Papers by Carmelo Martino
Daidalos, 2011
Il primo esplicito riferimento all'acquedotto della Ferento romana lo dobbiamo a L. Rossi Daniell... more Il primo esplicito riferimento all'acquedotto della Ferento romana lo dobbiamo a L. Rossi Danielli il quale nel 1908 segnalò l'esistenza di cospicui resti «nel sito detto Morricone». Questa località, che lo studioso pone «sui dirupi prospettanti Ferento», va identificata col versante settentrionale del colle di San Francesco 1 . Ricognizioni del settembre 2002 hanno portato alla "riscoperta" di tali evidenze, rimaste per quasi un secolo ignorate, dando il via ad una ricerca con la quale si è voluto riesaminare, dal punto di vista topografico e sulla base dei dati attualmente disponibili in letteratura, la questione relativa a quella che fu, probabilmente, la principale rete d'approvvigionamento idrico del municipio romano. Nello specifico è stato analizzato il tratto dell'acquedotto compreso tra località Piscin di Polvere e Ferento, dedicando particolare attenzione al segmento col quale l'impianto superava la valle del Fosso dell'Acqua Rossa. I resti attualmente visibili che possono attribuirsi al passaggio dell'acquedotto sono esigui e mal conservati, sicché ogni sua possibile ricostruzione basata su indagini a carattere territoriale deve considerarsi del tutto preliminare in attesa che si compiano ulteriori e specifiche indagini, preferibilmente suffragate da dati di scavo.
La conoscenza delle modalità e delle vicende relative all’occupazione del settore settentrionale ... more La conoscenza delle modalità e delle vicende relative all’occupazione del settore settentrionale del lago di Bolsena in età antica presenta tutt’ora ampie lacune e margini d’incertezza, anche se la pluridecennale attività di ricerca condotta dall’École Française de Rome a Bolsena ha conseguito importanti risultati ed un quadro generale di riferimento. Alcuni interventi di scavo condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria meridionale negli ultimi anni a Bolsena e a Gradoli, insieme alla ripresa delle indagini sistematiche nelle necropoli etrusche di Grotte di Castro e alla revisione della documentazione d’archivio hanno fornito una ricca messe di dati nuovi e, per certi aspetti, inattesi, che possono contribuire a mettere meglio a fuoco alcune delle problematiche ancora aperte.
MEFRA 1-2011 , 2011
Così come i più importanti corsi d'acqua, naturali marcatori di confine, ma anche corridoi attrav... more Così come i più importanti corsi d'acqua, naturali marcatori di confine, ma anche corridoi attraverso cui viaggiano velocemente persone, idee e merci, anche l'ampio bacino del lago di Bolsena ha svolto nell'antichità la duplice funzione di collegare rapidamente i siti che si affacciavano sulle sue sponde e di essere, insieme, limite e punto d'incontro tra ambiti culturali diversi 2 .
Mélanges de l’École française de Rome. Antiquité, 2011
Così come i più importanti corsi d'acqua, naturali marcatori di confine, ma anche corridoi attrav... more Così come i più importanti corsi d'acqua, naturali marcatori di confine, ma anche corridoi attraverso cui viaggiano velocemente persone, idee e merci, anche l'ampio bacino del lago di Bolsena ha svolto nell'antichità la duplice funzione di collegare rapidamente i siti che si affacciavano sulle sue sponde e di essere, insieme, limite e punto d'incontro tra ambiti culturali diversi 2 .
Il primo esplicito riferimento all'acquedotto della Ferento romana lo dobbiamo a L. Rossi Daniell... more Il primo esplicito riferimento all'acquedotto della Ferento romana lo dobbiamo a L. Rossi Danielli il quale nel 1908 segnalò l'esistenza di cospicui resti «nel sito detto Morricone». Questa località, che lo studioso pone «sui dirupi prospettanti Ferento», va identificata col versante settentrionale del colle di San Francesco 1 . Ricognizioni del settembre 2002 hanno portato alla "riscoperta" di tali evidenze, rimaste per quasi un secolo ignorate, dando il via ad una ricerca con la quale si è voluto riesaminare, dal punto di vista topografico e sulla base dei dati attualmente disponibili in letteratura, la questione relativa a quella che fu, probabilmente, la principale rete d'approvvigionamento idrico del municipio romano. Nello specifico è stato analizzato il tratto dell'acquedotto compreso tra località Piscin di Polvere e Ferento, dedicando particolare attenzione al segmento col quale l'impianto superava la valle del Fosso dell'Acqua Rossa. I resti attualmente visibili che possono attribuirsi al passaggio dell'acquedotto sono esigui e mal conservati, sicché ogni sua possibile ricostruzione basata su indagini a carattere territoriale deve considerarsi del tutto preliminare in attesa che si compiano ulteriori e specifiche indagini, preferibilmente suffragate da dati di scavo.
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