Papers by luigi riva
Rapporti di ricerca, Aug 2006
Il fenomeno delle migrazioni occupa da sempre un posto di primo piano nell’evoluzione e dinamica ... more Il fenomeno delle migrazioni occupa da sempre un posto di primo piano nell’evoluzione e dinamica della popolazione bresciana.
Fino alla fine della seconda guerra mondiale perché le emigrazioni sono state un fenomeno demografico rilevante per le aree rurali e montane: migrazioni all’estero ma anche migrazioni a fondovalle e incittà, là dove i processi di industrializzazione richiedevano manodopera.
Nel secondo dopoguerra, in piena fase di ricostruzione e di boom economico, Brescia e la sua provincia anno attratto forti flussi migratorio provenienti da altre regioni italiane, in particolare quelle del Meridione d’Italia.
Più recentemente, a partire dagli anni ’90, un analogo processo ha interessato invece persone provenienti da paesi esteri, in particolare da paesi sottosviluppati o in via di sviluppo.
L’elevato impatto sociale che caratterizza tutti i fenomeni migratori si è aggravato quando le migrazioni hanno riguardato persone provenienti da aree culturali molto differenti dalla nostra.
Infine, recentemente si è parlato spesso sui media del riavviarsi di un fenomeno di migrazione interna con un aumento dei flussi dal Mezzogiorno d’Italia verso il nord. In effetti si tratta di un fenomeno che, pur con andamenti ciclici, non si è mai decisamente sopito: anche a Brescia la presenza di cittadini italiani provenienti da altre regione è rilevante e costituita da una componente di “vecchia data”, cioè migrata nel dopoguerra e radicatasi a Brescia e da una componente di più recente migrazione.
Ai fenomeni precedenti si aggiunge un flusso dalla città verso l’hinterland. Fenomeno migratorio particolarmente studiato dagli urbanisti e dai sociologi ambientali e che pur essendo presente da almeno due decenni ha trovato nuove spinte in questi ultimi anni.
Esso si sovrappone al movimento dei cittadini extracomunitari, tanto da bilanciarne, quasi, l’effetto numerico “a saldo” sulla dimensione urbana.
Obiettivo del presente lavoro è analizzare il fenomeno delle migrazioni dal Comune di Brescia con particolare riguardo alle caratteristiche delle famiglie, in quanto in grado di illuminare circa le motivazioni a monte della scelta migratoria.
Brescia nella Grande guerra, May 2015
Documentazione demografica sull'impatto della Grande guerra sulla popolazione della provincia di ... more Documentazione demografica sull'impatto della Grande guerra sulla popolazione della provincia di Brescia.
Saggio nel volume Brescia nella Grande guerra, pag. 91-117.
Documenti SISTAN, 1998
Contributo per il circolo di qualità Censimento della Popolazione Agosto 1998 I Censimenti del 20... more Contributo per il circolo di qualità Censimento della Popolazione Agosto 1998 I Censimenti del 2000 come occasione informativa per gli Enti locali
Documenti SISTAN, 1999
Il tema dei rapporti tra Comuni ed Istat non è questione nuova né recente, ma appartiene alla sto... more Il tema dei rapporti tra Comuni ed Istat non è questione nuova né recente, ma appartiene alla storia stessa della statistica ufficiale italiana che nasce e si sviluppa, almeno fino alla riforma centralistica fascista, come coro polifonico piuttosto che su un solista di grande valore 1 . La costruzione di uno stato centralistico, propugnata dal fascismo e rimasta inalterata, nei fondamenti, fino alle recenti revisioni istituzionali, coinvolse la stessa statistica ufficiale che relegò i Comuni al ruolo di meri esecutori, fatti salvi gli spazi che, con tenacia, questi seppero tenere, ad esempio sull'anticipazione degli indici dei prezzi al consumo. La collaborazione, in questo contesto istituzionale, assumeva la forma della subordinazione. L'avvio della fase delle riforme istituzionali 2 e la progressiva integrazione europea del nostro Paese stanno modificando il quadro di riferimento normativo nei suoi fondamenti, con la conseguenza di promuovere una indispensabile ridefinizione di funzioni, ruoli e quindi di rapporti all'interno del sistema della statistica ufficiale. Sarebbe limitante ritenere che sia sufficiente solo un maggiore coinvolgimento degli organi del Sistan rispetto alla programmazione statistica nazionale; le trasformazioni in atto ci pongono di fronte a nuovi problemi e ad un quadro istituzionale innovato 3 . Questa nota costituisce un contributo di carattere generale al gruppo di lavoro avente il compito di rafforzare la cooperazione tra Comuni e Istat riguardante i problemi di funzionalità del Sistan, con particolare riferimento alla sua articolazione ed alle modalità della programmazione statistica nazionale alla luce delle esigenze che emergono in sede locale. Il documento raccoglie riflessioni parziali, frutto di un'esperienza limitata e settoriale, che, tuttavia, possono, oltre che interessare altre realtà, dare un nuovo "vigore" allo stesso Sistan. Liquideremo questi aspetti con poche battute, rinviando per approfondimenti a quanto scritto in precedenti documenti, per esempio, citando solo l'ultimo in ordine di tempo: Note sui problemi e la funzionalità del Sistan a livello locale, documento Sistan n. 1/98.
Documenti SISTAN, 1999
Documento completato il giorno 18 Novembre 1999 La nota è stata stesa da Marco Trentini e Marco P... more Documento completato il giorno 18 Novembre 1999 La nota è stata stesa da Marco Trentini e Marco Palamenghi con la cortese consulenza scientifica di Luigi Riva.
Documenti SISTAN, 1998
Nota sui problemi di funzionalità del SISTAN a livello locale con alcune proposte operative Docum... more Nota sui problemi di funzionalità del SISTAN a livello locale con alcune proposte operative Documento completato il 19 gennaio 1998 -la nota è stata stesa da Marco Trentini con la consulenza scientifica di Luigi Riva.
Monografie , 2007
La ricerca è stata impostata da Luigi Riva, Dipartimento Metodi Quantitativi, Università degli St... more La ricerca è stata impostata da Luigi Riva, Dipartimento Metodi Quantitativi, Università degli Studi di Brescia. Marco Palamenghi e Marco Trentini hanno curato la realizzazione della stessa, le elaborazioni e la stesura della presente nota.
DIPARTIMENTO METODI QUANTITATIVI QUADERNO N. 321, 2009
RAPPORTI DI RICERCA DEL DIPARTIMENTO METODI QUANTITATIVI - QUADERNO N. 262, 2006
2 La ricerca è stata impostata da L. R., mentre M. T. ha curato la realizzazione della stessa non... more 2 La ricerca è stata impostata da L. R., mentre M. T. ha curato la realizzazione della stessa nonché la stesura della presente nota 1 Si pensi alle tavole di mortalità regionali e provinciali stimate dall'Istat e dalla regione Lombardia, ad esempio, utilizzando il medesimo metodo, ma fonti differenti. 2 Normalmente le tavole di mortalità vengono utilizzata nelle previsioni a breve e medio termine, da 20 anni in poi, della struttura della popolazione residente per sesso ed età ottenute utilizzando modelli del tipo coorte-componente. 3 Non dimentichiamoci che la usuale tavola per sesso e anno di età richiede la stima di almeno 200 probabilità di morte, la cui affidabilità dipende dal numero di morti per quell'età e sesso rapportato al numero di esposti al rischio. E' proprio sulla stima degli esposti al rischio che sorgono i problemi di affidabilità in particolare per le età estreme. 4 I vantaggi essendo pratici e gli svantaggi teorici.
articoli by luigi riva
Corriere della Sera BRESCIA, May 30, 2015
I caduti bresciani nella Grande guerra.
L’albo d’oro degli italiani caduti nella Guerra nazional... more I caduti bresciani nella Grande guerra.
L’albo d’oro degli italiani caduti nella Guerra nazionale conta 9.600 bresciani.
Corriere della Sera BRESCIA, Jul 22, 2012
Aspetti demografici ed economici della provincia di Brescia.
Corriere della Sera BRESCIA, Sep 21, 2012
Aspetti demografici della provincia di Brescia.
Corriere della Sera BRESCIA, May 3, 2012
Aspetti demografici della provincia di Brescia.
Corriere della Sera BRESCIA, May 10, 2012
Aspetti demografici della provincia di Brescia.
Corriere della Sera BRESCIA, Apr 13, 2012
Aspetti demografici della provincia di Brescia.
Statistiche by luigi riva
Statistiche rapide, 1998
Impatto sociale del rumore, come risulta dalle segnalazioni alla Polizia Locale di Brescia.
Rapporti di ricerca, 1990
Studi elettorali sulla provincia di Brescia.
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Papers by luigi riva
Fino alla fine della seconda guerra mondiale perché le emigrazioni sono state un fenomeno demografico rilevante per le aree rurali e montane: migrazioni all’estero ma anche migrazioni a fondovalle e incittà, là dove i processi di industrializzazione richiedevano manodopera.
Nel secondo dopoguerra, in piena fase di ricostruzione e di boom economico, Brescia e la sua provincia anno attratto forti flussi migratorio provenienti da altre regioni italiane, in particolare quelle del Meridione d’Italia.
Più recentemente, a partire dagli anni ’90, un analogo processo ha interessato invece persone provenienti da paesi esteri, in particolare da paesi sottosviluppati o in via di sviluppo.
L’elevato impatto sociale che caratterizza tutti i fenomeni migratori si è aggravato quando le migrazioni hanno riguardato persone provenienti da aree culturali molto differenti dalla nostra.
Infine, recentemente si è parlato spesso sui media del riavviarsi di un fenomeno di migrazione interna con un aumento dei flussi dal Mezzogiorno d’Italia verso il nord. In effetti si tratta di un fenomeno che, pur con andamenti ciclici, non si è mai decisamente sopito: anche a Brescia la presenza di cittadini italiani provenienti da altre regione è rilevante e costituita da una componente di “vecchia data”, cioè migrata nel dopoguerra e radicatasi a Brescia e da una componente di più recente migrazione.
Ai fenomeni precedenti si aggiunge un flusso dalla città verso l’hinterland. Fenomeno migratorio particolarmente studiato dagli urbanisti e dai sociologi ambientali e che pur essendo presente da almeno due decenni ha trovato nuove spinte in questi ultimi anni.
Esso si sovrappone al movimento dei cittadini extracomunitari, tanto da bilanciarne, quasi, l’effetto numerico “a saldo” sulla dimensione urbana.
Obiettivo del presente lavoro è analizzare il fenomeno delle migrazioni dal Comune di Brescia con particolare riguardo alle caratteristiche delle famiglie, in quanto in grado di illuminare circa le motivazioni a monte della scelta migratoria.
Saggio nel volume Brescia nella Grande guerra, pag. 91-117.
articoli by luigi riva
L’albo d’oro degli italiani caduti nella Guerra nazionale conta 9.600 bresciani.
Statistiche by luigi riva
Fino alla fine della seconda guerra mondiale perché le emigrazioni sono state un fenomeno demografico rilevante per le aree rurali e montane: migrazioni all’estero ma anche migrazioni a fondovalle e incittà, là dove i processi di industrializzazione richiedevano manodopera.
Nel secondo dopoguerra, in piena fase di ricostruzione e di boom economico, Brescia e la sua provincia anno attratto forti flussi migratorio provenienti da altre regioni italiane, in particolare quelle del Meridione d’Italia.
Più recentemente, a partire dagli anni ’90, un analogo processo ha interessato invece persone provenienti da paesi esteri, in particolare da paesi sottosviluppati o in via di sviluppo.
L’elevato impatto sociale che caratterizza tutti i fenomeni migratori si è aggravato quando le migrazioni hanno riguardato persone provenienti da aree culturali molto differenti dalla nostra.
Infine, recentemente si è parlato spesso sui media del riavviarsi di un fenomeno di migrazione interna con un aumento dei flussi dal Mezzogiorno d’Italia verso il nord. In effetti si tratta di un fenomeno che, pur con andamenti ciclici, non si è mai decisamente sopito: anche a Brescia la presenza di cittadini italiani provenienti da altre regione è rilevante e costituita da una componente di “vecchia data”, cioè migrata nel dopoguerra e radicatasi a Brescia e da una componente di più recente migrazione.
Ai fenomeni precedenti si aggiunge un flusso dalla città verso l’hinterland. Fenomeno migratorio particolarmente studiato dagli urbanisti e dai sociologi ambientali e che pur essendo presente da almeno due decenni ha trovato nuove spinte in questi ultimi anni.
Esso si sovrappone al movimento dei cittadini extracomunitari, tanto da bilanciarne, quasi, l’effetto numerico “a saldo” sulla dimensione urbana.
Obiettivo del presente lavoro è analizzare il fenomeno delle migrazioni dal Comune di Brescia con particolare riguardo alle caratteristiche delle famiglie, in quanto in grado di illuminare circa le motivazioni a monte della scelta migratoria.
Saggio nel volume Brescia nella Grande guerra, pag. 91-117.
L’albo d’oro degli italiani caduti nella Guerra nazionale conta 9.600 bresciani.
La nota contiene una analisi di dettaglio, in sostanza di tipo descrittivo, della clientela di FS che appoggia i propri traffici sugli impianti bresciani, ed è finalizzata a cogliere gli elementi che caratterizzano il mercato effettivo del trasporto merci ferroviario di FS, in modo da consentire una valutazione, anche se indiretta, delle esigenze di trasporto delle imprese limitatamente a quanto FS riesce a soddisfare.
Il lavoro costituisce un aggiornamento di materiale prodotto dal Settore Statistica in occasione sul tema della cosiddetta microcriminalità.
Un esame di dettaglio dell’intera gamma delle attività svolte sulla strada, illegali o legali, costituiva l’oggetto delle note precedenti, cui si rimanda, e costituisce la trama del presente documento.
L’attenzione viene qui focalizzata sulle attività illegali, cioè sui delitti, e sulle politiche che le Pubbliche amministrazioni, e quindi il Comune, possono attivare per ridurre il senso di impunità dei rei, raggiungendo attraverso questo l’obiettivo del miglioramento del senso di sicurezza dei cittadini.