Papers by Michele Pegorer
IntroduzIone la pianificazione delle misure di conservazione delle specie di interesse comunitari... more IntroduzIone la pianificazione delle misure di conservazione delle specie di interesse comunitario passa attraverso un idoneo sviluppo del substrato informativo concernente i vari taxa ed i relativi contingenti, nelle varie stagioni fenologiche. nell'ottica di conservazione su scala nazionale del Fratino (Charadrius alexandrinus), specie contemplata nell'all. i direttiva 2009/147/ce e spec 3 (birdlife international, 2004), appare dunque di indubbia rilevanza la necessità di raccogliere informazioni sulle popolazioni riproduttive della rete di sic/zps delle nostre coste.
Elemento fondamentale per una corretta gestione dei siti ricadenti nell'ambito di rete Natura 200... more Elemento fondamentale per una corretta gestione dei siti ricadenti nell'ambito di rete Natura 2000 è l'implementazione del bagaglio di conoscenze relative le comunità faunistiche ed i rapporti tra le stesse e le fitocenosi, soprattutto in riferimento agli habitat di interesse comunitario. Assumono infatti notevole importanza, soprattutto nelle ZPS, gli studi in grado di evidenziare quali siano le fitocenosi più importanti per la biodiversità ornitologica, da sottoporre dunque a misure di conservazione. Il presente contributo verte sull'analisi delle relazioni che intercorrono tra la distribuzione dell'avifauna e quella delle diverse tipologie vegetali nel SIC e ZPS IT3250023 "Lido di Venezia: biotopi litoranei", contribuendo ad identificare quali siano le principali fitocenosi terrestri, con particolare riferimento agli habitat di interesse comunitario, in grado di influenzare la ricchezza della comunità ornitica.
Riassunto. La conservazione delle specie di interesse comunitario presenti in un dato Sito Natura... more Riassunto. La conservazione delle specie di interesse comunitario presenti in un dato Sito Natura 2000 non può prescindere dallo studio delle popolazioni, della distribuzione spaziale e dei rapporti con la vegetazione delle stesse. Lo studio vuole rendere disponibili dati ecologici rilevanti sul succiacapre (Caprimulgus europaeus) in uno dei pochi siti Natura 2000 della Pianura Veneta che ospita popolazioni nidificanti della specie, ottenuti da monitoraggi annuali con il metodo play-back, concernenti un sufficiente numero di anni di indagine. Lo studio, svolto nell'Oasi WWF "Dune degli Alberoni", porzione del sito SIC/ZPS IT3250023 "Lido di Venezia: biotopi litoranei", fornisce stime sul numero di maschi con territorio stabile e sull'utilizzo di tipologie di vegetazione di interesse comunitario; si suggeriscono inoltre interventi gestionali in grado di limitare gli effetti determinati dall'accesso delle persone e dalla presenza di gatti e cani non custoditi nelle zone di nidificazione.
Riassunto. I dati finora disponibili relativi all'erpetofauna delle cave d'argilla dismesse della... more Riassunto. I dati finora disponibili relativi all'erpetofauna delle cave d'argilla dismesse della bassa pianura veneziana, non hanno consentito di avere un quadro distributivo soddisfacente. Il presente lavoro raccoglie dati di campagna e bibliografici con lo scopo di fornire un quadro distributivo preliminare delle specie, parte delle quali presenta uno stato di conservazione non soddisfacente. Quasi tutti i siti indagati fanno parte di Rete Natura 2000 e la loro erpetofauna vanta diverse specie incluse negli Allegati II e IV della Direttiva 92/43/CEE "Habitat". Tale contributo implementa il substrato conoscitivo inerente le specie di interesse comunitario, in attesa di auspicabili ricerche mirate, imprescindibili per lo sviluppo delle misure di conservazione volte alle singole specie di anfibi e rettili.
Riassunto. L'interesse per la realizzazione di un nuovo atlante dei Mammiferi nasce da alcuni fat... more Riassunto. L'interesse per la realizzazione di un nuovo atlante dei Mammiferi nasce da alcuni fattori che sono recentemente emersi nel panorama locale e internazionale. Il nuovo progetto, patrocinato dalla Regione Veneto -Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi -Servizio Reti Ecologiche e Biodiversità, nasce per allargarsi a un'estesa collaborazione con enti e istituzioni: parchi, province, corpi di vigilanza, associazioni, università e musei. I rilevamenti del progetto sono partiti nella primavera 2009 e si concluderanno nel 2012, anche se, grazie alla creazione di un "database web", l'atlante potrebbe diventare uno strumento gestionale permanente. Verranno raccolti anche tutti i dati pregressi disponibili, a partire dal 1990. In questa sede vengono presentati gli obiettivi del progetto.
Si presentano i risultati di indagini ed osservazioni estemporanee realizzate tra il 1973 e il 20... more Si presentano i risultati di indagini ed osservazioni estemporanee realizzate tra il 1973 e il 2010 nelle due porzioni del SIC e ZPS IT3250016 "Cave di Gaggio", costituito da nuclei di cave di argilla dismesse. Gli studi hanno visto l'utilizzo di metodi standard, quali il mappaggio, i transetti lineari, il mist-netting e i conteggi diretti presso dormitori e garzaie. La ricchezza di specie rilevata (189 specie) è associata al contesto ambientale dell'area di indagine, costituita da zone umide ricche di idrofite, distese di elofite e superfici con vegetazione arboreo-arbustiva, isolate in contesti di agricoltura intensiva e di urbanizzazione diffusa, ma non distanti dalla Laguna di Venezia. Nella porzione nord del SIC/ZPS la gestione di LIPU/ BirdLife Italia limita inoltre il disturbo antropico. Si evidenzia l'importanza ornitologica assunta dall'adiacente sub-biotopo di "Cava Angioletti", attualmente non incluso nel Sito Natura 2000.
ornitologiaveneziana.eu
Si presentano gli esiti di uno studio volto ad appurare se e in che modo l'evoluzione della compo... more Si presentano gli esiti di uno studio volto ad appurare se e in che modo l'evoluzione della componente vegetale in ambiente di cava senile, nell'arco di poco meno di un ventennio, può influenzare la struttura della comunità ornitica nidificante. Il lavoro ha interessato un'area campione interna al SIC/ZPS IT3250016 "Cave di Gaggio" (Marcon, VE), inclusa nell'Oasi LIPU Cave di Gaggio Nord (13,018 ha, di cui 4,15 occupati da corpi idrici; altezza s.l.m. di 0,73-1,20 m), sottoposta a divieto di caccia e gestione naturalistica dal 1985. Lo studio si basa sul confronto tra le comunità ornitiche nidificanti indagate con il metodo del mappaggio nel 1987 e nel 2004, rapportando i risultati all'evoluzione della vegetazione intervenuta nell'arco temporale compreso tra tali annate. Al fine di rendere confrontabili i dati delle due ricerche lo studio del 2004 ha seguito analoghi indirizzi operativi adottati nel 1987, considerando tra l'altro tutte le specie nidificanti diurne e non solo i taxa tipicamente indagati con la citata metodologia. Nel 2004 il metodo del mappaggio è stato corroborato dal censimento degli ardeidi gregari precedentemente non segnalati come nidificanti nel sito, intrapreso con conteggio diretto a distanza dei nidi attivi, degli adulti e dei giovani involati. Analogamente allo studio del 1987 , per valutare il numero di coppie nidificanti è stato attribuito il valore di 1 ai territori ubicati entro i confini del sito mentre ai territori posti ai margini è stato assegnato il valore 0,5, ed i parametri esemplificativi della struttura della comunità ornitica considerati sono stati: ricchezza (S), densità (d, cp/10 ha), densità complessiva (D), frequenza (pi), numero di specie dominanti (nd), n. specie subdominanti (ns), biomassa bruta (Bb), biomassa consumante (Bc), diversità di Shannon (H'), equiripartizione (J'), percentuale di non Passeriformi (%nP). Il confronto tra le comunità ornitiche nei due anni è stato espletato con il Test di Wilcoxon . Al fine di delineare l'evoluzione della vegetazione sono stati confrontati i quadri sintassonomici e gli elenchi floristici concernenti uno studio pregresso attuato nei primi anni '90 (Nicoletti, 1993) ed una indagine, attuata nel 2004, comprensiva tanto del
ornitologiaveneziana.eu
INTRODUZIONE -Gli autori presentano un contributo volto a organizzare tutti i dati ornitologici d... more INTRODUZIONE -Gli autori presentano un contributo volto a organizzare tutti i dati ornitologici disponibili per il SIC e ZPS IT3250016 "Cave di Gaggio" (Marcon, VE), costituito dalle due porzioni disgiunte delle Cave del Praello e delle Cave di Gaggio Nord, aggiornando le conoscenze pregresse desumibili dalla letteratura di settore e gettando dunque le basi per l'auspicabile aggiornamento del formulario standard del SIC/ZPS. Contestualmente si presentano informazioni puntali relativamente all'area della "Cava Angioletti", a testimonianza dell'importanza dal punto di vista ornitologico assunta da questo bacino di ex cava parzialmente interrato.
svsn.it
Title: Modelling the distribution of elusive species in Veneto: an approach using Random Forests.... more Title: Modelling the distribution of elusive species in Veneto: an approach using Random Forests.
The monitoring of elusive species poses a series of challenging problems to the study of wildlife distribution. The limited resources available for monitoring species’ distribution thus require the use of other tools such as predictive modelling. Predictive models have become very popular in ecology during the last decade and have helped researchers and wildlife managers to improve their knowledge of species’ distribution and concentrate monitoring efforts in specific areas. In particular, the recent development of data mining techniques has provided researchers with a set of powerful methods capable of outperforming traditional modelling techniques based on regression. One the most promising methods in this field is the Random Forests, a technique which combines classification trees together with Monte Carlo simulation methods. This study shows an application of Random Forests to an elusive and nocturnal species, the Common dormouse (Muscardinus avellanarius). The model was constructed using species occurrence data from the Atlas of Mammals of the Veneto Region in combination with land cover and topographic data. The model was used to create a distribution map and to assess the importance of each of the environmental variables in determining the distribution of the species. The results highlight the potential of methods like Random Forests in mapping the distribution of elusive species and in particular their utility in biodiversity research and conservation planning.
Where the shrikes live: a predictive model of the distribution of the breeding Red backed Shrike,... more Where the shrikes live: a predictive model of the distribution of the breeding Red backed Shrike, Lanius collurio, in Veneto (Passeriformes: Laniidae)
We present the results of a study aimed at developing a predictive model of the distribution of the breeding Red Backed Shrike in Veneto. We chose this species as it is thought to be a good biodiversity indicator for farmland areas. Moreover it has been declared as a important species by European directives. Presence and absence data were derived from local breeding bird atlases and were standardized on a 10x10 km grid. The data were analysed in relation to thirteen land-cover variables and two altitude variables using a generalized linear model (GLM). In order to avoid multicollinearity problems amongst the land cover variables we performed a Principal Component Analysis (PCA), and used the first two components as predictors. The model was evaluated using an Information Theoretic approach. This relatively new method in the field of ecology explores multiple models or hypotheses without considering the most parsimonious model as the best one. The major advantage in using this procedure is that as little information as possible about the real world is lost. The model was used to produce a map with the probability of occurrence of the Red Backed Shrike. We tested the predictive ability of the model using a leave-one-out validation and a ROC plot. The Area Under the Curve (AUC) was calculated from the ROC plot.
The second axis of the PCA was particularly important in determining the distribution of the Red backed Shrike, followed by maximum altitude, minimum altitude and the first axis. The predictive performance of the model was good, with an AUC value of 0.77. The results are discussed in relation the species’ ecology and conservation. Our study shows some the potential analyses which could be carried out using data from local breeding bird atlases.
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Papers by Michele Pegorer
The monitoring of elusive species poses a series of challenging problems to the study of wildlife distribution. The limited resources available for monitoring species’ distribution thus require the use of other tools such as predictive modelling. Predictive models have become very popular in ecology during the last decade and have helped researchers and wildlife managers to improve their knowledge of species’ distribution and concentrate monitoring efforts in specific areas. In particular, the recent development of data mining techniques has provided researchers with a set of powerful methods capable of outperforming traditional modelling techniques based on regression. One the most promising methods in this field is the Random Forests, a technique which combines classification trees together with Monte Carlo simulation methods. This study shows an application of Random Forests to an elusive and nocturnal species, the Common dormouse (Muscardinus avellanarius). The model was constructed using species occurrence data from the Atlas of Mammals of the Veneto Region in combination with land cover and topographic data. The model was used to create a distribution map and to assess the importance of each of the environmental variables in determining the distribution of the species. The results highlight the potential of methods like Random Forests in mapping the distribution of elusive species and in particular their utility in biodiversity research and conservation planning.
We present the results of a study aimed at developing a predictive model of the distribution of the breeding Red Backed Shrike in Veneto. We chose this species as it is thought to be a good biodiversity indicator for farmland areas. Moreover it has been declared as a important species by European directives. Presence and absence data were derived from local breeding bird atlases and were standardized on a 10x10 km grid. The data were analysed in relation to thirteen land-cover variables and two altitude variables using a generalized linear model (GLM). In order to avoid multicollinearity problems amongst the land cover variables we performed a Principal Component Analysis (PCA), and used the first two components as predictors. The model was evaluated using an Information Theoretic approach. This relatively new method in the field of ecology explores multiple models or hypotheses without considering the most parsimonious model as the best one. The major advantage in using this procedure is that as little information as possible about the real world is lost. The model was used to produce a map with the probability of occurrence of the Red Backed Shrike. We tested the predictive ability of the model using a leave-one-out validation and a ROC plot. The Area Under the Curve (AUC) was calculated from the ROC plot.
The second axis of the PCA was particularly important in determining the distribution of the Red backed Shrike, followed by maximum altitude, minimum altitude and the first axis. The predictive performance of the model was good, with an AUC value of 0.77. The results are discussed in relation the species’ ecology and conservation. Our study shows some the potential analyses which could be carried out using data from local breeding bird atlases.
The monitoring of elusive species poses a series of challenging problems to the study of wildlife distribution. The limited resources available for monitoring species’ distribution thus require the use of other tools such as predictive modelling. Predictive models have become very popular in ecology during the last decade and have helped researchers and wildlife managers to improve their knowledge of species’ distribution and concentrate monitoring efforts in specific areas. In particular, the recent development of data mining techniques has provided researchers with a set of powerful methods capable of outperforming traditional modelling techniques based on regression. One the most promising methods in this field is the Random Forests, a technique which combines classification trees together with Monte Carlo simulation methods. This study shows an application of Random Forests to an elusive and nocturnal species, the Common dormouse (Muscardinus avellanarius). The model was constructed using species occurrence data from the Atlas of Mammals of the Veneto Region in combination with land cover and topographic data. The model was used to create a distribution map and to assess the importance of each of the environmental variables in determining the distribution of the species. The results highlight the potential of methods like Random Forests in mapping the distribution of elusive species and in particular their utility in biodiversity research and conservation planning.
We present the results of a study aimed at developing a predictive model of the distribution of the breeding Red Backed Shrike in Veneto. We chose this species as it is thought to be a good biodiversity indicator for farmland areas. Moreover it has been declared as a important species by European directives. Presence and absence data were derived from local breeding bird atlases and were standardized on a 10x10 km grid. The data were analysed in relation to thirteen land-cover variables and two altitude variables using a generalized linear model (GLM). In order to avoid multicollinearity problems amongst the land cover variables we performed a Principal Component Analysis (PCA), and used the first two components as predictors. The model was evaluated using an Information Theoretic approach. This relatively new method in the field of ecology explores multiple models or hypotheses without considering the most parsimonious model as the best one. The major advantage in using this procedure is that as little information as possible about the real world is lost. The model was used to produce a map with the probability of occurrence of the Red Backed Shrike. We tested the predictive ability of the model using a leave-one-out validation and a ROC plot. The Area Under the Curve (AUC) was calculated from the ROC plot.
The second axis of the PCA was particularly important in determining the distribution of the Red backed Shrike, followed by maximum altitude, minimum altitude and the first axis. The predictive performance of the model was good, with an AUC value of 0.77. The results are discussed in relation the species’ ecology and conservation. Our study shows some the potential analyses which could be carried out using data from local breeding bird atlases.