Papers by Carlotta Sylos Calò
Esili e esodi | Exiles and Exoduses
After devoting himself to informal painting and poetry, Vincenzo Agnetti (1926-1981) plays in the... more After devoting himself to informal painting and poetry, Vincenzo Agnetti (1926-1981) plays in the group linked to Azimuth magazine, publishing writings of aesthetics and art criticism, essential to his future investigations, focused, since 1967, on art and language. Antinomy, cancellation, denial, are the basis of his work, in accordance with a doubtful attitude towards reality which Agnetti applies deviance as access to new meanings. "I have always discussed and written about things that do not work because it was the only viable way to close the art-aesthetic discourse" – he writes - and defines art as a "choice" phenomenon equal to politics and sciences, and like such engaged in the present and oriented to produce objects to be considered as "recolling" of thought processes. My essay will analyze the artist's practice, based on the use of fallacious spaces of logic and codes, focusing on some works including La macchina drogata (1969) and the ser...
artista da ricordare Carlotta Sylos Calò (/users/cscalo) Il 24 febbraio del 1979 moriva a Roma Lu... more artista da ricordare Carlotta Sylos Calò (/users/cscalo) Il 24 febbraio del 1979 moriva a Roma Luigi Di Sarro. Erano gli anni di piombo, un periodo denso, cupo e violento per l'Italia, politicamente e culturalmente, in cui i fermenti politici del decennio precedente, la mobilitazione di giovani, operai, donne, studenti, venivano catturati nel vortice della "strategia della tensione" e della lotta armata. È in questo contesto agitato che nasce la "legge Reale": nel 1975, il governo Moro introduce in nome della lotta al terrorismo un inasprimento della legislazione penale, consentendo tra l'altro alle forze dell'ordine di usare le armi non solo in presenza di minacce esplicite. Molte sono state le vittime innocenti di quella legge (254 morti e 371 feriti nei primi 15 anni di applicazione) e tra queste Di Sarro, ucciso a due passi da San Pietro a Roma, mentre tornava in automobile a casa da una festa. Aveva 37 anni, era un artista.
Ricerche di S/Confine, 2018
Carlotta Sylos Calò (/users/cscalo) Tanto, tanto tempo fa, nell'antica Grecia, il dio dei fiumi, ... more Carlotta Sylos Calò (/users/cscalo) Tanto, tanto tempo fa, nell'antica Grecia, il dio dei fiumi, Cefiso, rapì la ninfa Liriope e dalla loro unione nacque Narciso. L'astrologo Tiresia predisse che il bellissimo bambino avrebbe vissuto fino a tarda età, mantenendo intatta la sua straordinaria bellezza, solo se non si fosse mai guardato in volto. E così fu. Narciso restò per sempre giovane e bello, ma superbo e solitario. Ignorava tutte le ninfe e i giovinetti che si innamoravano di lui, anche la bella Eco, la più spensierata delle naiadi, che chiamandolo e chiamandolo, senza ottenere risposta, venne consumata dall'amore per lui, divenendo sola voce (da allora essa risponde ai viandanti ripetendo solo l'ultima sillaba delle loro parole). Narciso rimase indifferente al dramma; gli dei, per punire la sua vanità, fecero in modo che il giovane vedesse la propria immagine riflessa nell'acqua. Il ragazzo si innamorò di se stesso e rimase a guardarsi e a guardarsi finché, sporgendosi per toccare la propria immagine, perse l'equilibrio e cadde nell'acqua. Il suo corpo fu allora trasformato in un fiore dal profumo intenso. Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.
Ecco perciò Tacchi dare alle immagini lo spessore fisico di cose, facendole uscire dal loro apart... more Ecco perciò Tacchi dare alle immagini lo spessore fisico di cose, facendole uscire dal loro apartheidmitico; esse mettono allora piede in uno spazio che non è più soltanto il loro ma in qualche modo partecipa del nostro e iniziano con noi la conversazione che porta a un limite di enorme evidenza il loro carattere di ri-creature collaboranti alla fisicità del mondo". Questo scrive Mario Diacono presentando Cesare Tacchi in un articolo. È il 1965, l'artista ha esordito da pochi anni in quella che verrà definita 'giovane scuola romana' ed è già evidente la sua profonda appartenenza a quella stagione, ormai mitica, degli anni Sessanta, di cui è uno dei principali interpreti. Lo 'scandalo' -come tale fu vissuto in Italia -della vittoria di Robert Rauschenberg alla XXXII Biennale di Venezia (1964) è già avvenuto e l'arte italiana, quella romana in primis, non ha ancora digerito lo shock, non tanto per le opere -Rauschenberg è già personalmente ben noto agli artisti e ai critici romani -quanto per un potere del sistema dell'arte che decreta il successo americano e segna definitivamente il passaggio di capitale dell'arte da Parigi a New York. Da ora in avanti l'etichetta della Pop art sarà applicata a tanta arte non solo americana, ma anche europea, spesso sottintendendo la paternità statunitense di quel linguaggio. In realtà la pop italiana della giovane scuola romana, nasce ben prima di quella Biennale, ha una radice distante da quella americana, quanto distanti sono le due culture e le storie dei loro protagonisti e, tra le altre, lo prova la vicenda di Tacchi.
La mattina del 18 Maggio 1917, al Théâtre du Chatelet a Parigi, a beneficio del Fondo per la Guer... more La mattina del 18 Maggio 1917, al Théâtre du Chatelet a Parigi, a beneficio del Fondo per la Guerra, si apre il sipario con il preludio di una musica solenne. A sorpresa, invece di mostrare la scena, si scopre un secondo sipario: un grande telo ritrae i membri di un circo, animali compresi, in un momento di pausa...
Simone Ciglia -Il tema della natura è uno degli assi portanti del tuo lavoro di artista, e su que... more Simone Ciglia -Il tema della natura è uno degli assi portanti del tuo lavoro di artista, e su questo vorrei incentrare il nostro dialogo di oggi. Per farlo, ho pensato di seguire le occorrenze del termine "natura" -e le sue evoluzioni -nella tua opera. Credo che la prima volta in cui la parola compare sia nel titolo Tappeti natura, una serie iniziata nel 1965. Opere ambigue, che vivono nella dialettica fra naturale e artificiale e rivelano da un lato il rimpianto per una realtà 'naturale' che si sta perdendo -siamo in pieno boom economico -dall'altro il tentativo di riportare la natura -per quanto artificializzata -all'interno di un contesto privato.
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