Papers by Massimo Francucci
Accademia Raffaello Atti e Studi, 2023
The importance played by art and culture at the
court of Clement XI is well known and it could b... more The importance played by art and culture at the
court of Clement XI is well known and it could be
summarized by the large number of portraits depicting the most important members of the Albani
family. Maratti, Baciccio, Pier Leone Ghezzi (a new
portrait of Cardinal Annibale Albani is published
here) were also involved in large decorations
commissioned by the papal family, while Pietro
Nelli was specialized in painting portraits. Some
new items can be added to his works involving
interesting canvases dedicated to the Pope and
his cardinal nephew.
Errata Corrige fig. 10 ritratto di Clemente XI Albani
Accademia Raffaello Atti e Studi, 2022
Grazie a un manoscritto contemporaneo agli eventi si sono precisate alcune datazioni relative all... more Grazie a un manoscritto contemporaneo agli eventi si sono precisate alcune datazioni relative alla ricostruzione e alla decorazione della Cattedrale di Fabriano nel Seicento. In più si è proposto di riferire a Giuseppe Puglia, il Bastaro, una pala nel monastero di Sant'Andrea di Arpino.
https://www.aboutartonline.com/nuova-luce-sul-naturalismo-in-mostra-a-lucca-i-pittori-della-luce-da-caravaggio-a-paolini/, 2021
Recensione della mostra I pittori della Luce, Lucca, La Cavallerizza
www.aboutartonline.com, 2021
"The Art Master", maggio-giugno 2020, pp. 152-161
Alcune precisazioni sui rapporti tra il Cardinale Gallo di Osimo e Guido Reni a Roma e una nuova ... more Alcune precisazioni sui rapporti tra il Cardinale Gallo di Osimo e Guido Reni a Roma e una nuova ipotesi di committenza.
An article about two reconsidered altarpieces in Fabriano and Narni by the cortonesque painter Ra... more An article about two reconsidered altarpieces in Fabriano and Narni by the cortonesque painter Raffaello Vanni.
Quando, a poco più di un secolo dalla morte e a quaranta anni dalla beatificazione avvenuta sotto... more Quando, a poco più di un secolo dalla morte e a quaranta anni dalla beatificazione avvenuta sotto Paolo V, si giunse alla canonizzazione di Tommaso da Villanova grazie all'impulso degli Eremitani di Sant'Agostino a Roma, alla volontà di Alessandro VII e all'intermediazione di Filippo IV di Spagna, furono chiamati a concorrere alla decorazione della basilica di San Pietro due artisti che si erano mostrati in grado di interpretare e indirizzare il gusto del tempo: Gian Lorenzo Bernini e Johann Paul Schor. Mentre il secondo viene citato esplicitamente da Sigismondo Tamagnini nella sua Relatione della canonizatione (1659), la partecipazione di Bernini, o perlomeno la sua supervisione, può essere dedotta dai rapporti di stima e amicizia che intercorrevano tra lui e gli altri protagonisti della vicenda (Fagiolo dell'Arco, in Fagiolo dell'Arco, Carandini, 1977, I, 176) e dai progetti per la decorazione: l'idea dei medaglioni verrà infatti recuperata da Gian Lorenzo per la cupola della chiesa dedicata al Santo a Castel Gandolfo, realizzata su suo progetto da Antonio Raggi. Bernini, in quel momento l'artista di maggior prestigio a Roma, godeva della completa fiducia del papa Chigi e dava a sua volta pieno credito a Schor, che aveva già chiamato a collaborare alle manifestazioni promosse dallo stesso pontefice senese in onore di Cristina di Svezia (1655). Del pittore austriaco, nato a Innsbruck e giunto in Italia intorno al 1640, Bernini apprezzava la rapidità di esecuzione e l'inventiva illimitata, per lo più impiegata nella progettazione di decorazioni e di oggetti, secondo quanto apertamente confessato a Paul Fréart de Chantelou: "Volete una carrozza? E lui ne mette giù un disegno; una sedia? Un disegno; dell'argenteria? Un disegno, e, in genere, è in grado di disegnare qualsiasi cosa" (Del Pesco, 2007, 432). Da tale giudizio sembra che in Schor egli ritrovasse un po' del suo genio eclettico e instancabile. Proprio per questo Bernini lo aveva spesso voluto al suo fianco nella progettazione di apparati decorativi e nella preparazione di oggetti raffinati, che sembrano preannunciare, ancora nel pieno del secolo barocco, il rococò. Come pittore Schor aveva invece esordito pubblicamente a fianco di Pietro da Cortona nella Galleria di Alessandro VII al Quirinale (1656-1657), un'importante esperienza con cui si spiega 1
Piazze spaziose, alcuni bei palazzi e chiese gli danno aspetto di città. Tra queste è notevole la... more Piazze spaziose, alcuni bei palazzi e chiese gli danno aspetto di città. Tra queste è notevole la chiesa di San Francesco romanica, con un bel portale ogivale e una grande rosa, con l'interno ad una navata, con abside poligonale, deturpato da aggiunte di altari barocchi". Declinata secondo i gusti del tempo, ancora incapaci di inserire il Barocco in un sistema critico coerente, questa descrizione di Amatrice inserita da Roberto Almagià nella voce dedicata alla cittadina nell'Enciclopedia Treccani (1929) esplicita inconsapevolmente la difficoltà di confrontarsi con la produzione pittorica amatriciana tra Seicento e Settecento. I problemi politici che nel secolo precedente erano culminati nel saccheggio da parte delle truppe imperiali nel 1528 e dieci anni più tardi nell'affidamento del feudo da parte di Carlo V al suo consigliere di guerra Alessandro Vitelli, si intensificarono ulteriormente nel Seicento, che vide il principe Alessandro Maria Orsini rinchiuso in Castel Sant'Angelo fino al 1683 con l'accusa di aver ucciso nel 1648 la moglie Anna Maria Caffarelli. Ai problemi politici vanno aggiunti i disastri naturali, quali i devastanti terremoti che colpiranno la zona e renderanno travagliata l'esistenza agli abitanti della cittadina laziale: il più terribile si verificò il 7 ottobre 1639 e produsse "la morte compassionevole di molte persone, la perdita di bestiami d'ogni sorta" 1 . In seguito l'evento sarebbe stato collegato alla maledizione lanciata contro Latino Orsini, signore della città, amante di spettacoli teatrali licenziosi, da San Giuseppe di Leonessa, il cui corpo venne trafugato dai suoi concittadini, approfittando proprio dell'assenza degli abitanti, che erano sfollati in seguito al sisma 2 . Non sorprenderà a questo punto che i dipinti di maggior pregio e interesse tra le opere seicentesche conservate precedano quel terremoto, di cui si sarebbero peraltro registrate repliche importanti nel 1672, nel 1703 e nel 1730. Ci si riferisce in particolare allo stupefacente San Lorenzo che adora la Trinità della chiesa di Sant'Agostino ( , un dipinto che sorprende per iconografia e composizione non propriamente canoniche e spicca per qualità pittorica. In basso a destra, con la dalmatica rossa, Lorenzo, inginocchiato al fianco della graticola, è colto nell'atto devoto di baciare il piede di Cristo, secondo un gesto che sembra richiamare il cerimoniale pontificio. A sinistra è raffigurato un desco con un libro aperto, penna e calamaio. Nella parte superiore si assiste a un aggrovigliarsi di figure che vede emergere come protagonista Cristo, volto a scrutare direttamente lo spettatore con sguardo fermo ma comprensivo, mentre con la destra benedice e con la sinistra sorregge un tomo con l'alfa e l'omega. Nelle pieghe dell'ampio manto rosso si 82. Paolo Guidotti, il "Cavalier Borghese", San Lorenzo che adora la Trinità. Amatrice, chiesa di Sant'Agostino
Tra gli artisti che, all'inizio del Seicento, hanno tentato una mediazione tra l'indirizzo natura... more Tra gli artisti che, all'inizio del Seicento, hanno tentato una mediazione tra l'indirizzo naturalista e quello classicista, ormai configurantisi come opposti e contrari, si segnala per determinazione e coerenza Giuseppe Puglia detto "il Bastaro".
Nato a Pomarance vicino a Volterra e cresciuto nel solco della migliore cultura pittorica toscana... more Nato a Pomarance vicino a Volterra e cresciuto nel solco della migliore cultura pittorica toscana in chiave senese, Cristoforo Roncalli seppe, grazie allo studio di Raffaello e dei grandi testi pittorici che poté studiare in seguito al suo trasferimento a Roma, forgiare uno stile proprio e riconoscibile e ritagliarsi un ruolo importante nell'ambiente artistico dell'Urbe a cavallo tra Cinquecento e Seicento.
www.paragone.it Alpi Lito, Firenze Finito di stampare nel mese di Novembre 2012 MASSIMO FRANCUCCI
Redazione e coordinamento NOVELLA BARBOLANI DI MONTAUTO Traduzione dei riassunti a cura di FRANK ... more Redazione e coordinamento NOVELLA BARBOLANI DI MONTAUTO Traduzione dei riassunti a cura di FRANK DABELL Grafica e impaginazione MARIA CIOLLI © FONDAZIONE DI STUDI DI STORIA DELL'ARTE ROBERTO LONGHI Via B. Fortini, 30 -50125 Firenze tel/fax 055.6580794 -www.fondazionelonghi.it INDICE SAGGI DEI BORSISTI UGO FERACI Antonio Vite e la pittura tardogotica pistoiese (Figg. 1-43) FRANCESCO ORTENZI Formazione e ascesa di Francesco da Sangallo (Figg. 44-87) DAVIDE DOSSI La giovinezza dell'Ottino e un dipinto inedito (Figg. 88-105) SARA MARTINETTI Riflessioni sulla prima attività di Giovan Bartolomeo Caravoglia (Figg. 106-118) MASSIMO FRANCUCCI L'attività pittorica di Giovanni Battista Boncori tra l'Abruzzo e Roma (Figg. 119-135) FRANCESCO GRISOLIA Disegni oltremontani nella collezione di Ignazio Enrico Hugford (Figg. 136-195) ALTRI CONTRIBUTI MINA GREGORI Alcune osservazioni non marginali su Giovanni da Milano e sulla situazione della pittura del Trecento in Lombardia (Figg. 196-209) MARZIA FAIETTI Perugino disegnatore nel fondo storico degli Uffizi (Figg. 210-225) p. 7 49 67 81 102 113 165
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Nelli was specialized in painting portraits. Some
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interesting canvases dedicated to the Pope and
his cardinal nephew.
Errata Corrige fig. 10 ritratto di Clemente XI Albani
court of Clement XI is well known and it could be
summarized by the large number of portraits depicting the most important members of the Albani
family. Maratti, Baciccio, Pier Leone Ghezzi (a new
portrait of Cardinal Annibale Albani is published
here) were also involved in large decorations
commissioned by the papal family, while Pietro
Nelli was specialized in painting portraits. Some
new items can be added to his works involving
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his cardinal nephew.
Errata Corrige fig. 10 ritratto di Clemente XI Albani