Books by NeoClassica Editore
L’ascolto della musica dell’Altro è un fenomeno affascinante perché «intriga il modo in cui così ... more L’ascolto della musica dell’Altro è un fenomeno affascinante perché «intriga il modo in cui così tante persone oggi, pur perdendo il significato implicito di gran parte della musica che ascoltano, la “fraintendono” in un modo così creativo ed efficace da renderla compatibile con le proprie vite» (Sorce Keller). Questo libro ne illustra un caso paradigmatico: quello di una generazione di italiani, adolescenti negli anni Settanta, che hanno plasmato le loro identità dialogando con la musica dell’Altro latinoamericano, fino a renderla un ingrediente fondamentale dei loro immaginari, sogni e utopie.
Il volume è articolato in tre sezioni. La prima presenta le componenti di fondo del fenomeno: i modelli musicali latinoamericani – il canto esule del Cile e la musica andina, due generi che conobbero nel nostro paese una diffusione di massa senza precedenti in seguito all’emozione e alla solidarietà politica suscitate dal colpo di stato cileno del 1973 – e le dinamiche della loro affermazione nel contesto italiano. Nella seconda, attraverso documenti, interviste e l’osservazione partecipante, sono ricostruite la vicenda e la memoria di quella comunità di “gruppi italiani di musica cilena/andina”. La terza, infine, offre al lettore uno sguardo sulla loro produzione musicale, in perenne equilibrio tra istanze di mimesi e di autonomia creativa.
La presentazione del volume è di Julio Mendívil.
Scopri i file multimediali e l’Appendice discografica allegata al volume nella nostra pagina Multimedia.
Viviamo immersi in un universo sonoro nel quale la voce viva, ascoltata nello stesso luogo e mome... more Viviamo immersi in un universo sonoro nel quale la voce viva, ascoltata nello stesso luogo e momento della sua emissione, è intrecciata ad altre voci mediate da apparati tecnologici. Apparentemente indistinguibili, queste voci richiedono di riflettere sulla mediazione operata dagli strumenti che le producono e diffondono. A partire dalla contemporaneità dobbiamo interrogarci sulla relazione tra il corpo e la voce, tra il potere di chi la possiede e quello di chi la media, tra la voce umana e quella trasformata e generata da sistemi artificiali, dal live electronics alle reti neurali. La mediazione tecnologica della voce spazia dalla voce fonografica, che rappresenta l’oggetto di ascolto più diffuso nel mondo globalizzato, alle forme di sperimentazione vocale e tecnologica, che offrono un osservatorio straordinario sulle trasformazioni in atto nel corpo virtuale della voce.
Il saggio ripercorre l’arco temporale che va dalla nascita del flauto traversiere presso la corte... more Il saggio ripercorre l’arco temporale che va dalla nascita del flauto traversiere presso la corte di Luigi XIV in Francia alle prime decadi dell’Ottocento, ricostruendo per la prima volta le modalità di diffusione dello strumento in Europa e i vari aspetti organologici e poetici che di volta in volta il flauto ha assunto nei diversi paesi quali Inghilterra, Germania e Italia, osservati nel loro peculiare contesto musicale. In un viaggio tra sacro e profano, al centro della ricerca sono la poetica degli affetti, di cui il traversiere è particolare portavoce, e il rapido mutamento estetico-acustico che lo strumento ha subìto nel corso del XVIII secolo.
Come tutto il grande teatro, l’opera in musica mette in scena relazioni conflittuali, di natura a... more Come tutto il grande teatro, l’opera in musica mette in scena relazioni conflittuali, di natura affettiva, erotica, sociale e politica, tra individui appartenenti a famiglie, ceti, fazioni, nazionalità a loro volta in conflitto tra di loro. La sezione più ampia di questo libro, nella quale Fabrizio Della Seta raccoglie, aggiornati, saggi apparsi in riviste e volumi miscellanei, studia i modi in cui, nell’opera tra Sette e Ottocento, l’azione convergente di parola musica e gesto dà vita scenica all’emergere e all’evolversi di tali rapporti, a confronti che a volte portano alla soluzione del conflitto, più spesso falliscono per la difficoltà di stabilire una comunicazione perturbata da vincoli, pregiudizi, incomprensioni, reticenze.
Tra gli autori affrontati da Della Seta, con strumenti liberamente ripresi dalla teoria letteraria, dalla linguistica, dalla psicoanalisi e dall’antropologia culturale, vi sono Mozart, Rossini, Donizetti, Verdi e Wagner. E, dato che i modi della comunicazione interpersonale cambiano nel tempo riflettendo l’evoluzione di mentalità e ideologie, la vicenda delineata interessa non solo gli studi operistici ma anche quelli di storia culturale, politica e sociale.
Un altro gruppo di capitoli presenta studi d’impianto filologico originati dalla recente disponibilità di nuove fonti manoscritte verdiane. Oltre a fornire l’esempio di un metodo d’indagine, queste pagine mostrano con evidenza come nel pensiero del Maestro immaginazione drammatica e creazione musicale siano inestricabilmente connesse. In questo senso esse costituiscono la premessa tecnica alle proposte interpretative contenute nella seconda parte della raccolta.
Percorsi di etnomusicologia ripercorre i molteplici itinerari di questa disciplina che, fin dai s... more Percorsi di etnomusicologia ripercorre i molteplici itinerari di questa disciplina che, fin dai suoi esordi alla fine del XIX secolo, ha visto un susseguirsi di correnti teoriche-metodologiche rivolte a conoscere le diverse culture musicali. L’affascinante viaggio nella storia della disciplina permetterà di guardare ai modi in cui i ricercatori, nel corso del tempo, si sono avvicinati a tali culture, le hanno analizzate e interpretate avanzando interessanti e multiformi proposte ermeneutiche.
Le attuali sfide del mondo contemporaneo, sempre più globalizzato e condizionato da asimmetrie sociali, economiche e culturali, hanno favorito, come si vedrà nel capitolo 14 di Percorsi di etnomusicologia, una forte espansione dell’oggetto di studio, fatto che ha reso necessario per gli etnomusicologi, ripensare il proprio lavoro, le metodologie di ricerca e i criteri interpretativi, spesso elaborati attraverso il dialogo con i protagonisti delle comunità studiate.
Un volume che per il tramite di ventotto saggi inediti costituisce un omaggio all’illustre musico... more Un volume che per il tramite di ventotto saggi inediti costituisce un omaggio all’illustre musicologo Franco Piperno e al tempo stesso un aggiornato osservatorio su alcuni indirizzi di studio della musicologia internazionale: dal patronage, alla drammaturgia, ai generi sacri, per giungere a questioni di stretta attualità come la storiografia e i suoi ripensamenti, l’identità culturale, la regia d’opera e lo studio dei paesaggi sonori.
Il suono della memoria è il filo conduttore di questo libro, che racconta l’esperienza della musi... more Il suono della memoria è il filo conduttore di questo libro, che racconta l’esperienza della musica contemporanea nelle sue interazioni con la dimensione del tempo storico, tra utopia del passato e nostalgia del futuro. La scena immaginaria dell’ascolto e la risonanza del mito nel teatro musicale sono al centro di una narrazione che ci conduce nel laboratorio creativo di quattro compositori italiani di generazioni diverse – Goffredo Petrassi, Luciano Berio, Bruno Maderna e Salvatore Sciarrino – per mettere a fuoco i tratti di un genere musicale che ha svolto un ruolo decisivo nella cultura della seconda metà del Novecento. Un viaggio tra etica ed estetica, scrittura e suono, artigianato e stile, per scoprire che il suono della memoria potrebbe essere proprio quello di cui abbiamo bisogno, e che desideriamo di più.
Itinerari della canzone tra i media esplora il ruolo della canzone popolare nella storia sociale,... more Itinerari della canzone tra i media esplora il ruolo della canzone popolare nella storia sociale, culturale e artistica delle società contemporanee attraverso gli immaginari, le narrazioni e le trasmissioni. Ogni saggio è incentrato sull’analisi di un singolo brano e dei passaggi che compie attraverso i media e le opere in cui è inscritto. La canzone diventa quindi un oggetto (inter/trans)mediale che ci permette di approfondire diverse questioni tra cui: il ruolo della canzone nel panorama mediale; come si articola la narrazione di un brano; le relazioni che si stabiliscono tra media e pubblico tramite la canzone; le questioni di genere e di rappresentazione.
Oltre alla prefazione della scrittrice Claudia Durastanti, Itinerari della canzone tra i media include due interviste alla regista Susanna Nicchiarelli e alla band Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo sul film Nico, 1988 (2017).
Il volume concerne i drammi per musica di Alessandro Scarlatti dal Flavio Cuniberto, allestito a ... more Il volume concerne i drammi per musica di Alessandro Scarlatti dal Flavio Cuniberto, allestito a Pratolino nel 1702, alla Griselda, apparsa a Roma nel 1721. Vengono prese in considerazione le “prime” intonazioni la cui responsabilità sia attribuibile per intero al musicista palermitano, più le tarde rielaborazioni d’autore per Roma di due dei lavori scritti originalmente per Pratolino: Turno Aricino (1720) e Arminio (1722). La materia è suddivisa in due parti: la prima contiene sia un esame dei soggetti, dei nuclei drammatici e degli eventuali accomodi (in caso di libretti di lungo corso) dei drammi per musica di Scarlatti, sia un quadro delle caratteristiche stilistiche e formali della musica in ottica generale e sistematica; la seconda parte descrive più in dettaglio, e in prospettiva cronologica, le intonazioni di cui sussistano fonti, in specie riguardo ai rapporti e alle alternative possibili fra musica, parole e gesto negli snodi melo-drammatici di maggior rilievo.
Il volume è uno studio etnomusicologico secondo l’approccio “bi-musicale” sulla tradizione di can... more Il volume è uno studio etnomusicologico secondo l’approccio “bi-musicale” sulla tradizione di canto femminile denominata sindhen. Fiorita nelle corti di Yogyakarta e Surakarta (Giava centrale, Indonesia) tra i secoli XVIII e XIX, in un periodo di restaurazione dei costumi, la prassi sindhen si è diffusa enormemente fino a divenire una delle tradizioni vocali più rappresentative della cultura indonesiana. I requisiti fondamentali della sindhen indicati come rupa (“aspetto”), guna (“conoscenza”) e swara (“voce”) sono quelli che ancora guidano le cantanti odierne che aspirino ad esibirsi nei contesti più tradizionali nonostante la forte apertura alle innovazioni del secolo corrente che determinano nuove trasformazioni nella prassi canora e nella concezione dell’artista femminile nella società.
La presentazione del volume è di Giovanni Giuriati.
Per la prima volta in questo libro vengono raccolti gli scritti e pubblicate le conferenze di uno... more Per la prima volta in questo libro vengono raccolti gli scritti e pubblicate le conferenze di uno dei più importanti e prolifici compositori cinematografici italiani, che non ha tuttavia richiamato l’attenzione degli studiosi quanto i contemporanei Rota e Morricone.
In questi testi, accompagnati da una selezione di interviste, Angelo Francesco Lavagnino spiega – al pubblico o a interlocutori come Giulietta Masina e Marco Giusti, in modo preciso e professionale, ma anche con tono ironico e scanzonato – in cosa consista il difficile mestiere del musicista cinematografico, una professione che lui stesso contribuì a ridefinire integralmente attraverso una pratica a tutto campo e una meditata riflessione sul rapporto fra suono, musica e immagine.
Il volume, curato da Alessandro Cecchi, è completato da una corposa appendice che comprende la prima filmografia del musicista e tre indici. La copertina è di Daniele Simonelli.
Carlo Gesualdo conservatore o innovatore? Manierista o nunzio dell’incipiente barocco? Genio anti... more Carlo Gesualdo conservatore o innovatore? Manierista o nunzio dell’incipiente barocco? Genio anticipatore o artista spurio e decadente della polifonia cinquecentesca al tramonto? Quale il rapporto fra la produzione musicale – dal madrigale al mottetto alle canzoni -, la grande storia e la vita di un artista che ha segnato una svolta nella musica europea? Sono tutte domande alle quali la sola storia della musica non poteva e non può rispondere. Lo storico Cogliano raccoglie una cospicua quantità di materiali inediti per ricostruire la vita del “Principe dei musici” inserendola nell’epoca, nella cultura e nei suoni ai quali appartenne.
Dies irae connette in un percorso che si dispiega nel tempo, dal Cinquecento all’Ottocento, evide... more Dies irae connette in un percorso che si dispiega nel tempo, dal Cinquecento all’Ottocento, evidenze antropologiche, riflessione filosofica, dati statistici ed esperienze artistiche, per dare un senso alla storia del requiem, immagine riflessa degli uomini rinviataci dalla storia della morte. Per individuare nessi coi percorsi della coscienza collettiva sulla morte, in Dies irae la storia del requiem è stata interrogata da una prospettiva musicale, volta a osservare, da diverse angolazioni (storia della mentalità, ricerca documentaria d’archivio, analisi musicale), momenti e opere. Due i principali percorsi d’indagine: le origini della messa per i defunti e il rapporto tra musica e testo liturgico; il cammino di secolarizzazione del requiem letto attraverso la lente di messe composte negli anni della Rivoluzione francese e della Restaurazione.
Quanti racconti di vita, e quante trattazioni d’opera ha avuto Giuseppe Verdi nel tempo. A volte ... more Quanti racconti di vita, e quante trattazioni d’opera ha avuto Giuseppe Verdi nel tempo. A volte unitamente, a volte separatamente. A volte bene, a volte benissimo: e potrebbe bastare. Ma fra l’agile monografia che divulga e l’acuta musicologia che ricerca, questo grosso libro spera d’aver trovato una terza via mettendo sott’occhio, articolando e scavando un po’ tutto assieme: i libretti con le loro fonti e forme, gli spartiti con le loro arie e romanze, i personaggi con le loro voci e interpretazioni, i libri con i loro tagli e linguaggi. E poi molte curiosità: cosa saranno la cornice dei Lombardi, il bivio di Macbeth, la giostra del Ballo? perché i massimi cantanti verdiani compongono un Parnaso e un Lavaredo? come si espressero su Giuseppe Verdi Carducci, Panzacchi, Pascoli, Torchi, Bacchelli?
Sfiora le 750 pagine il libro di Piero Mioli, fra i più affermati studiosi e divulgatori dell’opera lirica italiana, riuscendo così a conciliare efficacemente i molteplici aspetti dell’universo verdiano: dagli aspetti biografici all’analisi della musica, dal racconto delle vicende impresariali alla narrazione degli exploit dei grandi interpreti verdiani (da Stolz a Kaufmann e Netrebko).
In Anime affannate si parla di Francesca da Rimini e Ugolino della Gherardesca, due figure storic... more In Anime affannate si parla di Francesca da Rimini e Ugolino della Gherardesca, due figure storiche che Dante trasforma in miti della modernità; due peccatori condannati alla pena eterna, che suscitano tuttavia nel viator Dante una compassione dichiarata. Il senso di vicinanza affettiva, la condivisione del dolore, la sincera partecipazione che le due figure provocano anche nel lettore sono anche le ragioni per la loro fortuna musicale: dopo cinque secoli di silenzio, infatti, nell’Ottocento si registrano centinaia di intonazioni dantesche, e una parte rilevante di esse ha come oggetto l’episodio del V canto dell’Inferno, la “bufera infernal”, tanto quanto l’episodio del XXXIII dove i traditori sono gettati nel ghiaccio d’Antenóra.
Anime affannate affronta con tre saggi più ampi la figura di Francesca nello specchio della musica, e con diverse schede più agili gli altri testi più frequentemente intonati dai compositori, la tragica confessione di Ugolino e il sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare, un Dante stilnovista che ha anch’esso attraversato il secolo romantico.
Quattordici capitoli per esplorare la musica e il pensiero di Goffredo Petrassi, uno dei maggiori... more Quattordici capitoli per esplorare la musica e il pensiero di Goffredo Petrassi, uno dei maggiori compositori italiani del Novecento, e con essi la musica occidentale del secolo scorso. Da Darmstadt al Coro di morti, dal cinema alla didattica, dal rapporto con le arti figurative ai Concerti per orchestra, Luca Lombardi conduce e insieme discute le idee di Goffredo Petrassi, un musicista che ha segnato la cultura (non solo musicale) della sua epoca. La postfazione di Antonio Rostagno, docente di Musicologia all’Università di Roma “Sapienza”, approfondisce e aggiorna le riflessioni scaturite da questi colloqui.
La copertina è di Daniele Simonelli.
Che cosa conosciamo di Pietro Mascagni, oltre a Cavalleria rusticana? Eppure una quindicina sono ... more Che cosa conosciamo di Pietro Mascagni, oltre a Cavalleria rusticana? Eppure una quindicina sono i suoi melodrammi, e numerose sono le composizioni per orchestra, da camera, per pianoforte, ampio il repertorio corale (sia sacro che profano), curioso il suo interesse per il teatro e il cinema. Amico-nemico di Puccini, col quale rivaleggiò sui palcoscenici per lunghi anni, favorito dal regime ma amato in tutta Europa, per la prima metà del Novecento musicale italiano Mascagni fu molto più che un semplice autore verista, come mostrano le sue musiche, di volta in volta decadenti, liberty, neoclassiche e molto altro. Con approfondito spirito musicologico e con l’ausilio di documenti inediti – non ultimo il prezioso Pietro Mascagni di Bastianelli e le lettere del librettista Guido Menasci -, Cesare Orselli ci guida alla scoperta del grande compositore toscano.
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What do we know of Pietro Mascagni, besides "Cavalleria rusticana"? There are about fifteen of his melodramas, numerous compositions for orchestra, chamber music and piano, a wide range of choral repertoire (both sacred and profane), and a curious interest in theater and cinema. Friend-enemy of Puccini, with whom he competed on stage for many years, favored by the regime but loved throughout Europe, for the first half of the Twentieth century Mascagni was much more than just a verist composer, as shown by his music, from time to time decadent, liberty, neoclassical and much more. With an in-depth musicological spirit and with the help of unpublished documents - not least Bastianelli's precious Pietro Mascagni and the letters of librettist Guido Menasci - Cesare Orselli guides us to the discovery of the great Tuscan composer.
Con questo volume si intende offrire un omaggio a Francesco Giannattasio, un caro amico e collega... more Con questo volume si intende offrire un omaggio a Francesco Giannattasio, un caro amico e collega che ha tanto contribuito allo sviluppo della ricerca e della riflessione teorica nel campo dell’etnomusicologia. Sono stati invitati a partecipare coloro che più da vicino hanno seguito il suo lavoro, che si è alimentato di un costante dialogo con diverse discipline, dall’antropologia alla linguistica, dalla musicologia alla psicologia e alla psichiatria.
Il titolo fa riferimento al concetto di transculturalità – sul quale Francesco Giannattasio ha molto riflettuto -, che supera le barriere dell’identità, dell’appartenenza etnica, del folklore, per studiare le musiche viventi contemporanee al di fuori di schemi che ormai si rivolgono al passato. Ne risulta un volume che fornisce, attraverso il filtro degli interessi dell’“omaggiato”, un quadro ad ampio spettro delle questioni che la disciplina, soprattutto in Italia, ha affrontato negli ultimi decenni, in forme peculiari e originali rispetto al dibattito internazionale.
Orpheus di Ottorino Respighi e Sebastiano A. Luciani, originariamente pensato come manuale scolas... more Orpheus di Ottorino Respighi e Sebastiano A. Luciani, originariamente pensato come manuale scolastico per la riforma della scuola voluta dal filosofo Giovanni Gentile, è molto di più di un compendio di nozioni musicali. L’approccio utilizzato nella seconda parte del volume, dedicata alla storia della musica, è meritevole di attenzione. Gli autori, infatti, rifiutano le correnti estetiche crociane secondo le quali l’arte può svilupparsi indipendentemente dalla forma. Anzi, proprio a partire dall’evoluzione della tecnica e del mezzo d’espressione, inseparabili dall’idea musicale, Respighi e Luciani cercano d’identificare il filo conduttore nell’evoluzione della musica occidentale. Esso è rappresentato dalla tendenza dell’elemento fonico a liberarsi da quello verbale e questo processo culmina nella sinfonia di Beethoven. L’erede dell’antica tragedia greca non è quindi l’opera, bensì la musica sinfonica la quale, fondendo lo stile monodico e quello polifonico, permette d’esprimere contemporaneamente la passione individuale e quella collettiva. Dopo Beethoven, la musica cessa di essere un fenomeno europeo e diventa un fenomeno nazionale. Gli autori affrontano anche le tendenze più recenti rispetto alla loro epoca, fra cui Debussy, Strauss, Stravinsky, ma anche i Balletti russi di Diaghilev nei quali il sinfonismo non segue i gesti ma li determina.
Il libro è curato da Norberto Cordisco Respighi; a lui si devono la dettagliata introduzione e le note di complemento al testo.
Il volume La musica fra testo, performance e media offre una riflessione sulle forme di esperienz... more Il volume La musica fra testo, performance e media offre una riflessione sulle forme di esperienza musicale della contemporaneità e di un passato che spazia dalla prima età moderna alla fine del Ventesimo secolo. Queste possono essere riportate a un concetto ampliato di mediazione musicale che non si applica soltanto all’esperienza “mediatizzata” della musica, proposta da dischi, film, trasmissioni radio e televisive, piattaforme di archiviazione web e social media, ma anche a un concerto dal vivo, a un’installazione, a una partitura a stampa e a un manoscritto musicale miniato. Nel complesso, i saggi di La musica fra testo, performance e media rispondono all’esigenza di problematizzare le forme di esperienza musicale riconducibili ai tre concetti di testo, performance e media, di esplorarne le reciproche relazioni e tensioni ma anche la reciproca permeabilità, fino al punto di indistinzione.
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Il volume è articolato in tre sezioni. La prima presenta le componenti di fondo del fenomeno: i modelli musicali latinoamericani – il canto esule del Cile e la musica andina, due generi che conobbero nel nostro paese una diffusione di massa senza precedenti in seguito all’emozione e alla solidarietà politica suscitate dal colpo di stato cileno del 1973 – e le dinamiche della loro affermazione nel contesto italiano. Nella seconda, attraverso documenti, interviste e l’osservazione partecipante, sono ricostruite la vicenda e la memoria di quella comunità di “gruppi italiani di musica cilena/andina”. La terza, infine, offre al lettore uno sguardo sulla loro produzione musicale, in perenne equilibrio tra istanze di mimesi e di autonomia creativa.
La presentazione del volume è di Julio Mendívil.
Scopri i file multimediali e l’Appendice discografica allegata al volume nella nostra pagina Multimedia.
Tra gli autori affrontati da Della Seta, con strumenti liberamente ripresi dalla teoria letteraria, dalla linguistica, dalla psicoanalisi e dall’antropologia culturale, vi sono Mozart, Rossini, Donizetti, Verdi e Wagner. E, dato che i modi della comunicazione interpersonale cambiano nel tempo riflettendo l’evoluzione di mentalità e ideologie, la vicenda delineata interessa non solo gli studi operistici ma anche quelli di storia culturale, politica e sociale.
Un altro gruppo di capitoli presenta studi d’impianto filologico originati dalla recente disponibilità di nuove fonti manoscritte verdiane. Oltre a fornire l’esempio di un metodo d’indagine, queste pagine mostrano con evidenza come nel pensiero del Maestro immaginazione drammatica e creazione musicale siano inestricabilmente connesse. In questo senso esse costituiscono la premessa tecnica alle proposte interpretative contenute nella seconda parte della raccolta.
Le attuali sfide del mondo contemporaneo, sempre più globalizzato e condizionato da asimmetrie sociali, economiche e culturali, hanno favorito, come si vedrà nel capitolo 14 di Percorsi di etnomusicologia, una forte espansione dell’oggetto di studio, fatto che ha reso necessario per gli etnomusicologi, ripensare il proprio lavoro, le metodologie di ricerca e i criteri interpretativi, spesso elaborati attraverso il dialogo con i protagonisti delle comunità studiate.
Oltre alla prefazione della scrittrice Claudia Durastanti, Itinerari della canzone tra i media include due interviste alla regista Susanna Nicchiarelli e alla band Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo sul film Nico, 1988 (2017).
La presentazione del volume è di Giovanni Giuriati.
In questi testi, accompagnati da una selezione di interviste, Angelo Francesco Lavagnino spiega – al pubblico o a interlocutori come Giulietta Masina e Marco Giusti, in modo preciso e professionale, ma anche con tono ironico e scanzonato – in cosa consista il difficile mestiere del musicista cinematografico, una professione che lui stesso contribuì a ridefinire integralmente attraverso una pratica a tutto campo e una meditata riflessione sul rapporto fra suono, musica e immagine.
Il volume, curato da Alessandro Cecchi, è completato da una corposa appendice che comprende la prima filmografia del musicista e tre indici. La copertina è di Daniele Simonelli.
Sfiora le 750 pagine il libro di Piero Mioli, fra i più affermati studiosi e divulgatori dell’opera lirica italiana, riuscendo così a conciliare efficacemente i molteplici aspetti dell’universo verdiano: dagli aspetti biografici all’analisi della musica, dal racconto delle vicende impresariali alla narrazione degli exploit dei grandi interpreti verdiani (da Stolz a Kaufmann e Netrebko).
Anime affannate affronta con tre saggi più ampi la figura di Francesca nello specchio della musica, e con diverse schede più agili gli altri testi più frequentemente intonati dai compositori, la tragica confessione di Ugolino e il sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare, un Dante stilnovista che ha anch’esso attraversato il secolo romantico.
La copertina è di Daniele Simonelli.
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What do we know of Pietro Mascagni, besides "Cavalleria rusticana"? There are about fifteen of his melodramas, numerous compositions for orchestra, chamber music and piano, a wide range of choral repertoire (both sacred and profane), and a curious interest in theater and cinema. Friend-enemy of Puccini, with whom he competed on stage for many years, favored by the regime but loved throughout Europe, for the first half of the Twentieth century Mascagni was much more than just a verist composer, as shown by his music, from time to time decadent, liberty, neoclassical and much more. With an in-depth musicological spirit and with the help of unpublished documents - not least Bastianelli's precious Pietro Mascagni and the letters of librettist Guido Menasci - Cesare Orselli guides us to the discovery of the great Tuscan composer.
Il titolo fa riferimento al concetto di transculturalità – sul quale Francesco Giannattasio ha molto riflettuto -, che supera le barriere dell’identità, dell’appartenenza etnica, del folklore, per studiare le musiche viventi contemporanee al di fuori di schemi che ormai si rivolgono al passato. Ne risulta un volume che fornisce, attraverso il filtro degli interessi dell’“omaggiato”, un quadro ad ampio spettro delle questioni che la disciplina, soprattutto in Italia, ha affrontato negli ultimi decenni, in forme peculiari e originali rispetto al dibattito internazionale.
Il libro è curato da Norberto Cordisco Respighi; a lui si devono la dettagliata introduzione e le note di complemento al testo.
Il volume è articolato in tre sezioni. La prima presenta le componenti di fondo del fenomeno: i modelli musicali latinoamericani – il canto esule del Cile e la musica andina, due generi che conobbero nel nostro paese una diffusione di massa senza precedenti in seguito all’emozione e alla solidarietà politica suscitate dal colpo di stato cileno del 1973 – e le dinamiche della loro affermazione nel contesto italiano. Nella seconda, attraverso documenti, interviste e l’osservazione partecipante, sono ricostruite la vicenda e la memoria di quella comunità di “gruppi italiani di musica cilena/andina”. La terza, infine, offre al lettore uno sguardo sulla loro produzione musicale, in perenne equilibrio tra istanze di mimesi e di autonomia creativa.
La presentazione del volume è di Julio Mendívil.
Scopri i file multimediali e l’Appendice discografica allegata al volume nella nostra pagina Multimedia.
Tra gli autori affrontati da Della Seta, con strumenti liberamente ripresi dalla teoria letteraria, dalla linguistica, dalla psicoanalisi e dall’antropologia culturale, vi sono Mozart, Rossini, Donizetti, Verdi e Wagner. E, dato che i modi della comunicazione interpersonale cambiano nel tempo riflettendo l’evoluzione di mentalità e ideologie, la vicenda delineata interessa non solo gli studi operistici ma anche quelli di storia culturale, politica e sociale.
Un altro gruppo di capitoli presenta studi d’impianto filologico originati dalla recente disponibilità di nuove fonti manoscritte verdiane. Oltre a fornire l’esempio di un metodo d’indagine, queste pagine mostrano con evidenza come nel pensiero del Maestro immaginazione drammatica e creazione musicale siano inestricabilmente connesse. In questo senso esse costituiscono la premessa tecnica alle proposte interpretative contenute nella seconda parte della raccolta.
Le attuali sfide del mondo contemporaneo, sempre più globalizzato e condizionato da asimmetrie sociali, economiche e culturali, hanno favorito, come si vedrà nel capitolo 14 di Percorsi di etnomusicologia, una forte espansione dell’oggetto di studio, fatto che ha reso necessario per gli etnomusicologi, ripensare il proprio lavoro, le metodologie di ricerca e i criteri interpretativi, spesso elaborati attraverso il dialogo con i protagonisti delle comunità studiate.
Oltre alla prefazione della scrittrice Claudia Durastanti, Itinerari della canzone tra i media include due interviste alla regista Susanna Nicchiarelli e alla band Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo sul film Nico, 1988 (2017).
La presentazione del volume è di Giovanni Giuriati.
In questi testi, accompagnati da una selezione di interviste, Angelo Francesco Lavagnino spiega – al pubblico o a interlocutori come Giulietta Masina e Marco Giusti, in modo preciso e professionale, ma anche con tono ironico e scanzonato – in cosa consista il difficile mestiere del musicista cinematografico, una professione che lui stesso contribuì a ridefinire integralmente attraverso una pratica a tutto campo e una meditata riflessione sul rapporto fra suono, musica e immagine.
Il volume, curato da Alessandro Cecchi, è completato da una corposa appendice che comprende la prima filmografia del musicista e tre indici. La copertina è di Daniele Simonelli.
Sfiora le 750 pagine il libro di Piero Mioli, fra i più affermati studiosi e divulgatori dell’opera lirica italiana, riuscendo così a conciliare efficacemente i molteplici aspetti dell’universo verdiano: dagli aspetti biografici all’analisi della musica, dal racconto delle vicende impresariali alla narrazione degli exploit dei grandi interpreti verdiani (da Stolz a Kaufmann e Netrebko).
Anime affannate affronta con tre saggi più ampi la figura di Francesca nello specchio della musica, e con diverse schede più agili gli altri testi più frequentemente intonati dai compositori, la tragica confessione di Ugolino e il sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare, un Dante stilnovista che ha anch’esso attraversato il secolo romantico.
La copertina è di Daniele Simonelli.
***
What do we know of Pietro Mascagni, besides "Cavalleria rusticana"? There are about fifteen of his melodramas, numerous compositions for orchestra, chamber music and piano, a wide range of choral repertoire (both sacred and profane), and a curious interest in theater and cinema. Friend-enemy of Puccini, with whom he competed on stage for many years, favored by the regime but loved throughout Europe, for the first half of the Twentieth century Mascagni was much more than just a verist composer, as shown by his music, from time to time decadent, liberty, neoclassical and much more. With an in-depth musicological spirit and with the help of unpublished documents - not least Bastianelli's precious Pietro Mascagni and the letters of librettist Guido Menasci - Cesare Orselli guides us to the discovery of the great Tuscan composer.
Il titolo fa riferimento al concetto di transculturalità – sul quale Francesco Giannattasio ha molto riflettuto -, che supera le barriere dell’identità, dell’appartenenza etnica, del folklore, per studiare le musiche viventi contemporanee al di fuori di schemi che ormai si rivolgono al passato. Ne risulta un volume che fornisce, attraverso il filtro degli interessi dell’“omaggiato”, un quadro ad ampio spettro delle questioni che la disciplina, soprattutto in Italia, ha affrontato negli ultimi decenni, in forme peculiari e originali rispetto al dibattito internazionale.
Il libro è curato da Norberto Cordisco Respighi; a lui si devono la dettagliata introduzione e le note di complemento al testo.