesso a persone provenienti dalla Palestina per svolgere attività sionista. Nel 1944 una crisi molto importante economiche toccò la Libia e la sua popolazione, in particolare quella araba che viveva per lo più a Tripoli e l'aumento dei residenti nella stessa città cominciò a creare qualche problema di fiducia tra le due comunità ma in tutti modi i rapporti furono buoni. Nel luglio del 1944, nella Moschea di Homs alcuni religiosi fecero circolare la voce che gli ebrei avevano ucciso una ragazza araba nel pozzo. Una voce ovviamente infondata ma che destò molto clamore tra gli abitanti della comunità. Come era formata la società islamica? Erano una nuova generazione di arabi, costituito da siriani, palestinesi ed una élite di egiziani (arrivati insieme alle truppe inglesi) che apparteneva a un movimento pan islamico e nazionalista che vedono negli ebrei il loro primo nemico. Alcuni erano intellettuali, parecchi commercianti e ad alcuni dirigenti, tornati in Libia dopo l'esilio del periodo italiano. Nel 1945 essi cominciarono a muovere la parte più popolana della comunità araba contro gli inglesi e contro gli ebrei perché ritenuti "responsabili" della loro crisi economica. In ogni caso, fino a novembre 1945 gli ebrei erano ottimisti rispetto alla posizione degli inglesi e ritenevano che la loro posizione anti-sionista non riguardasse strettamente la Libia, ma soprattutto, la questione concentratasi in Palestina. Gli ebrei in generale non avevano intenzione di partire per la Palestina in questo periodo ma si consideravano "vigili" sull'andamento degli eventi nel Mediterraneo e ospitarono alcuni Hechaluz (movimento di formazione culturale israeliana destinata agli ebrei nella diaspora) che organizzarono una scuola agricola per i pionieri che, successivamente, sarebbero andati in Israele. Tale circostanza economica, politica e emotiva fece da cornice al pogrom del novembre 4-6, 1945 e rappresentò l'inizio della distruzione dell'ebraismo libico. Secondo il parere dell'importante quotidiano arabo << Tarabulus el Gharb >> la situazione pesante in Palestina, sotto gli aspetti politici, è in parte la ragione della posizione ostile degli arabi a Tripoli contro gli ebrei. Ai perpetratori non interessava quindi solo la condizione locale o nazionale ma riguardava in realtà la comunità internazionale islamica. Il Presidente della Comunità Zachino Habib il giorno 4 novembre, non appena ebbe sentito delle aggressioni, andò alla stazione della polizia centrale, dove però non trovò funzionari in grado di far fronte all'emergenza violenza di quelle ore. I giorni seguenti 5 e 6 molti arabi armati arrivarono a Tripoli causando morti, violenze e distruzioni e anche in questo caso la polizia entrò in azione solo dopo 48 ore, nonostante fossero stati precedentemente informati. In questi due giorni la comunità fu sottoposta a omicidi, rapine, violenze e incendi senza tregua. I quartieri dove vivevano gli ebrei furono parzialmente distrutti e la polizia entrò in azione solo nella notte tra martedì 6 e mercoledì 7, quando il massacro era ormai finito. Nei luoghi di Zanzur e Zuara furono massacrate 40 persone. In tutto risultarono uccise 130 ebrei. I dati ci riportano i seguenti numeri: circa 4000 persone dovettero lasciare le loro case e diventarono rifugiati, più di 4200 sono stati ridotti in miseria per via delle spoliazioni delle loro proprietà e abitazioni, circa 300 milioni di lire furono richiesti come risarcimento danni e circa 10.000/12.000 ebrei dovettero essere sostentati nelle settimane seguenti dall'Amministrazione militare inglese Figura 1 Donne della comunità ebraica di Tripoli (Acs)
Teaching Documents by Antonella TIBURZI
La didattica della storia online. Strumenti, risorse e programmi
Papers by Antonella TIBURZI
Teaching the history of the Shoah requires a high level of attention and a deep awareness of the ... more Teaching the history of the Shoah requires a high level of attention and a deep awareness of the complexity of the subject. The need to create a curriculum arises from the need to deepen a methodology capable of educating the "History of the Shoah" through concrete indications of procedure valid for the formation of the various contents. Therefore, it is necessary to create a broad path that includes targeted tools, accurate methodologies and adequate resources aimed at effective education. Over the years of experience and study, especially in the training studies and practices in Israel and during the various comparisons and meetings with the teachers of history of the Anglo-Saxon world, it emerged that this practice had proved particularly useful especially for Italian teachers, who had never received specific training and method and who therefore needed to develop precise and targeted skills aimed at exercising this accurate teaching.
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Le vicende della comunità sono raccontate attraverso le fonti primarie naziste e quelle memorialistiche dei pocbi sopravvissuti.
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