Papers by Emore Paoli
Nonostante la straordinaria attenzione dedicata negli ultimi decenni alla figura e all'opera di I... more Nonostante la straordinaria attenzione dedicata negli ultimi decenni alla figura e all'opera di Ildegarda di Bingen, il suo dossier agiografico latino non sembra essere stato un argomento di particolare interesse per gli studiosi 1. Esso è costituito dalla Vita sanctae Hildegardis (BHL 3927), la
Il testo che qui si stampa è quello della prolusione letta al congresso dell'Institutum Historicu... more Il testo che qui si stampa è quello della prolusione letta al congresso dell'Institutum Historicum Augustinianum su Agiografia agostiniana: santità, devozione e politica agiografica nell'Ordine di sant'Agostino (Roma, 16-21 ottobre 2023), corredata da indispensabili riferimenti bibliografici.
La santità dell'Umbria medievale Emore Paoli L'Umbria dei secoli VI-XV si è caratterizzata per la... more La santità dell'Umbria medievale Emore Paoli L'Umbria dei secoli VI-XV si è caratterizzata per la particolare vivacità della vita religiosa cui hanno dato impulso eremiti, monaci, frati, laici ed ecclesiastici, uomini e donne impegnati a raggiungere i propri ideali di perfezione. I santi sono coloro che quegli ideali hanno incarnato in maniera esemplare, divenendo, soprattutto grazie ai loro agiografi, modelli di comportamento. Il profilo che segue, organizzato in base a uno schema latamente cronologico, non intende sintetizzare la storia dei culti dei santi umbri e delle loro funzioni, main base a una selezione, spero non troppo arbitraria, di legendae 1-dar conto delle principali articolazioni del linguaggio cristiano via via impiegato nella regione per esprimere la divinizzazione terrena dell'umano 2. 8 Dialoghi, II, p. 147. 9 Ibidem, p. 49. Fulgenzio è uno di quegli «uomini divini» che-per dirla con Giorgio CraCCo-«posseggono la vera autorità, la vera potenza, quella dello spirito, davanti alla quale si ritirano le piccole autorità e i fragili poteri degli uomini, anche quelli dello stesso papa»:
Publications de l'École Française de Rome, 1999
Il Liber di Angela da Foligno (di cui si considera sola la prima parte, nota come Memoriale) e pe... more Il Liber di Angela da Foligno (di cui si considera sola la prima parte, nota come Memoriale) e pervenuto in diverse redazioni testuali, sia latine, sia volgari. Due delle redazioni latine, tramandate dai manoscritti che gli editori critici hanno raggruppato nelle famiglie I (redazione minor) e II (redazione maior), sono state rispettivamente considerate la redazione originaria e la successiva sistemazione delle confessioni dell'estatica folignate. Questa opinione non resiste, pero, ad un approfondito esame di natura ecdotica, il quale impone di considerare la redazione minor una sintesi della maior. L’analisi del contenuto, inoltre, suggerisce di attribuire la riscrittura del Memoriale a qualche rappresentante della devotio moderna, interessato a sottolineare la connotazione ascetico-psicologica dell’opera, a scapito di quella piu specificamente mistica. Questa conclusione sembra legittimata anche dall’esame della tradizione manoscritta della redazione minor del Memoriale, confrontata con alcuni brani del De imitatione Christi.
In questo contributo si mettono a fuoco le rappresentazioni iconografiche di Ildegarda di Bingen,... more In questo contributo si mettono a fuoco le rappresentazioni iconografiche di Ildegarda di Bingen, come si sono succedute nel corso del tempo, dal primo ritratto a lei coevo realizzato nello scrittorio del Rupertsberg a quelli posteriori, d'epoca medievale, moderna e contemporanea. Le testimonianze iconografiche sono confrontate con l'auto-rappresentazione che Ildegarda ha offerto di sé nei suoi scritti, in modo da valorizzare la sua immagine autentica e le numerose distorsioni che quest'ultima ha subito nel corso del tempo
Il 12 dicembre 1493 il tipografo vicentino Enrico di ca' Zeno da Sant'Orso licenziava la stampa d... more Il 12 dicembre 1493 il tipografo vicentino Enrico di ca' Zeno da Sant'Orso licenziava la stampa del Catalogus sanctorum et gestorum eorum di Pietro Nadal, morto circa ottanta anni prima 1 . A curarne la stampa fu Antonio Verlo, un letterato di Vicenza, noto solo grazie a questa operazione editoriale 2 , il quale dichiara di aver revisionato il testo tràdito da un manoscritto autorevolissimo -addirittura lascia intendere che si trattasse del modello, autografo, approntato dall'autore per la divulgazione dell'opera (« ipsius artificis manu fidelem habemus archetypum »)confrontato con quello trasmesso da altri testimoni (« accuratissime recognitum pluribus exemplaribus ») 3 . A operazione conclusa, Verlo è convinto di contribuire 1 Sul cognome dell'autore, attestato in maniera molto disomogenea, sia in italiano (Nadal, Natal), sia in latino (Natalis, de Natalibus), cfr. BISLAM. Bibliotheca Scriptorum Latinorum Medii Recentiorisque Aevi II, a cura di R. GAMBERINI, sotto la direzione di M. DONNINI e C. LEONARDI, Firenze, 2010, II, p. 1353. Per un breve profilo biografico, si veda oltre, pp. XV-XXII. Sul tipografo cfr. [G. T. FACCIOLI], Catalogo ragionato de' libri stampati in Vicenza e suo territorio nel secolo XV, Vicenza, 1796, pp. 82-97; AA. VV., 1747. Origini della stampa a Vicenza, Vicenza, 1975, pp. 50-4. Sulla amplissima diffusione dell'edizione, si veda almeno Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d'Italia, IV, Roma, 1965, p. 124, n. 6769. 2 Cfr. [A. G. CALVI], Biblioteca e storia di quei scrittori così della città come del territorio di Vicenza che pervennero fin'ad ora a notizia del P. F. Angiolgabriello di S. Maria, Carmelitano Scalzo, III, Vicenza, 1775, pp. LXXXIII-LXXXVII.
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