Papers by GUGLIELMO PONZI
Per una lettura del bestiario della Chiesa Cattedrale di San Donnino a Fidenza. Sono molti, oltre... more Per una lettura del bestiario della Chiesa Cattedrale di San Donnino a Fidenza. Sono molti, oltre una cinquantina, gli animali, reali, fantastici o mostruosi, intagliati sulle pietre del Duomo fidentino. Nessuna lettura iconografica si è finora soffermata su di essi, ma le loro immagini, distribuite sulla facciata, oltre che sui capitelli del loggiato, nell'abside e in cripta, meritano di essere osservati con attenzione. Di notevole interesse, per la loro collocazione emblematica e coerente, sono soprattutto le decorazioni dei due portali minori e, in particolare, lo zooforo dell'archivolto del portale meridionale, dove si concentra la maggior parte delle testimonianze iconografiche. Iniziamo, dunque, la nostra indagine dai grifi (o grifoni, nell'accezione più comune del termine) scolpiti sulla chiave di volta di questo portale: i due superbi animali affiancano un albero stilizzato, sormontato da una mostruosa testa di felino con corna di capro; da questo albero, come si può vedere, si sviluppano verso il basso due rami per parte, che s'intrecciano in due serie di otto anelli ciascuna, dove spuntano altrettanti animali (cavalli, asini, leoni, capri, pecore, pantere, orsi e cinghiali) disposti in modo perfettamente simmetrico e speculare. La datazione del portale istoriato, che ricorda da vicino i protiri nicoleschi del Duomo di Piacenza e di Vigoleno, oscilla tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo 1. Il motivo dei grifi affiancati all'albero riflette, come noto, un antichissimo schema iconografico di antica derivazione orientale, ampiamente diffuso nell'arte medioevale: un esempio tipico di questa rappresentazione simbolica è dato dai grifi che custodiscono l'Albero della Vita scolpiti a traforo in un oculo situato nell'atrio dell'abbazia di Pomposa databile agli inizi del XII secolo, ma lo stesso motivo compare anche in numerosissimi altri rilievi, capitelli e mosaici
Poche righe di vita d'un giovane chierico delle Roncole (1823-1845) scolpite sul prospetto della ... more Poche righe di vita d'un giovane chierico delle Roncole (1823-1845) scolpite sul prospetto della chiesa parrocchiale, dischiudono una pagina del Seminario di Borgo San Donnino, nella prima metà dell'Ottocento.
Tanti secoli, tanta letteratura, tanta arte, tanti Angeli celebrati come gerarchia celeste e come... more Tanti secoli, tanta letteratura, tanta arte, tanti Angeli celebrati come gerarchia celeste e come custodi dell'umano, nell'incessante negotium tra cielo e terra, a proposito del frate angelicato presso il convento dei Minori di Busseto, tra identità storica e (de)-formazione iconografica
"Aurea Parma", anno LXIII, fasc. III, dicembre 1979, pp. 223-228.
A proposito d'un'incauta attribuzione della tela a Pietro Rubini) Apparizione della Madonna col B... more A proposito d'un'incauta attribuzione della tela a Pietro Rubini) Apparizione della Madonna col Bambino a S. Bernardo di Chiaravalle olio su tela, 159x110, Museo Duomo Fidenza (PR)
Festa Internazionale della Storia-Parma, Atti della VI e VII edizione, 2018-2019, pp. 285-292., 2024
Le croci di consacrazione incise nelle arenarie del portale centrale e i riti di consacrazio... more Le croci di consacrazione incise nelle arenarie del portale centrale e i riti di consacrazione del 1207, .
.A proposito di un'opera impropriamente attribuita a Giulio Campi.
(1656-1723) nella pallaviciniana Chiesa di Zibello (PR) Guglielmo Ponzi All'interno della quattro... more (1656-1723) nella pallaviciniana Chiesa di Zibello (PR) Guglielmo Ponzi All'interno della quattrocentesca chiesa parrocchiale di Zibello (PR), di fondazione pallaviciniana, si possono ammirare numerose opere di pregio, tra cui questa affollata scena biblica, collocata sulla parete di destra del presbiterio, che però non è la raccolta della manna, come si è solitamente ritenuto, bensì Mosè che fa scaturire le acque dalla roccia del monte Horeb (Es. 17,3-7): solo così, infatti, si possono spiegare la verga impugnata dall'accigliato profeta, l'atteggiamento dei personaggi affaccendati con brocche e bacili in rame, ma anche, in prezioso argento sbalzato, i bambini che si dissetano prendendo l'acqua dalle mani della mamma ed, infine, il cagnolino che si abbevera alla corrente del ruscello.
Frammenti di Rinascimento fidentino Cappella della Beata Vergine della Ferrata, esterno sud. Fide... more Frammenti di Rinascimento fidentino Cappella della Beata Vergine della Ferrata, esterno sud. Fidenza. (foto Blog Fidentino) La Rocca e la Cappella della Ferrata: frammenti di Rinascimento fidentino La Rocca Ottaviano Pallavicino (Busseto 1452-Fidenza 1519), figura di spicco nella corte milanese sforzesca, che gli studiosi non esitano ad identificare con il messer Ottavian che procurò una copia del trattato di Vitruvio a Leonardo da Vinci («da messer Ottavian, il Vitruvio[…]» in Trattato della pittura di Lionardo da Vinci, Milano, 1804, p. 107), fu signore di Borgo San Donnino dal 1502 al 1519. Vero protagonista del rinascimento fidentino, egli viene ricordato soprattutto per la trasformazione dell'antica Rocca da fortilizio medioevale a ricca dimora signorile, nelle forme che abbiamo conosciuto prima della distruzione causata dalla seconda guerra mondiale
La crocefissione di Sant'Andrea di Girolamo Cenat(i)empo Una tela "napoletanissima" nel Museo del... more La crocefissione di Sant'Andrea di Girolamo Cenat(i)empo Una tela "napoletanissima" nel Museo del Duomo di Fidenza Composizione originalissima, con grande affollamento in terra ed in cielo, per questo pregevole "crocefissione" di Sant'Andrea, di proprietà della Cattedrale, opera entrata a far parte delle collezioni del Museo del Duomo di Fidenza (PR), già esposta presso la Galleria Nazionale di Parma. Fratello di Simon Pietro, e di professione pescatore insieme a lui (Mt 4, 18-19; Mc 1, 16-17), Andrea, già discepolo di Giovanni Battista (Gv 1, 36), fu il primo degli apostoli ad essere chiamato a seguire Gesù (Gv, 1, 40-43), e pur tuttavia la sua figura rimane scarsamente "illuminata" dal racconto dei Vangeli canonici: nelle liste dei Dodici, Andrea occupa il secondo posto, come in Matteo (10, 1-4) e in Luca (6, 13-16), oppure il quarto posto come in Marco (3,13-18) e negli Atti (1, 13-14), mentre la tradizione evangelica ne rammenta il nome solo in altre tre occasioni particolari: la moltiplicazione dei pani in Galilea (Gv, 6, 8-9), il discorso di Gesù, a Gerusalemme, sulla fine del mondo (Mc 13, 1-4) e, poco prima della Passione, sempre a Gerusalemme, quando Gesù annuncia la propria glorificazione attraverso la morte (Gv. 12, 20-28). In ogni caso, il legame di sangue con Pietro e la comune chiamata rivolta loro da Gesù, dovettero garantire ad Andrea autorevolezza e prestigio nell'ambito della Chiesa primitiva. Bisognerà, nondimeno, attendere la tarda Legenda Aurea di Jacopo da Varazze (sec. XIII) per disporre d'un "assetto iconografico" articolato e compiuto De Sancto Andrea apostolo: forse poco attendibile sul piano storico, ma ineludibile fonte d'ispirazione nella storia della rappresentazione artistica del "Protocleto", cioè del "primo chiamato", come ancora lo nomina la Chiesa Orientale. Ed è appunto all'opera duecentesca dell'arcivescovo di Genova, nota pure nei manoscritti più antichi col titolo di Legenda Sanctorum, che sembra rifarsi anche il "nostro" pittore napoletano il quale raffigura sant'Andrea come un vecchio vigoroso dalla lunga barba bianca issato su una croce a forma di X o decussata, cioè ad incrocio trasversale inclinato, divenuta poi emblema e principale cifra identificativa del martire: è la fase culminante della "crocefissione", che la tradizione colloca nell' antica città greca di Patrasso, e dove, nel 1964, ritornò l'insigne sua reliquia del capo, fino ad allora custodita nella Basilica Vaticana, quale segno di ritrovata fratellanza tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli. Come si può vedere, la "sceneggiatura" del martirio è attualizzata al tempo della dominazione ottomana ed il pittore non esita a ricorrere ad alcuni evidenti anacronismi, come gli abiti ed i copri capi turchi del variopinto popolino che
L'autore (1738-1782) è stato a lungo confuso in passato con il padre Luca, che fu allievo e colla... more L'autore (1738-1782) è stato a lungo confuso in passato con il padre Luca, che fu allievo e collaboratore di G. B. Tagliasacchi G. Casana, 1762. "Sant'Antonio e le Anime Purganti". Chiesa Parrocchiale di Santa Margherita, Fidenza (PR). Foto di I. Cogato Di lontana origine medievale la chiesa parrocchiale di Santa Margherita di Fidenza (PR) raccoglie al suo interno alcune opere di notevole importanza per la conoscenza del Settecento fidentino.
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