Conference Presentations by Francesco Frullini
Relatore al Convegno Internazionale Abissi del tempo. La grotta di Lamalunga. L’uomo di Neanderthal, organizzato dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Bari, (Altamura, Teatro Mercadante, 7-8 ottobre 2023)
A pochi chilometri dalla grotta di Lamalunga, si trova il Parco della Murgia Materana, un’area pr... more A pochi chilometri dalla grotta di Lamalunga, si trova il Parco della Murgia Materana, un’area protetta di 6128 ettari, che si pone in continuità con il sito altamurano per la presenza di giacimenti di superficie riferibili al paleolitico inferiore-medio, distribuiti lungo i terrazzi di origine fluvio-lacustre, e testimonianze del Paleolitico superiore. Il territorio indagato per questo studio è caratterizzato dalla Gravina di Matera, un profondo solco calcareo sul fondo del quale scorre l'omonimo torrente, che sfocia nel fiume Bradano, dopo un percorso di circa venti chilometri in territorio lucano, e si caratterizza per un altipiano calcareo ricoperto della tipica vegetazione mediterranea.
L’area, abitata fin dalla preistoria conserva ancora stazionamenti risalenti al Paleolitico, come la grotta dei pipistrelli, e al Neolitico, come i numerosi villaggi trincerati, testimonianze dei quali si custodiscono nel Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola”, a Matera.
Nel Medioevo prende piede lo sviluppo del monachesimo benedettino, lasciando testimonianza in molte chiese rupestri, circa 150, disseminate lungo la Murgia e le Gravine. Questi luoghi di culto, spesso impreziositi da affreschi e incisioni, sono ancora oggi visibili e testimonianza significativa dell'insediamento rupestre.
Per questo, il Parco della Murgia Materana, prende anche il nome di Parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del Materano.
Finalità del presente contributo è quello di fare il punto sull’attività che l’Istituto Centrale per il Restauro sta attualmente conducendo con la campagna di rilievi sulle chiese rupestri di proprietà pubblica presenti nel parco, propedeutica alle attività istituzionali di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, anche attraverso i cantieri didattici e di ricerca svolti nel Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali della Scuola di Alta Formazione di Matera.
Nella sede convegnistica saranno portati i primi risultati emersi delle attività di rilievo che hanno interessato alcuni di questi siti.
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Conference Presentations by Francesco Frullini
L’area, abitata fin dalla preistoria conserva ancora stazionamenti risalenti al Paleolitico, come la grotta dei pipistrelli, e al Neolitico, come i numerosi villaggi trincerati, testimonianze dei quali si custodiscono nel Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola”, a Matera.
Nel Medioevo prende piede lo sviluppo del monachesimo benedettino, lasciando testimonianza in molte chiese rupestri, circa 150, disseminate lungo la Murgia e le Gravine. Questi luoghi di culto, spesso impreziositi da affreschi e incisioni, sono ancora oggi visibili e testimonianza significativa dell'insediamento rupestre.
Per questo, il Parco della Murgia Materana, prende anche il nome di Parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del Materano.
Finalità del presente contributo è quello di fare il punto sull’attività che l’Istituto Centrale per il Restauro sta attualmente conducendo con la campagna di rilievi sulle chiese rupestri di proprietà pubblica presenti nel parco, propedeutica alle attività istituzionali di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, anche attraverso i cantieri didattici e di ricerca svolti nel Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali della Scuola di Alta Formazione di Matera.
Nella sede convegnistica saranno portati i primi risultati emersi delle attività di rilievo che hanno interessato alcuni di questi siti.
L’area, abitata fin dalla preistoria conserva ancora stazionamenti risalenti al Paleolitico, come la grotta dei pipistrelli, e al Neolitico, come i numerosi villaggi trincerati, testimonianze dei quali si custodiscono nel Museo archeologico nazionale “Domenico Ridola”, a Matera.
Nel Medioevo prende piede lo sviluppo del monachesimo benedettino, lasciando testimonianza in molte chiese rupestri, circa 150, disseminate lungo la Murgia e le Gravine. Questi luoghi di culto, spesso impreziositi da affreschi e incisioni, sono ancora oggi visibili e testimonianza significativa dell'insediamento rupestre.
Per questo, il Parco della Murgia Materana, prende anche il nome di Parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del Materano.
Finalità del presente contributo è quello di fare il punto sull’attività che l’Istituto Centrale per il Restauro sta attualmente conducendo con la campagna di rilievi sulle chiese rupestri di proprietà pubblica presenti nel parco, propedeutica alle attività istituzionali di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, anche attraverso i cantieri didattici e di ricerca svolti nel Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali della Scuola di Alta Formazione di Matera.
Nella sede convegnistica saranno portati i primi risultati emersi delle attività di rilievo che hanno interessato alcuni di questi siti.