Papers by cristina lavinio
Italiano LinguaDue, 2017
Per chi abbia seguito attentamente quanto Tullio De Mauro ha scritto e fatto durante la sua inten... more Per chi abbia seguito attentamente quanto Tullio De Mauro ha scritto e fatto durante la sua intensa e lunga vita di studioso, è evidente come dalle consapevolezze maturate in ambito teorico-linguistico e storico-linguistico sia derivato il suo impegno civile e democratico che, a sua volta, ha costantemente ispirato le sue ricerche. Ciò vale almeno a partire dalla sua Storia linguistica dell'Italia unita, del 1963, e dal suo commento al Corso di linguistica generale di Ferdinand de Saussure, pubblicato in italiano nel 1967. Dalla sottolineatura della centralità del linguaggio verbale come fondante dello stesso vivere sociale, oltre che strumento di pensiero e di conoscenza, è derivata l"attenzione verso la scuola e verso un"educazione linguistica concepita come corollario ma, insieme, alimento della stessa ricerca linguistica-in particolare nell"ambito di quella linguistica che in anni recenti (almeno a partire dal convegno E.LI.CA. di Salerno, del novembre 2003) abbiamo preso a chiamare più esplicitamente linguistica educativa 2. Del resto la linguistica generale, negli anni Sessanta del secolo scorso, in Italia era scienza ancora giovane e dirompente. Permetteva di vedere la lingua come istituzione sociale, intimamente legata al tempo storico, fatta (e cambiata) da quella che de Saussure chiamava la «massa parlante». La linguistica teorica e generale, ancora minoritariacome vedremo-almeno quanto a presenza nelle varie università italiane, si contrapponeva alla tradizione accademica della glottologia (identificantesi con la linguistica storica e l"indoeuropeistica) da una parte e, dall"altra, alla dialettologia (intesa ancora come mero recupero di parlate tradizionali, a caccia della loro forma più rustica e dei modi di esprimere nozioni legate al mondo contadino e artigianale). La storia della lingua italiana era poi solo storia e descrizione di forme e fenomeni linguistici, a partire da testi scritti e soprattutto letterari. Invece, proprio tenendo presente la saussuriana nozione di «massa parlante» 3 , la storia linguistica dell"italiano non poteva che farsi, con De Mauro, anche storia dei parlanti e del loro progressivo conquistarlo, superando via * La Direzione e il Comitato scientifico di "Italiano LinguaDue" ringraziano Cristina Lavinio per questo suo importante contributo in ricordo di Tullio De Mauro.
Italiano LinguaDue
In questo contributo, si ricordano alcuni principi teorici utili ai docenti che vogliano gestire ... more In questo contributo, si ricordano alcuni principi teorici utili ai docenti che vogliano gestire al meglio l’educazione letteraria nel suo intreccio con l’educazione linguistica. La specificità di lingua e testi letterari, specie in poesia, è fondata sullo sfruttamento consapevole di quella ambiguità linguistica che, al contrario, i linguaggi scientifici cercano di arginare al massimo. Tra i testi in prosa, si considerano i testi narrativi nella loro complessità di tempi, punti di vista e voci, da insegnare a dipanare per facilitarne la comprensione e per far maturare nei ragazzi il gusto permanente per la lettura. Linguistic and textual awareness in understanding literary texts This paper recalls some theoretical principles useful for teachers who want to better manage literary education in its intertwining with language education. The specificity of literary texts, especially poetry, is based on the conscious exploitation of linguistic ambiguity. Scientific languages, on the ot...
Cahier des Annales de Normandie, 2000
Lavinio Cristina. Analyse linguistique et textuelle du parlé des immigrés italiens en Normandie. ... more Lavinio Cristina. Analyse linguistique et textuelle du parlé des immigrés italiens en Normandie. In: Cahier des Annales de Normandie n°29, 2000. Les Italiens en Normandie, de l'étranger à l'immigré : Actes du colloque de Cerisy-la-Salle (8-11 octobre 1998) pp. 257-270
DIALOGHI MEDITERRANEI N. 49, 2021
presentazione di due importanti indagine fatte in Sardegna nel 2007, uscita sugli Actes du XXV co... more presentazione di due importanti indagine fatte in Sardegna nel 2007, uscita sugli Actes du XXV congrès international de linguistique et de philologie romanes, (eds. M. Iliescu, H. Siller-Runggaldier, Paul Danler), tome VII, de Gruyter
dialoghi mediterranei, 2021
In Trovare racconti mai narrati e dirli con gioia. Convegno di studi su Sergio Atzeni (Cagliari 25-26 novembre 1996), a cura di G. Marci e G. Sulis, Cuec, Cagliari., 2001
in InVerbis, 2014
Ente di afferenza: UNIVERSITA STUDI CAGLIARI BIBLIOTECA (unicadm) Copyright c by Società editrice... more Ente di afferenza: UNIVERSITA STUDI CAGLIARI BIBLIOTECA (unicadm) Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.
Italiano Linguadue, Jan 30, 2012
Questo lavoro si basa sui dati emersi da un questionario da me distribuito ai miei studenti di Li... more Questo lavoro si basa sui dati emersi da un questionario da me distribuito ai miei studenti di Linguistica educativa 2 (L-LIN/02), del corso di laurea magistrale in Filologie e Letterature classiche e moderne; e sono dati su cui ritengo utile e urgente riflettere, proponendoli in particolare all"attenzione dei colleghi dei corsi di laurea dell"area umanistica. Ne risulta confermato il livello sempre più insoddisfacente della preparazione metalinguistica di base degli studenti universitari, che in questo caso però non sono appena usciti da un liceo, ma da un corso di laurea già concluso. Provvisti di laurea triennale (e del titolo di dottore) in Lettere, questi studenti arrivano al primo anno del corso di laurea magistrale dopo aver fatto almeno un modulo di latino, quando non anche di greco, e accumulato un buon pacchetto di crediti sia in Linguistica e glottologia (L-LIN/01), sia in Linguistica italiana (L-FIL-Lett/12). Dunque non dovrebbero essere del tutto digiuni di varie cognizioni metalinguistiche anche aggiornate, non limitate a quelle scolastiche tradizionali. I dati sono stati raccolti a ottobre 2011, in una delle prime lezioni dell"a.a. 2011-12, facendo compilare una scheda-questionario in cui dichiarare preliminarmente gli esami di tipo linguistico sostenuti 3 , in quale anno di corso e con quanti crediti (CFU) così acquisiti. Poi, introdotti dalla consegna «Definite in modo comprensibile anche a chi non abbia mai studiato linguistica i seguenti termini», si trovano, in un ordine volutamente sparso, ma intercalati da almeno tre righe in cui rispondere: semiotica, grammatica, lessico, fonema, modo di articolazione, doppia articolazione, morfologia, sintassi, testo, lemma, deissi, anafora. Infine, il questionario (disposto su due facciate di foglio A4 e lasciando sempre lo spazio opportuno per le varie risposte) prosegue con le seguenti richieste:
In Lingua e cultura italiana nei mass media, a cura di M. Gargiulo, Aracne Ed., 2014
In Itinerando Senza confini dalla preistoria ad oggi Studi in ricordo di Roberto Coroneo Volume 1.3 , a cura di R. Martorelli, Morlacchi Editore, 2014
in G.Caltagirone (a cura di), La coscienza e il coraggio. Studi in onore di Sandro Maxia, AM&DEdizioni, Cagliari, 2005
Sta in G. Marci & G. Sulis (a cura di), Trovare racconti mai narrati, dirli con gioia. Convegno su Sergio Atzeni (Cagliari, 25-26 nov. 1996), Cuec, Cagliari, 2001
65 Tecnica del frammento e sperimentazione linguistica Cristina Lavinio 0. È sufficiente dare uno... more 65 Tecnica del frammento e sperimentazione linguistica Cristina Lavinio 0. È sufficiente dare uno sguardo anche solo superficiale ai ro-manzi di Sergio Atzeni per rendersi conto di quanto siano ricchi di stacchi tipografici che spezzano il testo in porzioni più o meno bre-vi, spesso brevissime, in cui talvolta un solo enunciato monoremati-co assume un rilievo particolare in modo, si potrebbe dire, fulmi-nante. Quest'ultimo non è che il caso limite di una scrittura che vuole rendersi evidente nella sua frammentarietà con la stessa materialità del suo depositarsi sulla pagina offrendosi alla vista del lettore. C'è una ricerca del frammento che, entro brevi sequenze, evi-denzi non solo l'inevitabile selezione con cui ogni scrittore procede per narrare un intero mondo che, per definizione, non può mai esse-re 'detto/narrato' interamente 1 , ma evidenzi anche il mutare di punti di vista e di angolazioni percettive a partire dalle quali il narrato prende forma, così come il mutevole svolgersi di scene differenti, da cogliere in una sorta di presa diretta o di flash, senza che sia ne-cessario esplicitare le connessioni che intercorrono tra l'una scena e l'altra riempiendo di parole di raccordo i vuoti, cioè gli stacchi, che restano dunque visivamente evidenti. La frammentarietà è la cifra che caratterizza la scrittura di Atzeni fin dall' Apologo del giudice bandito (Sellerio, Palermo,1986), an-che se, di volta in volta, può essere funzionale al conseguimento di effetti parzialmente differenti e nell'ultimo racconto, postumo (Bel-las mariposas, Sellerio, Palermo, 1996), sembra dissolversi, ridu-cendosi per lo più a un fatto meramente grafico: scandisce solo vi-sivamente il lungo monologo mozzafiato della narratrice-protagonista, da leggersi in realtà senza soluzione di continuità. Lo dimostra anche-in una forte interna tensione grafico-espressiva-l'assenza di qualunque segno interpuntorio che separi i vari capo-1 Non a caso-è persino banale ricordarlo-nella narrativa il tempo della lettura è in genere inferiore a quello impiegato dai fatti narrati per svolgersi.
P. D'Achille (a cura di), Grammatica e testualità, Cesati, Firenze., 2016
La riflessione e definizione teorica su tipi testuali e generi, ormai ampiamente sviluppata, è ap... more La riflessione e definizione teorica su tipi testuali e generi, ormai ampiamente sviluppata, è approdata alla individuazione di tipologie differenti, costruite a partire da parametri diversi 1 . La tipologia funzionale-cognitiva, che distingue i tipi testuali in descrittivi, narrativi, espositivi, argomentativi e regolativi (cui si può aggiungere il tipo scenico o dialogale), è ampiamente nota 2 , se non altro perché assunta spesso anche da vari manuali scolastici, anche se con qualche incoerenza o con scarso rigore.
“Studi di grammatica italiana”, vol. XXXVI, MMXVII [in realtà uscito nel 2019], pp. 201-234. , 2017
Le tendenze dell'italiano regionale rivisitate. Atti del LII Congresso Internaz. SLI (Berna, 6-8 sett. 2018), a cura di B. Moretti et alii, 2019
Sembra persistere a scuola un'educazione linguistica monolingue che, in particolare, trascura le ... more Sembra persistere a scuola un'educazione linguistica monolingue che, in particolare, trascura le varietà geografiche dell'italiano. Le grammatiche scolastiche parlano poco e male degli italiani regionali, mentre si potrebbe fare molta grammatica e riflessione sulla lingua proprio a partire dalle forme regionali più ricorrenti negli usi linguistici degli allievi.
Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Cagliari, 1997
Dopo la presentazione di alcuni principi teorici volti a distinguere tra oralità e parlato e a de... more Dopo la presentazione di alcuni principi teorici volti a distinguere tra oralità e parlato e a definire le differenze tra vari tipi testuali e generi, si analizzano alcuni testi ricavati dal LIP e si evidenzia l'utilità didattica del lavoro su testi autentici
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